Meryl Streep è sicuramente una delle star di Hollywood più prolifiche e più amate della storia del cinema. Un’attrice eclettica, capace di trasformarsi ed impersonare qualunque personaggio senza barriere, rivelandosi magnetica e sempre credibile
Non potevo non inaugurare la rubrica “Red Carpet” con colei che ha saputo reinventare le dive del cinema. Proprio io che alla domanda “qual è la tua attrice preferita?” non ho mai avuto dubbi nel rispondere: “Meryl Streep”, non potevo tirarmi indietro nel parlare di Sua Maestà. Eh si, perché Meryl Streep è la regina del grande -e del piccolo- schermo. Intorno al suo nome c’è una sorta di atmosfera reverenziale, un misto tra contemplazione estatica e sensazioni leggendarie.
Non sapevo niente di lei, delle sue pluricandidature e dei suoi multipremi, ma l’ho amata fin da subito, fin da quando la vidi per la prima volta impersonare sul grande schermo l’irriverente Miranda Pristley. Avevo 13 anni, la mia passione per il cinema stava prendendo forma poco alla volta e l’interpretazione di quella donna glaciale, esigente, di successo e a tratti crudele, ma estremamente umana nella sua complessità, ebbe un impatto su di me notevole. Una sensazione del genere l’ho rivissuta due anni dopo con Saturno Contro, ma questa è un’altra storia… Nonostante la pellicola possa sembrare una commedia leggera, il lavoro della Streep di un personaggio così astruso e apparentemente inumano, ha regalato una nuova linfa alla trama. Diciamocela tutta: nonostante un’eccezionale Anne Hathaway che adoro da sempre irrimediabilmente, Il diavolo veste Prada non sarebbe stato lo stesso senza di lei e quelle sue battute ciniche e pungenti.
Meryl Streep è l’esempio più classico di bellezza e talento
Nata il 22 giugno 1949 a Summit, Mary Louise “Meryl” Streep è una figura emblematica dell’industria cinematografica hollywoodiana che non ha bisogno di presentazioni. Fin dal suo debutto negli anni ’70, ha dominato e imperato il palcoscenico e il grande schermo con le sue straordinarie performance e le sue eccellenti capacità recitative. Il suo modo naturale e autentico di dar vita a personaggi più disparati, consegnando loro quel giusto brio, è encomiabile. L’eccezionale abilità dell’attrice è profondamente visibile dal fatto che non a caso ha ricevuto 21 nomination agli Academy Awards (tre vittorie) e 31 nomination ai Golden Globe Awards (otto vittorie), che è la più alta nomination mai registrata da un attore nella storia di entrambi i premi.
Durante i suoi strepitosi 50 anni di carriera, la Streep ha impersonato una grande varietà di ruoli, tanto da prendersi il titolo di “camaleontica”. Ma quello che è interessante notare è che Meryl Streep è riuscita a interpretare ciascuno dei ruoli in modo convincente grazie ad una preparazione meticolosa e maniacale, una natura zelante la sua che la fa essere attenta ad ogni minimo dettaglio: dai dialetti alle espressioni facciali, passando per la moda.
Oggi voglio raccontarvi Meryl Streep attraverso 20 interpretazioni rigorosamente in ordine cronologico
E’ un racconto fatto da un punto di vista particolare e puramente soggettivo: il mio. E voglio farlo con la stessa reverenza e con gli occhi che brillano davanti a un capolavoro. Perché Meryl Streep è un capolavoro, e non esagero quando dico che è la più grande attrice vivente e una delle più grandi attrici della storia della settima arte. Pensateci bene, non c’è niente che lei non sappia o non possa fare: è stata una madre combattiva in Kramer contro Kramer; una donna piena di vita ed energetica nel musical Mamma Mia; una Margaret Thatcher granitica e fragile in The Iron Lady; un’emozionante e sofferente Sophie ne La Scelta di Sophie. Lei è il cinema e il cinema è lei, due rette che si incontrano e si scontrano costantemente, regalando al pubblico pellicole uniche e insostituibili. Un’artista che nel corso della sua infinita carriera ha fatto parlare di sé per le sue impeccabili performance e per la sua esclusiva versatilità. Ah, non chiedetemi quale sia l’interpretazione che io ami di più, non saprei proprio scegliere.
