Doc – Nelle tue mani è la serie che ha già riscosso un incredibile successo in primavera e che si vista costretta ad interrompere le riprese a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus.
Dei 16 episodi previsti infatti sono stati mandati in onda soltanto otto. Ma la produzione non avrebbe potuto capire meglio la situazione.
Doc infatti è una serie tratta da una storia vera, ispirata alle vicende di un medico, Pier Dante Piccioni, che ad oggi svolge la funzione di primario del Pronto Soccorso di Codogno, una delle zone più colpite dal Covid-19.
Pier Dante rimase vittima di un orribile incidente stradale in cui perse la memoria degli ultimi 12 anni della sua vita. Da medico diventò quindi un paziente, e la sua forza d’animo gli permise di rimettersi in carreggiata partendo da zero, con la testa sui libri e con tanto impegno per tornare ad essere il medico geniale di prima.
Ma ripartiamo da dove ci eravamo lasciati.
Luca Argentero interpreta Andrea Fanti, soprannominato Doc, ovvero il personaggio ispirato al dr. Piccioni, un medico severo, freddo e diretto con i suoi pazienti e specializzandi. È separato dalla moglie, Agnese (Sara Lazzaro), che è anche la direttrice dell’ospedale e da qualche mese ha intrecciato una relazione segreta con Giulia, la sua determinata e fiera assistente, interpretata da Matilde Gioli.
La perdita di memoria del nostro Doc è dovuta ad un colpo di pistola alla testa, infieritogli da un padre rancoroso nei suoi confronti dopo la perdita del figlio per un banale ma decisivo errore. Fortunatamente Andrea sopravvive grazie all’intervento tempestivo dei suoi colleghi. Ritroviamo quindi gli specializzandi Lorenzo Lazzarini (Gianmarco Saurino), Elisa Russo (Simona Tabasco), Riccardo Bonvenga (Pierpaolo Spollon), Gabriel Kidane (Alberto Malachino) e Alba Patrizi (Silvia Mazzieri).
Oltre ovviamente a Enrico Sandri (Giovanni Scifoni), amico di Andrea e neuropsichiatra, Carolina Fanti (Beatrice Grannò), la figlia di Andrea e Agnese, e Marco Sardoni (Raffaele Esposito), rivale di Andrea e responsabile del suo incidente e delle sue conseguenze.
Il nuovo Andrea è un medico che non solo cura le malattie ma che ascolta i suoi pazienti, cosa che gli permette di avere intuizioni determinanti nel salvare vite umane. È una sorta di amico, di fratello maggiore, ed è per questo che è amato da tutti.
Nella prima puntata della seconda parte di Doc, Andrea è certo di aver finalmente fatto breccia nel cuore di Agnese e, sull’onda del romanticismo, propone di organizzare un matrimonio in reparto per un paziente in condizioni critiche. Nel frattempo, un’inaspettata proposta di Gabriel rovescia gli equilibri all’interno degli specializzandi.
Una paziente speciale mette in luce un lato nascosto della vita privata di Lorenzo che crea non poco stupore in tutto il reparto. Intanto, Gabriel e Elisa cercano di ricostruire la vita di un anziano ricoverato a cui manca la lucidità necessaria per elaborare una diagnosi, ma che pronuncia ripetutamente un’unica parola.
Ho trovato particolarmente illuminante il rapporto che si è costruito tra due pazienti che condividono la stanza. Hanno modi diversi di approcciarsi alla vita ed ai problemi: una si affida alla religione e l’altra alle statistiche. Ma entrambe hanno paura di affrontare ciò che le aspetta e quando arriva il fatidico momento si stringono in un letto, senza dar peso al loro modo di pensare e di agire, insieme.
Continuano poi le avventure di Doc.
Andrea ritrova la cartella clinica del paziente deceduto per un errore medico e tenta di ricostruire quanto accaduto prima dell’incidente che ha cancellato i suoi ricordi. Nonostante non sia direttamente coinvolto, Andrea rischia la sua posizione all’interno del policlinico già precaria, ma in nome del giuramento d’Ippocrate dimostra di essere un vero medico in grado di assumersi le proprie responsabilità.
Intanto tra Alba e Riccardo e tra Gabriel ed Elisa non scorre buon sangue.
