Oggi vi presentiamo erigibbi, una giovane ragazza che nel 2015 decise di aprire un blog nel quale poter parlare liberamente di quello che più la appassionava: i libri. Non conosceva persone con cui condividere il suo amore per la lettura e l’unico modo per poter esprimere la sua passione era scrivere su Internet e creare una cerchia di amici “virtuale” con cui condividere idee e opinioni.
Nato quindi quasi per gioco, con il passare del tempo il blog (e di conseguenza la pagina Instagram) iniziò ad avere sempre più visite e lettori. Oggi Erika è seguita da oltre 16mila persone su Instagram e il suo canale YouTube vanta circa 5000 iscritti.
Erika intrattiene quotidianamente i suoi followers con recensioni (in versione più approfondita sul blog e in forma più breve sulle Instagram Stories), video su YouTube e puntate de Il Podcast dei Cattivi.
Noi di Shockwave Magazine abbiamo intervistato erigibbi, che ci ha raccontato in cosa consiste il suo lavoro di bookblogger e ha lasciato qualche consiglio ai giovani autori emergenti che desiderano pubblicare il loro primo romanzo.
Intervista alla bookblogger erigibbi
Come sei diventata una bookblogger? Qual è il percorso che ti ha portato fino a qui?
Ho sempre avuto la passione per la lettura, ma non trovavo mai nessuno con cui poter parlare dei libri che leggevo perché non ero circondata, nella mia vita reale, da lettori.
Un giorno mi sono chiesta: “Perché non scrivere quello che penso online? Magari qualcuno leggerà quello che scrivo e così potremo scambiarci idee e opinioni”. Ero così disperata che mi bastava una sola persona con cui parlare di libri. E così ho creato il blog e poi è stata tutta una catena con il canale YouTube, la pagina Facebook e soprattutto Instagram.
Un pro e un contro del tuo lavoro.
Uno? Un solo pro e un solo contro? Impossibile! Vediamo… sicuramente ho la libertà di parlare e di scrivere di quello che voglio, non ho imposizioni né nei contenuti né in termini di scadenze, sono padrona di me stessa e sono circondata, anche se virtualmente, da persone che hanno le mie stessi passioni.
Di contro ce ne sono diversi: essere online significa essere alla mercé degli altri, dei loro pareri non richiesti, di cattiverie gratuite che si nascondono sotto falsi consigli e soprattutto è un “lavoro” che non è riconosciuto in Italia.
I blogger non vengono pagati per fare pubblicità al libro, eppure questo è quello che le case editrici richiedono a molti di noi. E sapendo quanto le cose funzionano in modo diverso all’estero, questo demoralizza, perché senti che il lavoro che fai non viene preso sul serio.
Ma poi ti ricordi dei pro, e vai avanti con la tua passione, a prescindere dai contro.
Come gestisci il tuo lavoro di bookblogger? Segui un calendario?
Assolutamente sì! Sono una persona estremamente organizzata, quasi maniaca del controllo. Ma questo è importante in un lavoro online dove gli utenti cercano qualcuno che sia costante, che dia loro una sicurezza.
Ho dovuto diminuire con la creazione di contenuti perché fare tutto non è sempre facile. Ora faccio uscire un video fisso a settimana sul mio canale, a volte due quando ho un libro di un autore emergente di cui parlare. Ma i giorni sono sempre gli stessi: il martedì esce un video in cui parlo di libri o serie tv o film, mentre il giovedì esce il video dedicato agli autori emergenti.Sul blog e su Instagram pubblico quasi tutti i giorni, ad eccezione del weekend.
Leggo tanto, quando va male cinque libri al mese; guardo uno o due film a settimana e ogni sera guardo una puntata di una serie tv, quindi non ho difficoltà a creare contenuti. Questo sicuramente mi aiuta ad essere costante.
Scrivi articoli per il blog, crei contenuti per Instagram, video per il canale YouTube… Tutto questo occuperà tantissima parte delle tue giornate. Il tuo è proprio un lavoro?
È sempre difficile rispondere a questa domanda perché in termini di tempo sì, è decisamente un lavoro: accendo il computer la mattina alle otto e lo spengo alle sei di sera. Ma in termini di guadagno no, non lo è. Il mio lavoro vero, se così lo vogliamo definire, è fare il correttore di bozze base e copyediting come freelance.
Qual è la tua giornata tipo?
Ogni giorno della settimana è dedicato a delle attività specifiche (questo ti fa capire quanto sono fissata con l’organizzazione!).
Tutti i giorni, ad eccezione del weekend, mi sveglio alle 7:15. Comincio a lavorare alle otto. Quasi tutti i giorni scrivo una recensione e preparo una foto e poi c’è il giorno in cui dedico più tempo a YouTube: scrivo il video che devo registrare, lo registro, lo edito, lo carico su Youtube.
Tutti i giorni devo trovare il tempo per correggere un romanzo di un autore e per lavorare al podcast che ho creato da poco (giusto per aggiungere qualcosa in più da fare!). E poi ovviamente mettici dentro le attività da casalinga disperata come pulire casa, fare lavatrici, stirare, preparare la cena…
Alle otto di sera di solito sono sul divano con il mio libro di fianco, pronta a rilassarmi per un paio d’ore.
Che rapporto hai con i tuoi followers?
Oddio, forse lo dovremmo chiedere a loro! Credo di avere un buon rapporto. Rispondo sempre a tutti nei commenti e anche in privato.
