Nel 2009, sull’onda della profezia Maya, uscì, per Centropolis Production e distribuito da Columbia Pictures, 2012, film di Roland Emmerich che tratta della fine del mondo.
I’m a filmmaker, not a scientist., disse in un’intervista Roland Emmerich, regista nato il 10 novembre del 1955 in Germania e poi naturalizzatosi statunitense. Dodicesimo film del regista – e fortemente voluto, vai a capire perché, da uno che dice di essere infastidito della sua nomea come “disaster director” – fu un successo commerciale nel 2009, cavalcando l’onda della profezia del Maya riguardo il 21/12/2012, che, come ben sappiamo, essendo ancora tutti qui nel 2019, non si è mai avverata.
Roland Emmerich non era nuovo a disaster movies. Tale proposito si ebbe già dai suoi esordi, 1997 – il Principio dell’Arca di Noè del 1984, proseguendo poi con alcuni enormi successi commerciali e che diedero una netta spinta (oltre all’unico lavoro azzeccato delle sorelle Wachowski, Matrix) allo sviluppo della CGI: Stargate, Indipendence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow. Nel mezzo, si ebbe forse il miglior film dell’epoca nineties di Emmerich: il Patriota, che vide come protagonista un lanciatissimo Mel Gibson ed un giovanissimo Heath Ledger impegnati durante la Guerra Civile Americana. 2012 venne dopo 10.000 A. C.. Opera che meriterebbe un articolo a parte, in quanto ispirata alle teorie pseudoscientifiche di tale Graham Hancock (che, se volete, potete comprare qua), una specie di Peter Kolosimo romanziere, che ritiene – con la tipica miopia comtiana americana del ventesimo secolo – che i più grandi monumenti del Vecchio Mondo, quali le Piramidi di Giza, e quelli del Nuovo Mondo, ossia i templi Maya dedicati a divinità come Quetzalcoatl, o le linee di Nazca in Perù, siano stati costruiti da una singola civilizzazione provieniente dell’Antartide. Ignorando che tale continente è coperto dai ghiacci da ben prima dell’ultimo evento di glaciazione, che i rilievi al carbonio 14 siano totalmente in disaccordo con ciò, e che abbiamo testimonianze dirette e indirette della costruzione di tali monumenti – soprattutto per quanto riguarda Sfinge e Piramidi di Giza. A tutto ciò sottende una trama condita da un po’ di misoginia e un po’ di “salviamo la principessa” che, forse, agli occhi di Emmerich, calata nel contesto del neolitico, poteva apparire anche poetica. Ancor peggio, Emmerich ha rilasciato recentemente un’intervista in cui anticipa il progetto Moonfall, il cui nome è tutto un programma.
Ma vabbè. Del resto, la fantasia è fantasia.
Comunque, lo stesso fatalismo spielberghiano è presente anche in 2012, opera che nulla ha dell’ecologismo d’avanguardia presente in The Day After Tomorrow, opera che sicuramente precorse i tempi, o della grande visione d’avventura di Stargate, e che segnerà il passo verso una poetica emmerichiana 2.0, più minimalista e aderente all’umana natura, quale Anonymous, che tratta dell’uomo dietro la figura del Sommo William Shakespeare.
Siamo nel 2012, come il titolo può ingenuamente suggerire, e ci troviamo di fronte ad una famiglia qualsiasi, i Curtis, composti da Jackson (John Cusack) e i suoi figli con la ex moglie Kate (Amanda Peet), ad ora fidanzata con tale Gordon (Tom McCarthy). Jackson, scrittore di fantascienza, accompagna i figli in campeggio a Yellowstone, notando moltissimi animali morti. La scena, precedentemente, nel 2009, ci aveva mostrato il background scientifico dell’imminente disastro, con Chiwetel Ejiofor come (il barone Mordo di Doctor Strange e premio Oscar per 12 anni schiavo di Steve McQueen) Adrian Helmsle, consulente scientifico della Casa Bianca, che viene avvertito da un collega indiano che le emissioni solari di neutrini sono radicalmente aumentato, causando dunque un surriscaldamento del nucleo terrestre ed una possibile catastrofe planetaria che includa la “fusione” termica della crosta terrestre. Nel mentre, nella West Coast, i già frequenti terremoti sono aumentati di frequenza ed intensità, ed il complottista/eremita Charlie Frost (un poco ispirato Woody Harrelson, già Natural Born Killers e recentemente nella splendida coppia con Mattew McCounaghey in True Detective) emana comunicati radio che avvertono l’umanità dell’imminente disastro e sostiene che i ricchi e potenti della Terra siano pronti ad evadere tramite navi spaziali/transatlantici su cui navigare quando gli oceani invaderanno le terre emerse.
