“Bombarolo” di Mattia Mariano, dalla canzone d’autore alla trap. Intervista

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Il 14 gennaio è uscito su tutte le piattaforme digitali l’EP di Mattia Mariano, Bombarolo, anticipato dal singolo La Ballata dei Dimenticati, il capitolo finale di questo racconto diviso in 5 episodi.

Nel disco il giovane cantautore di Lecce esplora la parte più oscura e negativa della persona dando vita ad un personaggio, Plaqo, il protagonista dei 5 brani.

Mattia ha più volte dichiarato di essersi ispirato alle opere dell’inimitabile Fabrizio De Andrè, da sempre il suo punto di riferimento a livello musicale e autoriale. Il suo EP è infatti un mix di linguaggi e sonorità odierne con riferimenti e citazioni, sia nel testo che musicali, allo stesso modo dei brani del grande Faber.

Ecco la nostra intervista a Mattia Mariano.

Qual è il filo conduttore che lega i brani di “Bombarolo”?

Bombarolo è un concept EP, di conseguenza tutti i brani sono collegati tra di loro. Sono partito dall’utopia dell’anarchia fino ad arrivare all’ultimo brano, La ballata dei dimenticati, che rappresenta il momento in cui il Bombarolo, dopo un momento di esplosione, si ritrova solo e si rende conto di essere un dimenticato.

Il singolo “La Ballata dei Dimenticati” è un pensiero rivolto a tutti i cosiddetti “ultimi”. Plaqo prende coscienza di essere un “dimenticato” abbandonato a sé stesso al pari di tossici, prostitute e delinquenti, non gli resta che pregare per lui e gli altri come lui prima di fare i conti con Dio. Anche tu ti senti un “dimenticato”?

In un certo senso sì. Il concetto di “dimenticato” può essere allargato ed è molto vicino al concetto di “ultimo” di cui parlava De Andrè nei suoi brani. Tutti nel proprio piccolo hanno provato dei momenti in cui ci si è sentiti dimenticati.

Come è nato il personaggio di Plaqo?

Plaqo è il nome che ho dato al Bombarolo e deriva dal mio vecchio nome d’arte: quando facevo rap mi chiamavo “Colpa” e Plaqo è il suo anagramma con la q al posto della c. Volevo dare al Bombarolo un nome che rappresentasse il mio passato.

Hai altri riferimenti musicali oltre a Fabrizio De Andrè?

Sicuramente Battiato, che insieme a De Andrè mi ha influenzato tantissimo non solo nella scrittura ma anche nella sua visione. Mi piace molto la musica napoletana, in particolare quella di Modugno e Piano Daniele. In generale ho sempre ascoltato molta musica italiana.

C’è qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?

Caparezza. L’ho sempre ascoltato e amo la sua musica. È uno de pochi artisti che di disco in disco è sempre rimasto coerente musicalmente.

Progetti futuri?

Stiamo cercando di organizzare la possibilità di portare questo disco in versione live e ho iniziato a lavorare su dei nuovi brani che spero di poter pubblicare il prima possibile.

La biografia di Mattia Mariano

Mattia Mariano, classe 1993, è un ragazzo di Lecce. E’ cresciuto artisticamente col rap, per quanto oggi non sia propriamente un rapper.

Ha lavorato da solista con il nome d’arte Colpa ed in gruppo con i BADFELLAS, 73100MOB. Ha così avuto modo di levarsi già varie soddisfazioni: centinaia di migliaia di visualizzazioni con i suoi brani da solista ed in gruppo, la produzione di uno skit per lo “Zoo di 105”, secondo posto al “Global Rap Superstar Italy” e collaborazioni con artisti conosciuti a livello nazionale come OG EastBull e 23.7.

Dopo una pausa dalle scene nel 2019 firma con la JEANS (etichetta fondata negli anni 70 da R. Cocciante, M. Luberti A. Bettini, P.A. Cassella), ritorna col suo nome anagrafico e un nuovo lavoro: Bombarolo.

Qui puoi leggere tutte le interviste uscite su Shockwave Magazine.

Claudia Pasquini
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