Trasmessa a rilascio settimanale, Nine Perfect Strangers è la nuova miniserie di Amazon Prime Video. Intorno a Nicole Kidman si restringe un cast in stato di grazia che rendono gli otto episodi avvincenti fino alla fine.
Quando la tua vita sta candendo a pezzi, quali soluzioni cercare per uscire da quel tunnel oscuro e fino a che punto sei disposto a spingerti e a fidarti di qualcuno che sembra avere tutte le risposte?
E’ su questo concetto che si muove Nine Perfect Strangers, la serie in otto episodi basata sull’omonimo libro di Liane Moriarty. La miniserie è radicata intorno a idee su come la possibilità di curare la depressione passi attraverso rituali spirituali ed una maggiore consapevolezza di sé. Il tutto è condito da frullati dietetici e lezioni di yoga mirati al benessere psicofisico.
Lo spettacolo segue le vicende di nove persone che arrivano al resort per la saluta ed il benessere Tranquillum House, un lussuoso rifugio dove passare 10 giorni in solitudine dai problemi della vita quotidiana. Il loro loro scopo è quello di rilassarsi lontano dallo stress della vita cittadina. Ognuno di loro, per varie ragioni, cerca una via di fuga.
Conosciamo Frances (Melissa McCarthy) una scrittrice di romanzi rosa di mezza età che lotta con la propria insicurezza. L’editore ha rifiutato il suo nuovo libro ed è stata vittima di una truffa online che l’ha destabilizzata. Fin dalle prime battute si forma un legame di amore ed odio nei confronti di Tony (Bobby Cannavale), un’ex stella del football che cerca di ritrovare il proprio equilibrio, allontanarsi dalla tossicodipendenza e riconciliarsi con le figlie.
Poi c’è la famiglia Marconi composta da Napoleon (Michael Shannon), la moglie Heather (Asher Keddie) e figlia Zoe (Grace Van Patten). Tutti loro lottano costantemente per riprendersi dalla tragedia che li ha travolti: il suicidio del fratello gemello di Zoe, Zach. Ognuno di loro affronterà il dolore della perdita in modo diverso, un percorso che li farà riconciliare con sé stessi e tra di loro.
Carmel (Regina Hall), invece, è una mamma single molto ansiosa ed agitata che, spesso e volentieri, per un nonnulla, diventa isterica al solo pensiero che l’ex marito l’ha lasciata per una donna più giovane. Jessica (Samara Weaving) e Ben (Melvin Gregg) sono una coppia glamour che, nonostante le apparenze – lei un’influencer di Instagram e lui firmato dalla testa ai piedi alla guida di una macchina sportiva dopo aver vinto alla lotteria – la loro vita è tutt’altro che una favola.
Quel pizzico di suspance arriva, invece, da Lars (Luke Evans), un giornalista arrivato nel resort sotto copertura che finge di essere un ospite del centro per riuscire a scoprire qualcosa in più sulla misteriosa Masha (Nicole Kidman), la fondatrice di Tranquillum House di origine russa. La donna, dalla presenza eterea, sembrerebbe aver raggiunto il famigerato nirvana.
La grande promessa di Masha è quella di portare gli ospiti verso una completa trasformazione e guarigione personale, la donna assicura loro che “quando te ne andrai da qui, non sarai la stessa persona che sei ora”. A supervisionare il trattamento degli ospiti con Masha ci sono Yao (Manny Jacinto) e Delilah (Tiffany Boone), tutti e due legati alla donna da una relazione di dipendenza e culto.
Il protocollo del resort vuole che gli ospiti debbano consegnare i loro cellulari, per non avere contatti esterni, e debbano essere sottoposti a regolari prelievi di sangue affinché il programma benessere venga personalizzato. Nonostante alcuni membri del gruppo mettano in dubbio le pratiche di Masha, nessuno di loro può negare gli effetti benefici. E, mentre gli ospiti si conoscono a vicenda e provano ad ambientarsi attraverso i loro deliri psicotici e le loro fragilità, Masha riceve continui messaggi anonimi in cui viene minacciata, aprendo la strada a rivelazioni inaspettati e segreti nascosti.
Per prima cosa mi vorrei soffermare sull’ambientazione paradisiaca e sulla fotografia gloriosa. Entrambi sono perfette e trasmettono quel senso di benessere e rilassatezza che provano i personaggi di Nine Perfect Starngers. I colori vivi della natura, le sorgenti termali e gli esercizi di yoga sono inseriti negli episodi in maniera perfetta, senza strafare ed accompagnando una sceneggiatura non senza sbavature caricaturali, ma che comunque supera la prova del drama mystery.
Ma il vero pezzo forte della miniserie è il cast. La recitazione in Nine Perfect Strangers è eccezionale. A parte Nicole Kidman che si mostra sempre perfetta in questo genere di interpretazioni – come lo è stata in The Undoing – è bene menzionare uno strabiliante Michael Shannon e una portentosa Melissa McCarthy. Ma, come loro, tutti gli attori sono stati perfetti nel regalare quei tratti distintivi ed imperfetti ai loro personaggi.
La cosa che ho apprezzato di più è che la miniserie non pretende di manifestare i cliché propri del resort benessere, come quei luoghi privilegiati. Anche i metodi scientifici non sono particolarmente esposti. Ci sono, ad esempio, alcuni accenni ai trattamenti quando gli ospiti prendono parte ad attività incentrate sulla risata o sul divertimento – noto per alleviare lo stress e il dolore – o quando viene proposto il microdosaggio di psilocibina come un modo per aiutare gli ospiti a superare i loro problemi. Ma le spiegazioni sono superficiali e senza pretese.
Per concludere, Nine Perfect Strangers è un’ottima miniserie, se la si prende con le pinzette. Una miscela di drama, mystery, paranormale e un pizzico di umorismo che non guasta.
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