Bugo: non rompersi mai (Il mio Bugo)

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Molti di noi, compreso me, prima della scorsa edizione di Sanremo neanche sapevano chi fosse Bugo, al massimo per alcuni era quell’artista per cui dire “ah sì lo ho sentito di nome”, mentre, da un anno a questa parte, si ritrova sempre “al centro della scena”

Sanremo, 7 febbraio 2020, sul palco dell’Ariston, è il turno della coppia Bugo e Morgan, con la canzone “Sincero”. Il primo a scendere la scalinata del teatro è Morgan, e dopo qualche secondo scende anche Bugo, la base della canzone parte, il resto è storia. E’ storia di tutto, del Festival di Sanremo, delle carriere dei due musicisti, anche di internet grazie ai meme lanciati sui vari social. Da un anno, le immagini di quell’esibizione mai finita e della frase “che succede? Bugo?” risuonano nelle teste di chi ha assistito a quelle scene.

Probabilmente anche per artisti quelle scene sono indimenticabili, perchè se per Morgan hanno segnato la “fine” della sua carriera, per Bugo hanno segnato “l’inizio” della carriera insieme ai grandi, tanto che anche quest’anno sarà presente al Festival di Sanremo. Da quel momento Cristian Bugatti è diventato il figlio di tutti, quello da difendere, quel bravo ragazzo da ascoltare a tutti i costi, facendo sì che anche “Sincero” diventasse un pezzo SOLO suo.

Come per tanti altri, anche per me Bugo è diventato “qualcuno” dopo lo scorso Sanremo, ed in poco tempo ho cominciato ad apprezzarlo, e vederlo ora sul palco dell’Ariston fa tutto un altro effetto

Parliamoci chiaro, fino al momento del litigio tra Bugo e Morgan, “Sincero” era una canzone a cui nessuno dava attenzione, le canzoni a cui dare ascolto erano altre, ma come è stato un bene per Bugo, anche per la canzone, quella storia, è stata di grande aiuto. Purtroppo è stata la versione modificata da Morgan a far parte della scena mainstream, ma la versione originale è un gioiello, che se fosse stata fatta da un altro artista, probabilmente, avrebbe creato un minimo di scandalo o almeno avrebbe fatto parlare molto di se.

Bugo

Quindi, “Sincero”, per quanto mi riguarda è sta la mia prima canzone di Bugo, una canzone di quelle dallo stile che più volte ho celebrato in questa rubrica, una critica contro la società moderna, contro l’essere bloccati dall’essere se stessi, tutto questo portato sul palco di Sanremo. Insomma, la canzone perfetta, che purtroppo, ripeto, non avrebbe mai visto le luci della ribalta se non fosse stato per quel litigio.

Ma “Sincero” fa parte di un album di Bugo intitolato come il suo vero nome, Cristian Bugatti, un album che contiene altre due perle oltre alla canzone che fu presentata a Sanremo, ovvero “Mi Manca” (in collaborazione con Ermal Metal) e “Come mi Pare”. Due tracce che mi hanno fatto apprezzare ancora di più il cantautore milanese, quasi a dire “ma come ho fatto a non ascoltarlo fino ad ora?”.

I miei ascolti non si fermarono solo all’album che uscì in occasione dell’edizione del 2020 del Festival di Sanremo, e così andai anche nel passato di Bugo, e anche scoprendo poche tracce, riuscii a capire molto del suo stile

Se mai anche voi andaste a vedere i vecchi lavori di Bugo, precisamente il suo primo album, Dal Lofai Al Cisei, molto probabilmente sareste rapiti da una canzone in particolare, “Io Mi Rompo i Coglioni”. Certo, facile essere attirati da una canzone con un titolo del genere, ma una volta che la ascoltai mi si aprì un altro mondo, un mondo fatto di un testo che sembra banale ma diventa uno dei più belli che abbia mai letto e sentito grazie all’interpretazione che gli viene data dal cantautore milanese.

Bugo

In fondo il mio Bugo è quello “stanco”, quello sfaticato e “senza senso” ma che infondo un significato lo trovi sempre all’interno dei suoi testi (specialmente quelli contenuti nel primo album). Di certo non mi reputo un suo grande fan, ma rivederlo al Festival di Sanremo, ad un anno di distanza da quel litigio, secondo me, è la vera svolta della sua carriera, e sarebbe la seconda ciliegina sulla torta se dovesse portare a casa un buon risultato.

Marco Mancinelli
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