Se erigibbi esiste è grazie a chi mi segue, quindi mi sembra il minimo ricambiare il loro supporto rispondendo quando mi dicono o mi chiedono qualcosa. Anche perché un feedback da parte loro, che sia un like o un commento, è essenziale, soprattutto per chi come me ha una scarsissima autostima ed è sempre alla ricerca di conferme da parte degli altri; questo mi permette di capire se sto facendo un buon lavoro e devo quindi continuare su questa strada o se devo apportare delle modifiche e dei cambiamenti per migliorare.
Quanto è importante oggi la promozione di un libro sui social network?
Direi che è essenziale ormai. Le stesse case editrici spesso buttano un occhio sui social dell’autore, sui suoi numeri in termini di follower e così via. Un autore attivo e già conosciuto ha sicuramente una marcia in più rispetto all’autore che non ha nessun social. Anche se questo non è indice della bellezza di un libro, ma di sicuro lo aiuta in termini di pubblicità e vendite.
E anche se tanti non lo vogliono ammettere, i bookblogger o bookstagrammer o booktuber, anzi meglio ancora bookinfluencer, sono importanti perché incrementiamo la vendita di un libro.
Le persone che ci seguono hanno bene o male gusti simili ai nostri, e se noi amiamo alla follia un libro, vecchio o nuovo che sia, molte persone lo andranno ad acquistare, chi subito, chi tra un mese, ma sempre di un’entrata si tratta.
Uno scrittore emergente ha appena terminato di scrivere il suo primo romanzo: come deve procedere?
Deve fare quello che spesso non fa: far correggere il suo romanzo! Ci sono davvero troppi autori emergenti convinti che il loro libro sia perfetto così com’è e be’, mi dispiace, ma non è così. Anche gli autori più famosi si fanno correggere il loro romanzo, è uno step fondamentale.
La revisione è importante, sia se si vuole pubblicare da indipendente sia se si vuole cercare di far pubblicare il proprio libro da una casa editrice. Una volta contattato il correttore di bozze e sistemato il romanzo, si contatta la casa editrice.
Ma bisogna stare attenti. Bisogna informarsi: la casa editrice che mi interessa pubblica il genere a cui appartiene il mio romanzo? Se sì, va tutto bene; se no, bisogna cercare un’altra casa editrice.
Ma ovviamente la cosa non finisce qui. Bisogna anche controllare se in quel momento la casa editrice accetta l’invio di romanzi o se ne ha talmente tanti che non vuole più riceverne (ci sono casi in cui se i romanzi arrivano, nonostante l’avviso di non inviarli, il romanzo viene cestinato senza nemmeno essere letto).
E poi bisogna considerare che ogni casa editrice ha le sue regole: alcune specificano come deve essere strutturato il romanzo, quanto deve essere lungo, se bisogna mandare solo l’incipit, se bisogna inserire una lettera di presentazione, se bisogna scrivere la sinossi…
Insomma, ci sono tantissime cose da considerare e che spesso invece vengono sottovalutate dallo scrittore, tutto preso dalla foga di spedire il libro finito così com’è.
Sei su un’isola deserta e puoi portare un solo libro: quale scegli e perché?
Appena letta la domanda mi è sorto un sorriso pensando: “Ovvio, porto il mio libro preferito, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury”. Poi però il sorriso si è incrinato. Ho pensato che quel libro lo finisco in un giorno, quindi tempo una settimana e lo saprei raccontare a memoria (che già ci manca poco).
Forse dovrei optare per un bel mattoncino, così almeno lo posso far durare di più. Per cui scelgo 4321 di Paul Auster, un altro libro del cuore.
Chi è il tuo autore preferito?
A questo punto si potrebbe pensare a Ray Bradbury o a Paul Auster, e invece no!
Stephen King è decisamente il mio autore preferito, anche se sottovalutato da molti (dalla stessa critica per molto tempo), additato semplicemente come il re dell’horror. Ormai è una mia battaglia personale: no, King non scrive solo horror. King è molto, molto di più.
(E sull’isola deserta non mi porto It solo perché è impensabile passare la notte da sola con quel libro come mio unico compagno).
Ci sono altri/e bookbloggers da cui prendi ispirazione?
Mi aiuta molto guardare le foto di altre persone che parlano di libri perché io sono abbastanza imbranata, ma la mia ispirazione si ferma lì. Seguo molte persone che parlano di libri, con alcune di loro si è anche instaurato un bel rapporto, mi è capitato di segnarmi titoli di libri e fumetti di cui loro hanno parlato, ma a livello di contenuti creo nel mio modo, che è spontaneo, tutt’altro che professionale come dico spesso, e sincero.
Hai mai pensato di scrivere un libro?
Oh sì, era un pensiero fisso da piccola, quando mi rivedevo moltissimo in Jo, protagonista di Piccole Donne di Louisa May Alcott.
Col passare degli anni ho accantonato l’idea. Non perché non mi piaccia scrivere, anzi, ma perché non ho la fantasia necessaria per creare una storia valida e originale. Però mai dire mai, ho due diverse bozze nel computer. Magari un giorno prenderanno vita.
La redazione di Shockwave Magazine ringrazia erigibbi per la sua disponibilità. In questa intervista ci ha confermato quello che tutti i giorni pensiamo guardando i suoi contenuti sui social: Erika è una ragazza semplice, gentile, simpatica, e con una passione da vendere!
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