Scritta da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Massimo Bavasto, di genere crime, con elementi del dramma e del giallo, Io ti cercherò, è una fiction nata dalla coproduzione tra Rai Fiction e Publispei, che in passato avevano già lavorato insieme per il piccolo schermo con la fiction È arrivata la felicità.
Dopo il grande successo riscosso nei cinema italiani con Non odiare, e nell’attesa di ritrovarlo presto nei panni dell’ispettore Lojacono nei Bastardi di Pizzofalcone, approfittiamo di Io ti cercherò per assistere ad un’altra incredibile performance di Alessandro Gassman.
Per la regia di Gianluca Maria Tavarelli, Io ti cercherò racconta la vita di Valerio, interpretato appunto da Alessandro Gassman, un ex poliziotto licenziato per motivi ancora sconosciuti, che lavora come benzinaio in una piccola cittadina nella prossimità della Capitale e che fa di tutto per rimediare ai propri errori commessi in passato. La sua vita viene però sconvolta dalla morte di suo figlio Ettore (Luigi Fedele), ribelle e idealista di soli 23 anni, archiviata poco dopo come suicidio.
L’ago della bilancia di Io ti cercherò e il legame che s’instaura tra padre ed un figlio, a volte può essere difficile ed estremamente faticoso ma quando si tratta del sangue del tuo sangue ne vale sempre la pena.
Valerio torna a Roma, una città che sente ormai lontana ed estranea dall’uomo che è diventato, dove viene ospitato da Gianni (Andrea Sartorelli), suo fratello, anche lui poliziotto. Valerio è convinto che suo figlio non si sia ucciso e non è il solo a pensarlo. A confermare la sua teoria c’è Sara (Maya Sansa), ex collega ed ex amante.
Valerio attraverso la conoscenza di Martina (Zoe Tavarelli), ragazza di Ettore, scopre alcuni lati nascosti del figlio, rimettendo in discussione sé stesso e il suo rapporto con il figlio che non potrà più recuperare. Ettore aveva lottato per la verità ed era stato ucciso perché era a conoscenza di qualcosa che non doveva essere scoperto. Questi sono i primi indizi che spingono Valerio ad indagare oltre e inizia una ricerca senza fine, tutto per trovare il colpevole dell’omicidio del figlio.
La prima puntata di Io ti cercherò può considerarsi un’introduzione. Valerio si riunisce con la sua famiglia per venire a patti con la morte di suo figlio, da cui si era allontanato. All’inizio sembra rassegnarsi all’idea che suo figlio si sia suicidato, colpevole anche di non sapere come fosse diventata la sua vita. Ma poi Martina gli dice che avevano tanti progetti e che non avrebbe mai potuto farlo. Con l’aiuto di Sara, che nutre dei sospetti, Valerio si accorge che alcune cose non quadrano.
La donna che avrebbe assistito al lancio del fiume è spaventata ed insicura, la volante della polizia accorsa sul luogo dell’accaduto è stata mandata dal suo ex commissariato piuttosto che da quello di zona, e gli agenti che lo avrebbero trovato pare che non dovessero essere neanche in servizio.
Per di più sul corpo ci sono evidenti segni di percosse e dagli esami del sangue risulta che Ettore si sia drogato prima di buttarsi, eppure era un salutista che non avrebbe mai fatto uso di stupefacenti. Attraverso poi il suo computer, Valerio scopre che la data e l’ora di morte non coincidono.
È chiaramente in corso un depistaggio, e indagare su quanto accaduto potrebbe essere pericoloso, ma Valerio e Sara sono determinati a scoprire la verità.
Nella seconda puntata di Io ti cercherò il pc di Ettore viene fatto analizzare dalla Polizia Postale, mentre Valerio rintraccia una testimone che racconta che Ettore non si è lanciato nel fiume, ma è stato gettato in acqua da due uomini.
Valerio ritrova una scarpa appartenuta ad Ettore che presenta tracce di un altro luogo. La scientifica gli rivela che Ettore potrebbe essersi trovato in una delle cave di travertino di Tivoli. Recatosi sul posto, Valerio, in uno specchio d’acqua nella cava, trova una maglietta appartenuta a Ettore.
Nella terza e penultima puntata di Io ti cercherò, Valerio si introduce in una società di vigilanza privata proprietaria del mezzo che, a quanto pare, avrebbe scaricato il corpo di Ettore sul lungotevere. Identifica così i possibili esecutori materiali dell’omicidio. Intanto vengono arrestati dalla polizia i presunti colpevoli, due cittadini cinesi con precedenti penali di poco conto. Motivo per cui Valerio sospetta che si tratti dell’ennesimo depistaggio.
Valerio e Sara scoprono poi cosa è successo il giorno dell’incidente di Ettore: il ragazzo era diretto in un albergo di Rieti per aiutare una famiglia senegalese, assegnatari di una casa popolare ad Ostia, ma sfrattati con prepotenza dalla malavita locale.
Nell’ultima puntata di Io ti cercherò, Valerio studia i movimenti del capo piazza di Ostia e decide di rapinarlo per costringerlo a incontrare i suoi superiori. Grazie a un gps rimediato da Sara ne segue le tracce fino all’Eur, dove l’uomo incontra due loschi figuri a bordo di una berlina scura di cui Valerio fotografa la targa.
Un’amara verità attende Valerio. Scopre infatti che un familiare vicino a lui sa più di quanto non voglia far credere ed è probabilmente coinvolto nella morte del nipote. Pedinandolo scopre l’esistenza di una società immobiliare collegata a molte altre società estere: una di queste si chiama “Difrinae Ltd”, l’anagramma del loro cognome.
Tra i punti di forza di questa fiction c’è sicuramente la verosimiglianza della narrazione degli eventi. Non ci riesce infatti difficile immaginare che un evento di questo tipo potrebbe accadere ad ognuno di noi. Per di più la credibilità dei personaggi e degli attori, da quello che pensano a quello che provano, ci rende ancora più facile immedesimarci fino a sentirci rapiti, coinvolti dalla storia.
Potete rivedere tutte le puntate su Raiplay.
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