A soli 30 anni Alexandria Ocasio-Cortez è diventata il simbolo di una nuova generazione di politici progressisti e del ritorno alla politica fatta da gente comune per la gente comune. Il documentario “Alla conquista del Congresso”, originale Netflix, ripercorre la storia straordinaria della campagna elettorale della Cortez durante le elezioni di metà mandato del 2018. Una campagna che ha portato una giovane donna del Bronx a vincere contro Joe Crowley – simbolo di una politica corrotta e distante da ogni bisogno dei cittadini – eletto nel quattordicesimo distretto dal 1999.
“Alla conquista del Congresso” non racconta solamente la storia della candidatura di Alexandria Ocasio- Cortez, ma anche delle altre candidate Paula Jean Swearengin, Amy Vilela.
Entrambe entrate in politica per reagire a un dramma familiare: la prima ha visto morire dei parenti a causa di un cancro ai polmoni causato dal lavoro in miniera; la seconda ha perso la figlia perché non aveva assicurazione sanitaria e quindi non è stata curata. Due donne che con grande coraggio si battono per i diritti di tutti, per liberare la politica dall’influenza dell’industria del carbone e per ottenere la sanità pubblica. Un vero e proprio movimento di giovani donne, madri e lavoratrici che cercano spazio all’interno del sistema politico.
Alla conquista del Congresso: La figura di Alexandria Ocasio-Cortez è primaria. Dal liceo alla politica
La figura di Alexandria Ocasio-Cortez rimane comunque principale all’interno della pellicola. La Cortez nasce da una famiglia portoricana nel Bronx e durante il liceo si trasferisce in una città fuori New York, per andare a scuola. Rimane sempre legata al quartiere del Bronx e infatti una volta terminati gli studi torna ad abitarci. Nel 2008 con l’esplosione della grande crisi economica e finanziaria e la morte del padre, per via di un cancro, la Cortez – dopo la Laurea in economia e relazioni internazionali – torna nel Bronx per aiutare la mamma, che lavora come donna delle pulizie, e trova lavoro come cameriera.
È proprio lei a raccontare la sua storia tramite ricordi, aneddoti o immagini e a portare il pubblico all’interno della sua sfera privata.
D’altra parte l-intro del documentario racconta – richiamando molto il Diavolo Veste Prada – la routine di Alexandria Ocasio- Cortez che si trucca mentre spiega, al pubblico, le difficoltà che affronta una donna quando sceglie come presentarsi al mondo.
Questi tratti di intimate politics diventano un punto di forza della Cortez che riesce a far entrare il pubblico all’interno della sua sfera privata. I contenuti sui social infatti spaziano da issue e tematiche di attualità politica, come ad esempio il video pubblicato da poco sugli aiuti per il Covid-19, a tematiche più soft legate alla moda e alla beuta routine. Questa duplice natura rende Alexandria Ocasio- Cortez l’influencer politica più cool al momento.
Durante la visione del documentario è impossibile non rimanere sempre più affascinati da Alexandria Ocasio- Cortez, dalla sua forza, ma anche dalla sua profonda semplicità. Una ragazza straordinariamente ordinaria che grazie al suo grande carisma e alla sua tenacia riesce ad essere fonte di ispirazione. Una semplicità che diventa simbolo di una generazione di giovani che ha bisogno di credere e che continua a sperare in un cambiamento.
Leggi anche
- Alla conquista del Congresso, il documentario Netflix su Alexandria Ocasio-Cortez - Maggio 6, 2020
- The Post, come Steven Spielberg racconta la libertà di stampa - Maggio 4, 2020
- Star Trek-Picard, la nuova attesissima serie firmata Amazon Prime Video - Gennaio 23, 2020