Il premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale Promising Young Woman segna il debutto dietro la macchina da presa di Emerald Fennell. Il film è un dramma brillante e provocatorio a tinte pastelli.
Dopo aver vinto due Bafta, aver conquistato cinque nomination agli Oscar e vinto la statuetta alla miglior sceneggiatura originale, per Promising Young Woman è arrivato il momento di essere giudicato dal grande pubblico. Emerald Fennell, già nota per le sue performance in The Crown e Call the Midwife, questa volta decide di ritirarsi dietro lo schermo ed uscire fuori come scrittrice e regista per la prima volta. Inoltre è la prima donna britannica ad essere stata nominata comeMiglior regista agli Oscar.
Promising Young Woman è uno studio approfondito sulle vittime di abusi sessuali e sulla conseguente spirale discendente che genera dolore, rabbia e vendetta. E’ un film che sembra nato dai recenti movimenti #MeToo e Time’s Up e potrebbe marcare apertamente il dramma di tali violenze, ma non lo fa. Emerald Fennell è sensazionale nel non banalizzare e nell’inserire quel tocco d’ironia ad un tema così delicato, affidandosi quasi totalmente all’interpretazione coraggiosa e sicura di Carey Mulligan.
La storia segue le vicende di Cassie Thomas (Carey Mulligan), un’ex studentessa di medicina che ha deciso di abbandonare il percorso universitario. Vive con i suoi genitori mentre lavora al Make Me Coffee. La ragazza appare senza mordente e senza un obiettivo per il suo futuro professionale. Ma presto apprendiamo che Cassie ha una missione ben precisa, irrevocabilmente segnata dalle dalla violenza sessuale che ha subito la sua migliore amica Nina. In poche parole, Cassie è una vendicatrice notturna: ogni weekend si veste in maniera provocante, si aggira nei club e finge di ubriacarsi per attirare gli uomini su di lei.
Questo di Cassie è un gioco pericoloso, a limite. Per tutto il film si percorre una linea sottilmente abile tra l’evocazione dello spirito rumoroso di una commedia romantica – di quelle a tinte rosa – e un crescente senso di disagio morale, proprio mentre la vendetta di Cassie avanza inesorabilmente verso atmosfere tanto inquietanti quanto drammaticamente soddisfacenti. L’abilità di Carey Mulligan è perfetta in modo angosciante nel saltare abilmente tra momenti di finzione con gli uomini che le si buttano addosso, per poi manifestarci tutto il dolore e turbamento emotivo. Un’interpretazione camaleontica che conferisce al film un peso emotivo consistente.
Tutto funziona a meraviglia. Non mi stupisco che abbia ricevuto così tante nomination dagli Academy Awards. Semmai mi stupisco del fatto che abbia vinto solo una statuetta.
La colonna sonora include musiche originali di Anthony Willis e alcune canzoni pop scelte con cura ed intelligenza, sinonimo di un lavoro maniacale. Ma la cosa che mia ha stupita di più di tutti è del Liebestod dal Tristano e Isotta di Wagner, il cui tema è un presagio funesto di ciò che poi verrà. Impeccabile anche la scenografia, dove Michael Perry ha ideato una tavolozza di colori blu, rosa e luminosi colori al neon che conferiscono al film un’aria pulp, in ironico contrasto con le ferite emotive che si dispiegano.
I film che hanno i colori pastello, tipo i cupcake delle pasticcerie statunitensi alla White & Bakery, sono spumeggianti, frizzanti, divertenti, elettrizzanti. Quindi, quando in Promising Young Woman l’atmosfera si trasforma in killer-noir l’impatto è ancora più devastante di quanto lo sarebbe stato già di suo.
Emerald Fennell descrive degli uomini brutti, spaventosi, sessisti, arroganti, costantemente vogliosi di carne femminile. Ma non racconta alla leggera nemmeno le donne: “rovinare la vita di un giovane ogni volta che riceviamo un’accusa come questa”, dice la rettrice dell’Università a Cassie quando le spiega ciò che è accaduto alla sua amica Nina. Questo a confermare come le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Una denuncia a tutto tondo, quella che fa Fannel, come a volerci dire: “questo è quello che siamo, e voi da che parte volete stare?”.
Promising Young Woman non è facile da classificare con un genere ben preciso: è una satira, un grido di emancipazione femminile, una denuncia sociale, una commedia romantica, un dramma, una tragedia, un thriller. Una miscela proprio di chi è abile a maneggiare il cinema.
Ed è proprio questa miscela di generi che rende l’opera cinematografica così magneticamente affascinante. Dove Emerald Fennell è stata davvero intelligente a mantenere la narrazione vivida, lucida e inebriante che non sembra che stiamo ricevendo una lezione su #MeToo o di essere spinti all’indignazione a tutti i cosi. I primi piani in stile MTV – inguine, pancia e sedere – degli uomini che si divertono sulla pista da ballo è un segnale che qualcosa sta per cambiare, che i toni comedy stanno per diventare noir.
In Promising Young Woman c’è tutto: patriarcato, misoginia, cultura dello stupro, sistema che ha fallito, catcalling, disagio sociale e tanta rabbia, di quella che non sente ragioni, non vuole giustificazioni e non vede sfumature. Una rabbia che non ce la dà a vedere, ma che piano piano ti sale dentro.
È raro vedere un film che offra così tanta vivacità, estro e arguzia, ma che alla fine ti lascia a pezzi moralmente.
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1 commento su “Promising Young Woman è un ambizioso thriller postmoderno dalla venature black comedy”
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