Da cult letterario a thriller psicologico sul piccolo schermo. I casi di Teresa Battaglia sono i protagonisti di Fiori sopra l’inferno, serie tv in tre serate da stasera in prima visione su Rai 1.
Coprodotta da Rai Fiction e Publispei, con il sostegno della Friuli Venezia Giulia Film Commission e la collaborazione della Polizia di Stato, Fiori sopra l’inferno è diretta da Carlo Carlei, già regista di La fuggitiva e I bastardi di Pizzofalcone.
I progetti che amo di più sono quelli che sotto la superficie narrativa nascondono segreti non solo in termini di storia e personaggi, ma anche a livello di tematiche e contenuti – afferma il regista – Ne è un esempio mirabile il best-seller di Ilaria Tuti Fiori sopra l’inferno, un bellissimo thriller che racconta il tramonto esistenziale di Teresa Battaglia, una brillante detective che deve fare i conti con la concreta possibilità che le sue capacità deduttive possano presto sgretolarsi a causa di una malattia devastante come l’Alzheimer.
Come appena anticipato Fiori sopra l’inferno è tratta dall’omonimo romanzo di Ilaria Tuti, edito da Longanesi, a cui si lettori si sono appassionati a tal punto che il personaggio di Teresa Battaglia è diventato il marchio di fabbrica della scrittrice.
Nella mia vita le donne mature sono state fondamentali per la mia formazione. Donne intorno ai sessant’anni come Teresa che hanno avuto la generosità di allungare una mano nei miei confronti. Volevo portare anche nei miei racconti questo tipo di donna – commenta l’autrice friulana, che continua – Avevo iniziato a leggere di un tipo di discriminazione che alcune attrici di Hollywood stavano subendo: superati i 50 anni non riuscivano a trovare dei ruoli di primo piano come se la carriera di un’artista ad un certo punto potesse esaurirsi. Devo dire che da quando ho scritto di questo personaggio nella mia vita è arrivata tanta magia. È stata lei ad aprire le porte dei cuori di tanti lettori e lettrici.
La trama di Fiori sopra l’inferno
In Fiori sopra l’inferno le atmosfere dark tipiche dei romanzi di Stephen King si mescolano con i grandi film d’avventura americani degli anni ‘80 che hanno avuto bambini come protagonisti quali Stand by me, E.T., I Goonies.
Fiori sopra l’inferno è ambientata a Travenì, un immaginario paesino di montagna in apparenza paradisiaco ma che nasconde tra i suoi vicoli silenzi e segreti inconfessabili. Una serie di delitti portati a termine con una lucida quanto estrema violenza scuotono le anime delle poche persone che ci vivono.
Teresa Battaglia, un’esperta profiler, specializzata nel tracciare il profilo psicologico e comportamentale di un criminale, sembra essere l’unica in grado di dare un volto, un nome ma soprattutto una ragione all’assassino.
Ad affiancarla in questa pericolosa caccia alla verità l’ispettore capo Giacomo Parisi (Gianluca Gobbi). Protettivo È l’ombra di Teresa da oltre vent’anni, ovunque lei abbia prestato servizio, lui l’ha seguita. Ed è per questo che la conosce meglio di chiunque altro e che sa riconoscere le ferite e le fragilità che l’hanno portata a essere la donna che è.
A completare questo triangolo inconsueto è il giovane ispettore di origini siciliane Massimo Marini (Giuseppe Spata) in fuga da sé stesso e dal proprio passato. Abituato al caldo e al mare della sua terra, considera il suo primo incarico ad Udine la peggiore delle punizioni. Espansivo e solare, in verità la sua è soltanto una maschera e la prima a scorgere il suo talento e il suo coraggio è proprio Teresa.
Protagonista assoluta di Fiori sopra l’inferno è un’Elena Sofia Ricci che siamo abituati a vedere in ruoli accattivanti e che in questa serie è pronta a sorprenderci con un personaggio nuovo e che ha stuzzicato corde diverse.
Forte, tagliente e caparbia, Teresa è un commissario non convenzionale: a differenza infatti delle forze dell’ordine a cui siamo abituati, Teresa non porta la pistola e la sua unica arma è la sua mente. Trovare le risposte è la sua missione, ma cosa accade quando, a causa dei primi sintomi dell’Alzheimer, sono le domande a sparire?
Fiori sopra l’inferno è la storia di una donna dal passato difficile, ruvida, spigolosa, virile, respingente per certi aspetti ma capace di empatizzare in maniera molto forte. Da anni ha imparato a convivere con il diabete, ha scelto la solitudine come unica compagna anche se inizia ad averne paura nel momento in cui scopre la malattia. Teresa si trova quindi a combattere due nemici: il killer a cui dà la caccia e il mostro che rischia di rubarle tutto ciò che ha: il suo intuito, la sua mente cristallina, i suoi ricordi. Se stessa.
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