Artemisia Gentileschi:essere pittrice nel ‘600

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Simon Vouet, Ritratto di Artemisia Gentileschi, 1623

Quella di Artemisia Gentileschi è una vicenda nota ai più, per la sua gioventù segnata dallo stupro da parte del suo insegnante Agostino Tassi. Quello che si riconosce meno, però, è che Artemisia non divenne famosa solo per il lunghissimo processo per stupro, ma anche per il suo incredibile talento

Artemisia Gentileschi visse la sua vita continuamente beffeggiata, derisa e insultata per aver intrapreso un processo contro il suo aggressore. Questo purtroppo guidò la sua vita in molte delle scelte lavorative e di vita che prese. Troppo spesso fu costretta a cambiare città perché perseguitata dalle ossessionanti voci che la vedevano protagonista.

Artemisia, però, è molto altro.

La sua passione per la pittura la spinse a superare ogni dramma con dedizione e impegno. Gli esiti pittorici che raggiunse non hanno eguali e gravemente, ancora oggi (soprattutto in qualche banalotto testo scolastico), non le vengono riconosciuti i meriti qualitativi che invece le spettano. 

Il realismo caravaggesco, da cui trae spunto e che assorbe dai lavori di suo padre Orazio Gentileschi, caravaggista di prima generazione, la portano a ricercare nelle sue opere un punto di equilibrio tra realismo feroce, crudo e linguaggio della scuola bolognese. Quest’ultima, caratterizzata da una pittura di natura devozionale, in cui le figure ritratte sono per lo più penitenti ma speranzose, dai volti dolci e luminosi, ritorna in Artemisia nella scelta dei soggetti da raffigurare.

Artemisia Gentileschi dipinge Susanna e i vecchioni (1610):

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Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1610
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Apollonio, Torso del Belvedere, I sec. a.C.

La tela datata al 1610 è una delle più note della pittrice romana. L’episiodio raffigurato è tratto dall’Antico Testamento, più precisamente nel libro di Daniele, e mostra la giovane Susanna colta di sorpresa dagli sguardi indiscreti di due anziani mentre si faceva il bagno. La giovane viene ricattata dai due uomini, che la obbligano a sottostare ai propri piaceri carnali. In caso di rifiuto sarebbero andati a dire a suo marito di averla sorpresa con un giovane amante.

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Michelangelo, Giudizio Universale (Capppella Sistina), 1536-1541

La posa di Susanna, così contorta e torcente, mostra le abilità disegnative della pittrice, che probabilmente dovette studiare molto sul mitico torso del Belvedere e sulla interpretazione michelangiolesca di questo, nel Giudizio Universale della Cappella Sistina. Il corpo della donna, non viene affatto idealizzato, anzi, con sapienti ombreggiature, vengono messi in evidenza i punti focali della sua femminilità: il seno e il ventre. 

Il contesto in cui è inquadrata la scena è piuttosto essenziale, non vi sono ruscelli, laghetti o corsi d’acqua che solitamente fanno parte dell’iconografia di tale episodio. Solo una balaustra in marmo, arricchisce la scena, dividendo lo spazio e scandendo la posizione gerarchica dei personaggi. 

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Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (dettaglio), 1610

I due anziani, autoritari e molesti, vengono posti in alto, quasi per rendere il senso di sopraffazione che Susanna(in basso) è costretta a subire. La tensione psicologica ricreata molto realistica è frutto di un’esperienza e di emozioni già provate da Artemisia Gentileschi che le dipinge.

Susanna disgustata e presa alla sprovvista, cerca con le mani di allontanare quella bocca invadente del vecchio, senza preoccuparsi di coprire la sua nudità.

Il disgusto e la meschinità che questa tela riesce a far scaturire in chi la osserva, la porta ad essere una delle opere più significative di Artemisia Gentileschi vissuta nella società dura e maschilista di primo XVII secolo. La forza psicologica si unisce ad un virtuosismo disegnativo degno se non superiore dei migliori artisti dell’epoca.

Le vicende critiche di Artemisa Gentileschi

A questa pittrice, per anni, si sono legate questioni sociali contemporanee, come le lotte alla violenza sulle donne, facendola diventare uno dei massimi simboli del femminismo. Nonostante figure di tale calibro possano insegnarci moltissimo e parlarci, purtroppo, ancora di temi attuali, questo ha inciso sulla lettura della sua arte da parte della critica.

Continua a guardare il video:
Stupro e Riscatto: la storia di Artemisia Gentileschi
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Eleonora Turli
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