Gli anni ’70 di Meryl Streep
- Il Cacciatore – Primo ruolo di rilievo per una giovane e quasi sconosciuta Meryl Streep arriva nel 1978. Film con un cast stellare all men, di fronte al quale bisognerebbe solo inchinarsi, dove Meryl è l’unica presenza – e che presenza – femminile. Un piccolo ruolo di supporto che le vale la prima delle sue candidature agli Oscar. Il film vinse 5 Oscar compreso Miglior Film e nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito nella lista dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Per Meryl questo è l’inizio della scalata di un’incredibile carriera
- Kramer contro Kramer – Il primo Oscar come non protagonista arriva con ormai un classico cinematografico del 1979. Meryl Streep recita in coppia con Dustin Hoffman nel dramma giudiziario più famoso della storia. La sua Joanna Kramer è un personaggio dirompente, scomodo, a tratti crudele ma non manca di mostrare il suo lato debole ed umano. Meryl è bellissima, altera, giovane e la sua indubbia grandezza artistica di manifesta sequenze dopo sequenza con una performance intensa e dolente. Il film vince 5 Oscar compreso quello per il miglior film.
Gli anni ’80 di Meryl Streep
- La scelta di Sophie – La statuetta come miglior attrice protagonista arriva con il film del 1982, uno dei lavori drammatici più belli che hanno visto la recitazione di Meryl Streep padroneggiare e innalzarsi sempre di più. Meryl Streep è Sophie, ex internata in un campo di concentramento che, per salvare se stessa e suo figlio, ha sacrificato la figlia e collaborato coi nazisti. L’attrice offre una performance capace di stupire il mondo: straziante, dolorosa ed emozionante nel far rivivere sul suo viso pallido quel calvario di scelte estreme e sensi di colpa. Nel 2007 l’American Film Institute l’ha inserito nella classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi.
- Silkwood – Nel 1983 per lei arriva una pellicola insieme a Mike Nichols. Meryl porta sullo schermo la triste storia di Karen Silkwood, operaia e sindacalista di una fabbrica nucleare degli anni ’70. Una donna forte e combattiva che si batte per la verità; coraggiosa e dedita alla sua causa che le porterà via la vita e la famiglia. Ancora una volta Meryl stupisce come solo lei può e sa fare, con una performance solida, dura, toccante ed emozionante, imponendosi senza riserve come una delle più eminenti attrici degli anni Ottanta.
- La mia Africa – nel film con la regia di Sidney Pollack e con Robert Redford come collega, Meryl porta sullo schermo la storia di Karen Blixen. E’ uno dei kolossal più belli e romantici degli anni ’80, la cui vera protagonista è l’Africa, dove Meryl offre una delle sue performance più curate e studiate, sfoggiando un accento danese e come sempre un talento ed una sensibilità fuori dal comune. Il film vince 7 Oscar, compreso quello per il miglior film.
- Un grido nella notte – Nel 1988 arriva per Meryl Streep un film con il quale vince la palma d’oro al Festival di Cannes come migliore interpretazione femminile. La pellicola è tratta dalla storia vera di Lindy Chamberlain, donna australiana accusata ingiustamente di aver ucciso la figlia. Ancora una volta Meryl da modo di mostrarsi in tutta la sua potenza artistica. Trasformatasi fisicamente per entrare nel ruolo, Meryl ci dà modo di conoscere realmente il personaggio, partendo da un esteriorità severa, marcata e quasi inquietante, ad interiorità fragile, ferita ed anche battagliera. Un mix di emozioni che solo un’artista col suo talento poteva offrire.
