Torna la serie evento ideata dai Duffer Brothers con la quarta stagione divisa in due volumi: il primo di sette episodi ed il secondo di due. Nonostante il numero degli episodi sia lo stesso della seconda questa è a tutto tondo la più lunga mai prodotta per via della durata degli stessi (uno arriva a sfiorare un’ora e quaranta minuti). Tornano nei rispettivi ruoli tutti i protagonisti delle stagioni precedenti d Stranger Things con l’aggiunta di qualche personaggio nuovo da tenere sott’occhio.
Stranger Things 4 riprende da dove ci eravamo lasciati portando alla luce un nuovo ed oscuro mistero.
Sono passati sei mesi dal trasferimento di Will ed Undi e le cose ad Hawkins sono finalmente tranquille. Mike, Dustin, Lucas e Max vanno finalmente al liceo ma le cose per il gruppo sembrano essere cambiate; Lucas comincia a frequentare i giocatori della squadra di basket in cui è entrato mentre Max si allontana da tutti per metabolizzare il lutto del fratellastro.
Per Will ed Undi invece le cose non vanno affatto bene, la ragazza sta incontrando particolari problemi ad inserirsi in un ambiente nuovo ed anzi finisce per essere bullizzata per il suo modo ingenuo di essere. Will invece si ritrova di nuovo senza i suoi amici e senza Mike con cui era inseparabile.
Gli unici a cui sembra che tutto vada per il verso giusto sono Mike e Dustin che cominciano la loro vita liceale entrando in un gruppo di giocatori di Dungeons & Dragons. La neo-tranquilla città però viene scossa da un brutale omicidio che metterà in dubbio l’effettiva pace di Hawkins.
Stranger Things insomma con questa quarta stagione propone una nuova (dis)avventura per i nostri protagonisti che dovranno scavare nell’oscuro passato della cittadina per scoprire misteri mai risolti e per impedire la fine della vita come la conoscono.
I personaggi cambiano e si evolvono in questa quarta stagione.
Uno dei punti di forza indiscussi di Stranger Things sono proprio i personaggi e la loro caratterizzazione e ovviamente la quarta stagione non poteva essere da meno sotto questo punto di vista. La caratterizzazione psicologica dei giovani protagonisti che qui sono cresciuti è veramente ben scritta e sintomo di un progetto partito con consapevolezza sin dalla primissima stagione.
Per non fare spoiler non entrerò nello specifico, ma il rapporto di Undici con la perdita dei suoi poteri ed il sentirsi comunque emarginata e diversa è un delle colonne portanti dell’intera storia e regala delle emozioni non indifferenti, complice come sempre una Millie Bobby Brown in formissima.
Mike, Will e Jonathan sono forse gli unici che non cambiano e risultano un po’ ai margini della storia, colpa anche della loro trama che li porta ad essere personaggi di contorno che non si ritrovano direttamente immersi nelle faccende di Hawkins.
I veri protagonisti di questa stagione risultano infatti Dustin, Nancy, Steven, Robin, Max ed in parte Lucas. Questi sono i ragazzi che sono rimasti ad Hawkins e si ritroveranno ad indagare sugli omicidi che stanno portando la città di nuovo sul baratro.
Altra sottotrama veramente interessante e ben scritta è invece quella di Hopper e Joyce, questi due personaggi sono gli unici adulti positivi in tutte le stagioni di Stranger Things ed il loro ruolo di guida è fondamentale.
Menzione d’onore anche i nuovi personaggi inseriti che non sono nemmeno pochi ma di cui uno risalta tra tutti: il capo del club di D&D Eddie. Questo ragazzo metallaro si ritroverà ben presto coinvolto in un mondo di cui non sospettava l’esistenza e le sue reazioni sono veramente geniali.
Visivamente la quarta stagione di Stranger Things è bellissima: Netflix non sbaglia un colpo.
Oltre la trama, anche l’atmosfera degli anni ’80 è un vero e proprio protagonista della serie da sempre: dalle canzoni alle acconciature ed i vestiti. Visivamente questa serie risulta come sempre un vero e proprio gioiello pieno di citazioni alla cultura pop di quegli anni che ormai per noi è più che assodata.
La colonna sonora è sempre bellissima e riesce ad incalzare ogni momento perfettamente, si riesce a respirare quel periodo storico anche soltanto chiudendo gli occhi e ascoltando le canzoni presenti in tutte le puntate.
Gli effetti speciali sono veramente ben fatti, il sottosopra è come sempre un mondo putrido e marcescente e comunque riesce a risultare credibile e reale in ogni sua immagine. Le scene d’azione sono confezionate in maniera impeccabile risultando sempre ben chiare e mai troppo esagerate.
La regia della serie è sicuramente di alto livello senza mai lasciarsi andare in virtuosismi, regalando delle scene in piano sequenza veramente squisite che donano quel qualcosa in più che non guasta mai. Insomma tecnicamente questo volume uno è ineccepibile e non tradirà le aspettative dei fan.
In conclusione, questa quarta stagione di Stranger Things riesce a mantenere l’asticella ad un livello elevato come le precedenti, tolta la presenza di forse un po’ troppe sottotrame questo primo volume si lascia guardare senza problemi ed anzi alla fine di ogni episodio si ha la voglia di iniziarne subito un altro nonostante la durata di almeno un’ora. Si spera che il gran finale del secondo volume sia all’altezza come lo è stato questo primo.
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