Un incidente ferroviario trasforma il reparto di Medicina Interna in un Pronto Soccorso improvvisato. Tutti i medici sono chiamati a dare il massimo per far fronte all’emergenza. Fra i feriti, c’è una ragazza che riapre un capitolo importante del passato di Riccardo, che il ragazzo credeva chiuso per sempre.
È chiaro che ci vuole stoffa per essere un buon leader e non semplicemente un capo. E Marco ne prende finalmente coscienza. Non basta infatti una targhetta sulla porta di un ufficio, essere primario significa essere d’esempio, incoraggiare i propri allievi. E Andrea è dannatamente bravo in questo.
Abbiamo già avuto modo di constatare che quando in ospedale arrivano i propri parenti persino i medici hanno qualche difficoltà e non riescono a mantenere il distacco e a pensare con lucidità. Prima è toccato a Lorenzo, e nel episodio 13 di Doc, è il turno di Elisa.
Andrea intanto continua a scavare nel suo passato e in particolare in quegli anni che l’amnesia ha cancellato, mentre Agnese non riesce a nascondere la gelosia per la crescente vicinanza tra Giulia e Doc.
Lorenzo si trova nuovamente alle prese con la sua ex, Chiara, quando quest’ultima viene ricoverata per overdose. Andrea sta portando avanti le ricerche sul Satonal, il medicinale sperimentale che sembra aver causato diversi decessi. Così Marco e sua moglie si sentono sempre più minacciati mentre Gabriel, invece, deve spiegare alla sua comunità che ha intenzione di non tornare indietro.
Finalmente le cose si stanno facendo interessanti, proprio quando mancano solo 2 episodi di Doc.
Andrea si trova nell’occhio del ciclone nel momento in cui un ex specializzando lo accusa di aver falsificato i dati di una sperimentazione farmaceutica: incapace di difendersi a causa dell’amnesia, cerca conferme nelle persone che gli sono vicine. Nel frattempo, Lorenzo deve combattere per far inserire Chiara nella lista dei trapianti e Agnese ha un improvviso malore.
Le condizioni di Agnese peggiorano rapidamente e Doc trova l’appoggio di tutto il reparto per cercare di scoprire la malattia di cui soffre. Ma le accuse di un suo coinvolgimento nella falsificazione dei dati sulla sperimentazione farmaceutica rischiano di allontanarlo dall’ospedale definitivamente.
Si conclude così la prima stagione di Doc. E nell’attesa e nella speranza di avere la conferma della seconda stagione vi consigliamo perché merita di essere vista. Tre buoni motivi: è vera, credibile e straordinariamente commovente.
Ogni personaggio infatti contribuisce al meritato successo della serie con il suo percorso. Dalla ricerca della verità di Andrea a quella dell’amore di Lorenzo. Dalla voglia di trovare la propria strada di Gabriel, Alba e Riccardo alla consapevolezza di sé stesse di Giulia e Elisa.
È una serie pura perché non nasconde le debolezze di ognuno dei personaggi e mette in risalto i loro punti di forza, perché quello che è accaduto ad Andrea e a Pier Dante nella vita vera sarebbe potuto accadere ad ognuno di noi, perché spesso dimentichiamo che anche i medici sono essere umani e che il loro compito, la loro responsabilità di salvare delle vite non è facile. Anche se loro si avvicinano molto al tipo di medici che vorremmo trovare ogni volta che varchiamo le porte di un ospedale o di un pronto soccorso.
Chiudiamo l’articolo ringraziando quei medici con la M maiuscola, che lottano ogni giorno nei reparti Covid per salvare quanti più pazienti possibile spesso mettendo a rischio la loro stessa vita. Così, con il discorso di Andrea Fanti che ha commosso tutta l’Italia:
“In giorni come questo la morte sembra inarrestabile. Ma noi dobbiamo guardarla in faccia e dire: NON OGGI. Tutti i libri che abbiamo letto, tutto lo studio, la pratica, la teoria…è servito tutto a guardarla in faccia e dirle: non oggi. Non importa quanto siano disperate le condizioni di un paziente, non oggi. Non importa se neanche i pazienti ci credono più, non oggi. Da oggi in poi voi dovete ricordarvi perché siamo qui: per metterci in mezzo tra i pazienti e la stronza. Questo è essere medici.”
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