Gli anni ’90
- La morte ti fa bella – Nel 1992 arriva una divertente commedia che regala a Mery Streep un’ulteriore apprezzamento per le sue qualità sopraffine. Il film, portato sul grande schermo in coppia con Bruce Willis e Goldie Hawn, fu un successo di pubblico, anche se un po’ meno di critica. Se nel drammatico Meryl è ineccepibile nella commedia è assolutamente irresistibile. Oggi il film è un vero ed autentico cult degli anni Novanta.
- I ponti di Madison County – Tra i film romantici migliori di sempre è impossibile non nominare quello del 1995, diretto e interpretato da Clint Eastwood. Quella di Meryl Streep è l’ennesima performance incredibile nel portare in scena Francesca Johnson, una moglie italo americana che, dopo il suo incontro con Robert Kincaid, mette in discussione la sua fedeltà verso suo marito, la lealtà verso la sua famiglia, gli ideali e tutta la sua vita in genere. La Streep si mette in gioco, manifestando tutto: amore, passione dolore, rabbia, un crogiolo di emozioni che porta Meryl a consolidare la sua indiscussa arte.
- Le stanze di Marvin – Nel 1996 Meryl Streep si cimenta nel film strappalacrime insieme ad un giovanissimo Leonardo Di Caprio. L’attrice interpreta la ribelle Lee, la sorella estraniata del personaggio di Keaton, Bessie. È una pellicola classica su come riparare le relazioni interrotte prima che sia troppo tardi
Il nuovo millennio di Meryl Streep
- Il ladro di orchidee – Il 2002 è un anno importante che segna una sorta di “riscoperta” di Meryl Streep, grazie a due ruoli imponenti con i quali ha inaugurato un periodo molto fortunato e prolifico della sua carriera. Nel film Il ladro di orchidee, ritroviamo una Meryl più matura sia come artista che come donna, in grado di affrontare con coraggio questa difficile e controversa parte grazie alla quale riceverà la 13° candidatura agli Oscar, battendo il record di 12 appartenuto a Katharine Hepburn, e il 4° Golden Globe. Una pellicola originale che passa dal grottesco al drammatico, in cui Nicolas Cage interpreta Charlie Kaufman, uno sceneggiatore che soffre di un forte blocco creativo. Streep invece è l’autrice del libro da adattare
- The Hours – Nel 2002 Meryl Streep appare anche in un film meraviglioso dove le donne sono le uniche e vere protagoniste. Accanto alle bravissime Nicole Kidman e Julianne Moore, Streep porta sullo schermo il personaggio di Clarissa Vaughn – nonché la Mrs Dollaway del romanzo di Virginia Woolf – che si trova a fare i conti con le sue emozioni, le sue paure e la sua intera vita. Come sempre Meryl è favolosa, una magnifica prova che le ridona il giusto successo. Un film bello, se non altro per il livello del cast, da vedere ed analizzare
- Il diavolo veste Prada – Il film del 2006 regala a Meryl Streep una nuova fama internazionale, avvicinandola alle nuove generazioni che iniziano ad amarla ed apprezzarla. Il film le dona uno spirito diverso, tanto che la sua irresistibile e diabolica Miranda Pristley è uno dei volti e personaggi più iconici della storia del cinema. Uno strepitoso successo per la sua già incredibile carriera, una nuova magnifica performance che mette in luce la sua grande abilità di trasformista e la sue grandi capacità creative: dall’aspetto alla voce, alle movenze, tutto è frutto del genio innato di Meryl che vince il Golden Globe e riceve la 14° candidatura agli Oscar
- Il Dubbio – Nel 2008 per la Streep arriva un nuovo lavoro impegnativo. Nel film, ambientato nel 1964, Meryl veste i panni di Suor Aloysius Beauvier, una rigida suora in una scuola cattolica del Bronx, che è uno dei ruoli più venerati e ben riusciti dell’attrice statunitense con il quale avrebbe certamente meritato la quarta statuetta. Mentre la pellicola ha ottenuto 5 candidature agli Oscar
- Mamma Mia! – Come posso non annoverare il film che ci ha fatto scoprire una strepitosa Meryl Streep cantante e ballerina? Eh si, in Mamma Mia! del 2008 è davvero lei che canta e balla sulle note degli ABBA nella splendida location greca. Un film che è un adattamento cinematografico dell’omonimo musical che è diventato in Gran Bretagna il DVD più venduto di tutti i tempi, con più di 5 milioni di copie al suo attivo.
