Con l’Episodio IX, uscito nelle sale lo scorso 20 dicembre con il nome di L’Ascesa di Skywalker (e già dal nome si partiva tremendamente male) è giunta a “conclusione” la trilogia sequel di Star Wars.
Anni e anni di film, fumetti, serie animate, recenti spin – off e speculazioni del fandom hanno reso l’universo di Guerre Stellari tra i più caldi e i più vibranti in circolazione. In un panorama tanto bello, fatto di storie toccanti e in grado di intrattenere, di infiniti mondi e personaggi costruiti al microscopio e con estrema cura e attenzione, vi è purtroppo un grande neo.
Diciamocelo chiaramente, questa trilogia sequel potevamo tranquillamente risparmiarcela. E anzi, opinione forse non popolare, dopo episodio IX se non ci fosse stata sarebbe stato anche meglio
Se Il Risveglio della Forza era in grado di difendersi nonostante il suo estremo citazionismo e la presenza di protagonisti deboli (tolto il buon Kylo Ren) e Gli ultimi Jedi iniziava a mostrare evidenti segni di cedimento, specie nella trama, con L’ascesa di Skywalker si è consumata la Waterloo del macrocosmo galattico: l’omicidio di una saga.
I capi di imputazione? Sempre gli stessi che ci portiamo dietro fin dall’Episodio VII, con qualche aggiunta e una lunga serie di aggravanti
Tentando di essere sintetici, la conclusione della trilogia sequel di Star Wars non solo lascia insoddisfatti e con molti punti interrogativi, conditi da perplessità su trame fragili e costellate da buchi, ma soprattutto in qualche modo distrugge e delegittima quanto costruito nei precedenti otto film.
Evitiamo di parlare, per dire, dello scellerato utilizzo del “lato oscuro” di Rey in grado di fulminare a mò di Zeus con “il potere dello sforzo” (cit.) un’intera astronave. Evitiamo di parlare del fin troppo cringe finale dove un Lando in modalità Sugar Daddy, prima di rivolgersi con fare ammiccante a una sua potenziale figlia, emerge dall’iperspazio con una quantità di navi imbarazzante racimolata nel giro di, non so, tre click?
Evitiamo, a questo punto, anche di parlare della totale inesistenza della Nuova Repubblica (priva di forze, priva di un esercito, insomma…priva di una repubblica) o del modo magro e selvaggio con cui è stata liquidata l’esistenza, anzi, inesistenza, di Snoke.
Bastano il ritorno dell’Imperatore ed il Force Healing per demolire nelle sue fondamenta ogni cosa costruita negli anni precedenti in Star Wars
Il primo, con la sua natura del tutto casuale, mal spiegata e anzi, non spiegata. Salvatosi miracolosamente da una caduta di centinaia di metri prima di essere inghiottito nello spazio profondo, torna alla carica in modi sconosciuti costruendo quatto quatto niente di meno che una mega flotta segreta dotata di equipaggio e migliaia di navi…per tenerla nascosta sott’acqua. In attesa di cosa? Dell’arrivo di Kylo Ren? Di Rey (che scopriamo essere sua nipote)? Lo stesso piano dell’ex cancelliere Palpatine è fumoso e difficile da capire, preso, cambiato e rigirato più volte senza dare spiegazioni.
Per quanto riguarda il Force Healing, invece, poco da dire. Anakin Skywalker è diventato Darth Vader per il dolore seguito alla morte di Padmè, consumato dal lato oscuro per la paura di perdere la sua amata (cosa poi successa). Curare e salvare la vita delle persone amate sembrava, nella trilogia prequel, un potere arcano, oscuro e di difficile apprendimento, tanto da indurre chi interessato alla sua comprensione al lato oscuro. Con Episodio IX, invece, basta una grattata di capo ed una mano poggiata sulla bua e tutto passa, così da smontare del tutto le motivazioni alla base della nascita di uno dei personaggi più grandi della cultura popolare cinematografica.
E questi sono solo due dei punti critici di un film che, nel suo complesso, può definirsi aberrante. Non mi dilungherò oltre a riguardo, rimandandovi invece agli accurati video fatti a riguardo da due youtuber, Victor Laszlo 88 e Caleel, che potrete trovare cliccando sui loro nomi.
Quella di questa trilogia sequel è una conclusione amara, amara davvero
Amara nel suo pressapochismo, nella sua mancata attenzione al canone, amara nel suo essere condita di fan service fatto anche male. Una conclusione comunque in linea con quanto di male fatto nei precedenti due film che si, alla fine risultano migliori di Episodio IX, ma mai all’altezza di tutto il resto.
Quelli della trilogia sequel sono stati dei personaggi davvero poco coinvolgenti, privi di carisma o di caratterizzazioni interessanti. Personaggi incapaci di farti entrare nel vivo delle loro storie, quasi solo accennati, abbozzati, macchiettistici. Personaggi usati male in storie che, nel loro concludersi, hanno lasciato un grande vuoto, un grande senso di frettolosità.
Nulla è stato in grado di coinvolgere e colpire davvero, di gettare delle colonne rispettabili e fondanti in quello che è l’universo di Star Wars
Priva di concetti in grado di colpire, di avvenimenti veramente scenici e toccanti. Se vi è un aggettivo in grado di descrivere la trilogia sequel appena conclusasi è “flat”, piatta. Complice, probabilmente, quel cambio di regia mediano tra Episodio VIII (diretto da Johnson) ed Episodio IX che potrebbe aver sconvolto i piani di un J.J Abrams apparso, con questa nuova regia, nel panico e confuso? Forse.
Alcune teorie “complottistiche” comparse su reddit, e poi smentite alla fonte, parlano invece di un cut eccessivo ottemperato dalla Disney sul nuovo film, tagli su cui il regista non era concorde e che avrebbero stravolto il senso ed il tono della pellicola. Non sapremo mai la verità.
Considerando unicamente quello che alla fine ci è arrivato, non possiamo non percepire un grande senso di vuoto dovuto ad ore ed ore di buchi di trama, incongruenze con il passato, disattenzioni e personaggi incapaci di colpire: su tutti la protagonista, Rey.
Che dire, il ciclo degli Skywalker si è tristemente concluso e non nel modo più degno
La verità è che, probabilmente, lo stesso concetto di trilogia sequel è stato sbagliato alla radice. Perché voler dare un seguito al perfetto finale di Episodio VI, totalmente in grado di esaurire da solo quella linea narrativa? Perché voler aggiungere del nuovo li dove tutti le premesse erano state chiuse ignorando, invece, l’eventualità di affondare le mani in altre storie, altri terreni precedenti o mediani già battuti nell’universo espanso di Star Wars, nel legends, come ad esempio la Old Republic? Domande interessanti a cui una risposta sarebbe più che sana.
Intanto J.J Abrams ha detto di non voler mai più mettere mano su un film di Star Wars, quindi possiamo tirare un sospiro di sollievo. In fin dei conti questa trilogia sequel può essere riassunta con un solo e semplice aggettivo: inessenziale.
Nessuno ne aveva bisogno, specie nel modo in cui è stata realizzata.
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1 commento su “Star Wars, serviva davvero questa trilogia sequel? Forse no”
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