5, il primo album de Le nozze chimiche[Recensione]

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5 è il disco d’esordio de Le nozze chimiche, il nuovo progetto musicale di Giuseppe Chimenti, realizzato con la collaborazione di Fabrizio Massara, ex tastierista e arrangiatore dei Baustelle, nel ruolo di produttore artistico.

Giuseppe Chimenti ha militato come chitarrista in numerose band romane fino all’esordio solista come Modì, con l’EP “Odio l’estate” nel 2009. Sempre sotto il nome Modì, ha pubblicato tre LP: “Il suicidio della formica” (2012), “Testa di balena” (2017), e “Tsunami” (2021), quest’ultimo prodotto da Fabrizio Massara (ex Baustelle). Proprio con Massara il rapporto è continuato proficuamente fino a sfociare nella coproduzione di 5, l’album che segna l’inizio di una nuova avventura musicale per Chimenti.

Il cantautore e chitarrista calabrese sotto il nuovo pseudonimo de Le nozze chimiche intraprende un’avventura artistica diversa. Un progetto che fonde la canzone d’autore con sonorità elettroniche, attraversando territori sonori che pescano a piene mani dall’elettropop. Proprio questo cambio di pelle, questo assumere identità nuove è l’essenza dei cinque brani che formano l’album d’esordio. L’ascoltatore viene preso per mano e fatto accomodare su un binario elettronico che rende il sound del disco compatto e omogeneo. Come una declinazione di un sentimento in voci diverse ma mai distanti tra loro. Sfaccettature di un’anima in cambiamento.

5 le nozze chimiche recensione

Lo stesso artwork del disco rimanda al concetto di viaggio attraverso una simbologia ben precisa che ci spiega lo stesso Giuseppe Chimenti: “Sulla copertina compare, infatti, una formula simile a un’equazione, composta da lettere, il cui risultato è 5. Si ispira alla numerologia Caldea, che assegna un valore numerico a ciascuna lettera: le lettere diventano così un codice che genera la frequenza 5. Il 5 rappresenta velocità, viaggio, denaro, comunicazione, inganno e astuzia. Associato all’archetipo di Hermes, simboleggia lo psicopompo, colui che transita tra il mondo dei vivi e quello dei morti“.

Da Amanti e stazioni, fino a Lungo i binari e viaggio di non ritorno, per concludere con Il canto delle cicale e Il venerdì tutto succede, ogni brano rimanda al viaggio. Come vedere la vita scorrere dal finestrino di un treno che attraversa i nostri stati d’animo come campi da coltivare. L’album de le nozze chimiche è un disco fatto di spostamenti, emotivi e fisici, di tempo che si dilata come il ritmo delle canzoni. Un disco per guardare dentro sé stessi, colmando la distanza spesso abissale che ci separa dal conoscerci a fondo.

Raffaele Calvanese
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