Il Giffoni Film Festival è uno dei festival cinematografici più importanti del nostro paese. Si occupa per lo più di pellicole per i più giovani, ma nel corso degli anni ha saputo diventare un vero e proprio appuntamento che unisce cultura e mondanità ed attira nomi del panorama cinematografico e non solo, nazionale e mondiale.
Abbiamo incontrato Jacopo Gubitosi attuale Managing Director del Giffoni Film Festival e Coordinatore di tutti i settori e dipartimenti nonché figlio di Claudio Gubitosi attuale Founder&Ceo di Giffoni per farci raccontare un po’ la storia del festival e delle ultime edizioni segnate dalla pandemia.
1) Cos’è per te il Giffoni Film Festival?
Oltre ad essere la mia famiglia, Giffoni rappresenta l’espressione più autentica ed efficace del saper
vivere in una società in continua evoluzione, di saper rispettare tutto ciò che ci circonda, l’ambiente,
gli ecosistemi, gli altri ed anche se stessi. Giffoni, quindi, rappresenta un modello di vita fortemente
riconosciuto e che trova espressione concreta nella quotidianità di tutti noi e di tutti i giffoners che ne fanno parte. Sentiamo forte e vera questa sua essenza e questo suo spirito perché Giffoni è in primo luogo un’idea che sa parlare al mondo come fa ormai da oltre cinquant’anni.
2) Ci racconti come lo hai visto crescere?
In realtà Giffoni Film Festival ha cresciuto me. Quasi come un fratello maggiore, giorno dopo giorno, ha riempito la mia vita di esperienze e di stimoli verso un nuovo futuro. Con me si è evoluto anche Giffoni secondo un processo naturale che, come la storia ci insegna, è necessario per introitare prima e rilanciare poi l’urto dei repentini cambiamenti che ci circondano. Il brand Giffoni ormai è riconosciuto in tutto il mondo ma questo risultato è stato frutto di anni di sacrifici e di importanti momenti di passaggio interni.
Le fasi che hanno attraversato la storia del brand possono essere racchiuse in più periodi: il Giffoni Film Festival, format identificativo dell’evento cinematografica che da oltre cinquant’anni si svolge nel mese di luglio; poi Giffoni Experience, che riassume tutte le attività che Giffoni Film Festival produce e che non sono legate esclusivamente al festival e, ancora, il brand Giffoni Opportunity, naturale evoluzione di Giffoni Experience, che vuole mettere l’accento su tutte le opportunità che Giffoni offre ai suoi giffoners e non solo. Oggi siamo arrivati ad un’unica, grande denominazione: Giffoni.
Che è un incubatore di progetti, di idee e di attività. Che è un’azienda culturale unica in Italia e nel mondo. Un manifesto culturale e sociale che si basa su valori di coesione, solidarietà, fiducia verso gli altri e verso il futuro.
3) Come è cambiato l’approccio all’immaginare e mettere in piedi un festival come Giffoni in tempi di pandemia?
Ad oggi, a guardare indietro e ripensare a quei mesi difficili che tutti abbiamo attraversato, mi rendo
conto di quanta determinazione, creatività, ed innovazione abbiamo avuto nel ridisegnare un festival che da oltre 50 anni è l’emblema del cinema per ragazzi. In questi momenti ci sono solo due strade da poter percorrere: rinunciare o decidere di andare avanti.
Noi di Giffoni non abbiamo assolutamente rinunciato e abbiamo accompagnato, seguito e ascoltato ogni giorno la voce dei nostri giffoner. Giffoni ha il dovere di essere al loro fianco, al fianco delle loro famiglie, di sostenere i loro sogni e le loro ambizioni ed è per questo che in un momento così delicato, in cui tutte le attività si sono bloccate, Giffoni Film Festival ha avuto il coraggio di organizzare un evento per riaccendere la fede e la speranza in tutta la nostra community.