- Julie & Julia– Non solo ha inchiodato il suo impeccabile ritratto della cuoca Julia Childs nel film del 2009, ma la performance di Meryl Streep, che gli è valsa la nomination all’Oscar, è veramente uno spasso per tutta la durata di quella che è stata la pellicola finale della regista Nora Ephron e che ha chiuso il Festival Internazionale del Film di Roma 2009, dove è stato presentato fuori concorso.
- The Iron Lady – Supefacente è stata Meryl Streep nei panni di una controversa e inquietante Margaret Thatcher nel film del 2011. Un’interpretazione pressocché perfetta che le è valso il terzo – ed ultimo – Premio Oscar. Il biopic, che racconta la vita dell’ex Primo Ministro britannico, non è dei migliori portati sul grande schermo. Ma il lavoro mimetico e la bravura sconcertante della Streep, capace di umanizzare una figura politica così complessa, lo anelano tra i film più belli della settima arte.
- I segreti di Osage County – Nel 2013 Meryl Streep entra in una nuova fase della sua carriera prendendo parte ad un nuovo lavoro cinematografico. Il film è un dramma familiare con un cast stellare in cui Meryl primeggia senza rivali. Matriarca di una famiglia alla deriva, l’attrice offre una delle performance più provanti e coinvolgenti della sua carriera, sia fisicamente che psicologicamente, vedendosi riconosciuta l’epiteto di “migliore attrice vivente”. Meryl ancora una volta non smette di stupire, regalandoci sempre performance superlative.
- Florence – Dopo aver recitato nel musical Mamma Mia! e in Into the WoodsFlorence, scopriamo una Meryl Streep che racconta la vera storia dell’ereditiera newyorkese Florence Foster Jenkins che sogna di diventare una cantante lirica, nonostante le limitate doti canore. Il suo sogno diventerà realtà grazie al pianista Cosmé McMoon e all’attore teatrale St. Clair Bayfield, che diventa suo marito e manager, e che riuscirà ad organizzare un concerto per lei alla Carnegie Hall.
- The Post – Uno dei film che ho amato di più in assoluto è la creazione del 2017 di Steven Spielberg, che non è solo una pellicola storica che racconta le vicende del “Pentagon Papers”, ma un dramma biografico che è l’emblema del trionfo della libertà di stampa. Meryl Streep è stata in grado di cogliere perfettamente il pregiudizio di genere che Katharine Graham subì come editore del Washington Post negli anni ’70. Con Tom Hanks al suo fianco non mi sono affatto meravigliata che il film abbia ricevuto una nomination all’Oscar come miglior film, oltre che quella alla miglior interprete femminile.
- Il ritorno di Mary Poppins – Concludo questo excursus cinematografico – destinato sicuramente a continuare negli anni – con l’ultimo film che ha visto prendere parte, con un piccolo cammeo, Meryl Streep, ovvero nel remake di uno dei film Disney più amati della storia. L’attrice porta un po’ di colore nei panni dell’eccentrica cugina di Mary, Topsy.
Dunque, Meryl Streep è come il vino: invecchiando diventa sempre migliore, nel suo caso è inarrivabile. Attrice che mette sempre d’accordo tutti e che non sembra sentire il peso dell’età come le colleghe coetanee, dove ruoli accattivanti e da protagonista non le mancano di certo. Per lei è un continuo inanellare performance memorabili e di questo le saremo grati per sempre!
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