Immagine di copertina: fonte
La Galleria CONTACT artecontemporanea, in collaborazione con Edizioni Kappabit e Folderol, ospita la mostra “Mike Cooper photoGRAFIX”. L’esposizione è stata inaugurata il 27 ottobre scorso in via Sgurgola n.7, sede della Galleria in zona Colli Albani, e sarà aperta al pubblico gratuitamente, su prenotazione contattando direttamente la galleria, fino al 10 novembre.
Mike Cooper, artista eclettico a 360°, inizia la sua carriera come chitarrista, cantante e autore folk-blues. È considerato il pioniere del British Blues, corrente musicale nata negli anni Sessanta. Negli anni Cooper amplia il raggio delle sue sperimentazioni diversificando il suo lavoro, dedicandosi all’improvvisazione, alla musica elettronica, passando per la sonorizzazione dei film fino ad arrivare alla radio-art e alle installazioni sonore.
La mostra cerca di mettere insieme quelle che sono i vari media artistici attraverso cui Cooper si esprime. Sfruttando al massimo le grandi pareti di cui è composta la Galleria, le opere creano una trama intricata di cromie, che valorizzano ogni immagine esposta. Le foto di Cooper sono caratterizzate da un forte realismo, il soggetto prediletto dall’artista sono i luoghi che visita nei suoi viaggi. L’obiettivo di Cooper è quello di valorizzare le sensazioni e le emozioni che questi luoghi gli hanno suscitato nel momento dello scatto. Chiara fonte di ispirazione per le immagini esposte sono le fotografie di Robert Frank che immortalava o riprendeva i suoi soggetti lasciando la macchina fotografica appesa al collo. Sulla parete antistante troviamo, invece, delle riproduzioni dei collage realizzati dall’artista che mostrano la sua passione per il montaggio analogico e digitale. I soggetti dei collage di Cooper sono momenti del suo vissuto personale o di viaggi fatti nel corso degli anni. Con estrema maestria, Cooper unisce foto di immagini pubblicitarie, poster, graffiti a ritagli di carta (o di altri materiali), oggetti vari o suoi disegni, ribadendo come la sua arte sia basata sul concetto di dinamismo. Su tre schermi appesi ad una terza parete vengono mostrati i montaggi digitali, che riproducono una sequenza di collage.
Durante la mostra viene presentata la monografia dell’artista, in cui si possono trovare opere non esposte in questa sua personale. All’interno del libro, che raccoglie il suo intero corpus di opere, sono presenti descrizioni molto approfondite (fornite dall’artista stesso) che ci aiutano a comprendere meglio il lavoro artistico di Cooper. Alla fine del catalogo è presente una sezione dedicata ai brani musicali di Cooper, alla quale si può accedere attraverso un QR code. Questo stratagemma, individuato dal marchio QTR-BOOK™, viene spesso usato nelle pubblicazioni delle Edizioni Kappabit per ampliare il volume di informazioni che si possono trovare al loro interno, avvicinando il fruitore ad un’esperienza di ricerca continua (ma a pagamento).
Mike Cooper con questa mostra ci permette di guardare il mondo attraverso i suoi occhi, ma soprattutto di fare una passeggiata nella sua memoria che viene riportata al pubblico in un modo esternamente originale e personale. Consigliamo a tutti di non perdersi questa mostra, dedicata ad un artista con la A maiuscola.
A cura di Sara Federico
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