4) Quali sono le difficoltà e i principali ostacoli ma anche le soddisfazioni nell’organizzare, gestire e diffondere un vero e proprio brand come è diventato Giffoni?
Più che difficoltà o ostacoli c’è la responsabilità, quella di dover dare vita, in un inarrestabile processo creativo, ad un luogo che è in continua innovazione ed in totale divenire. E di doverlo fare avendo a riferimento le nuove generazioni, i ragazzi. Su questo aspetto Giffoni non si è mai snaturato: il suo interesse esclusivo è tutto orientato verso i giovani, verso le famiglie.
E ogni tassello in più che si è aggiunto anno dopo anno non ha mai abdicato a questa missione, quella di essere riferimento per i giovani. Ecco perché dico che ostacoli non ce ne sono, c’è il peso della responsabilità: non possiamo deludere i nostri giffoners, dobbiamo essere sempre vicini a loro, ai loro sogni, ai loro progetti.
5) Ci sono degli artisti che sognate di portare in futuro a Giffoni Film Festival?
Gli artisti ed i tantissimi talenti che accompagnano le giornate di cinema sono una parte importante
del nostro festival. In tutti questi anni migliaia sono stati gli ospiti nazionali e centinaia quelli
internazionali ma oggi il programma del festival di Giffoni deve essere costruito anche in base alle
nuove generazioni. Negli ultimi anni la contaminazione della Gen Z è stata molto influente e Giffoni
ha ascoltato la loro voce costruendo un programma che sia sempre più vicino ai loro interessi.
Non ci sono particolari artisti che sogniamo di portare a Giffoni, il nostro vero sogno è di dare la possibilità ai giovani di potersi esprimere grazie alle nostre attività e di riempire sempre di più le sale con bambini e bambine, ragazzi e ragazze che amano il cinema, che sognano il cinema e che vogliono essere protagonisti del loro futuro.
6) Quanto conta il rapporto col territorio in un festival come Giffoni?
Le radici sono il vero patrimonio di Giffoni, sono molto salde e fortemente legate alla terra in cui
questa idea è nata, è cresciuta e si è evoluta fino a conquistare il mondo. Il legame così intimo e così
profondo con il territorio rappresenta una caratteristica che rende Giffoni unico perché Giffoni ha un respiro internazionale ma non ha mai dimenticato le sue origini. Questa è la sua vera forza.
7) Ci sono aneddoti o personaggi legati all’ultima edizione a cui sei particolarmente legato?
L’ultima edizione è stata contraddistinta da un forte senso civico e da una fortissima responsabilità
da parte di tutti i nostri giurati che di questa edizione è in qualche modo il simbolo. Tutto questo ci
rende molto orgogliosi e fieri, in particolare dei ragazzi e ragazze che hanno avuto la possibilità di
partecipare all’edizione #Giffoni50Plus.
Del primo giorno ricordo i loro volti, la loro emotività e la
responsabilità per quello che stavamo rappresentando. Ogni Giffoni è un viaggio e #Giffoni50Plus è
stato tra i più belli. Abbiamo trascorso undici giornate irripetibili, una diversa dall’altra e tutte legate
dalla voglia di stare insieme, di condividere quella felicità a cui il titolo scelto per quest’edizione fa
riferimento.
8) Quali sono le sfide future che una grande manifestazione come Giffoni si pone per migliorare?
Le sfide del futuro sono tutte legate all’innovazione e alla sostenibilità, in un percorso che è
fortemente coerente con i valori fondanti di Giffoni, valori che si pongono l’ambizioso obiettivo di
migliorare il mondo. L’innovazione e la sostenibilità servono proprio a questo, a fare un mondo
migliore. E’ questo il sogno di Giffoni. Lo faremo a modo nostro, insieme ai ragazzi, insieme alla nostra community, condividendo idee e facendo circolare la gioia. Proprio come Giffoni fa da oltre
cinquant’anni.
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