Ora, io sono una biologa e non una fisica, ma una ricerca Google ed una basilare comprensione della meccanica quantistica quale chiunque sappia cos’è un elettrone dovrebbe avere, ci dice che i neutrini solari (come i neutrini in generale, eh) sono virtualmente privi di massa (circa 100.000 volte inferiore a quella dell’elettrone, che è già virtualmente nulla rispetto a quella di un protone/neutrone) e praticamente non interagiscono con la materia ordinaria. I rilevatori di neutrini da raggi cosmici e solari, infatti, sono posizionati in profonde grotte e in stazioni sotterranee a tenuta stagna: il luogo più “sterile” e pulito del mondo è infatti una stazione di rilevaizone dei neutrini presente in Canada. Il famoso e discusso laboratorio italiano del Gran Sasso possiede un potente rilevatore di neutrini. Altresì, la tettonica a placche del pianeta Terra è, semplificando allo stremo, sostenuta da uno strato di roccia “semifusa” presente nel mantello, chiamata astenosfera, che è liquida per via delle elevate temperature, mentre quella al di sotto permane come solida per via delle elevatissime pressioni. Il calore è inizialmente generato dagli isotopi radioattivi di vari metalli pesanti presenti nel nucleo (Torio, Uranio, Ferro, Piombo) che trasmettono poi il calore per convezione. Non esistono prove scientifiche che l’interazione con i neutrini spaziali possa in qualche modo aumentare il ritmo di tale decadimento.
Ora che sapete di cosa parliamo, procediamo con 2012. Jackson e figlioli tornano a Los Angeles perché Jackson come secondo lavoro fa l’autista di limousine (????), ed ha il compito di trasportare un miliardario russo, i suoi figli, e la sua giovane moglie, all’aereoporto. L’incontro però è assolutamente salvifico: Jackson, che stupido non è, si accorge che i russi se ne stanno andando bellamente in aereo verso una non ben specificata posizione sull’Himalaya, nella quale i potenti della Terra hanno costruito le loro “arche della salvezza”, gigantesche navi che possono accogliere fino a tre milioni di persone e che possiedono tutta la cultura che l’umanità abbia generato: capolavori letterari ed artistici, la conoscenza scientifica esistente e così via. Il resto è storia, visto che i film di Emmerich finiscono sempre a tarallucci e vino, con lunghi intermezzi politici quali: monasteri tibetani spazzati via dagli tsunami, piazza San Pietro invasa dal Mediterraneo col premier italiano ed il Papa assisi in preghiera, la Casa Bianca allagata – ed il presidente che se n’è scappato sul suo Air Force One –, le Hawaii fuse, il nuovo marito dell’ex moglie del protagonista che schiatta malamente, ed infine la vita che rinasce in Africa, laddove era iniziata.
Ora, forse i tempi sono più bui, negli anni ’10 che volgono al termine, non ne dubito: c’è stata la crisi, la temperatura del pianeta sale incontrollabilmente, la corsa allo spazio non ha portato assolutamente a nulla e le Voyager non hanno trovato nulla al di là dell’eliopausa, i movimenti antiabortisti e fascismi vari hanno avuto la meglio, ma 2012 permane là, uno scotto a tutti i B movie disastrosi che ci hanno allietato. Vulcano, Impact, Deep Impact, queste cosucce qua: un eroe impavido, un modello di famiglia che alla fine si conforma a quello ben oliato dalle policy americane, alla faccia che Emmerich (firmatario della sceneggiatura) si professa liberale e LGBT friendly. Inoltre, un consulente scientifico serio credo che non abbia un budget troppo elevato, noi scienziati non siamo avari, in genere: anche uno col bachelor of science in fisica avrebbe potuto spiegare l’infattibilità e la spaventosa debolezza della sceneggiatura del disastro terrestre, ed un biologo potrebbe, con altrettanta semplicità, affermare la totale sterilizzazione della terra ferma per via dell’eccessiva salinizzazione del suolo dovuto agli accumuli di acqua marina. C’è poco da ricominciare, dunque, per l’allegra famiglia Curtis riunitasi. Altrettanto sempliciotta è la scelta politica di rendere iper-cattolico il premier italiano e gretto quello americano, ma forse Emmerich è stato ben furbo.
Forse ci ha trollato tutti, con 2012, perché aveva già dimostrato e dimostrerà in seguito, che come scrivere e dirigere un film, eccome se lo sa: forse ci ha presi tutti in giro, perché nessun essere che possiede un intelletto degno di essere definito tale può essersi aspettato qualcosa di più da 2012, se non esplosioni vulcaniche, grandi tsunami, aerei che volano fra i detriti ed inesattezze scientifiche.
Del resto, lui Roland Emmerich, non è uno scienziato.
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1 commento su “2012 di Roland Emmerich, anti-scienza e anti-coscienza”
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