Burning Bright – Laura Cox – Recensione

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Una purosangue di razza. Laura Cox è una giovane blueswoman di talento, mezza francese e mezza inglese, che imbraccia la chitarra con l’ardore di un vecchio bluesman. Di che pasta fosse l’ha già, abbondantemente, dimostrato su ‘Hard Blues Shot’ (era il 2017) ma arriva ‘Burning Bright’ a ribadire quanto seminato. Laura attinge dal blues, ambiente ideale per la sua voce pastosa e per ricreare con la sua chitarra le atmosfere sofferte del Delta del Mississippi (‘Just Another Game’ e ‘Letters To The Other Side‘), che interpreta in modo credibile e sensuale ma è quando sfodera gli artigli che si trasforma in una pantera. La bella mora parigina è nel southern hard blues (ZZ Top e Lynyrd Skynyrd) che si trova a suo agio: ‘Burning Bright’ contiene una bella dose di adrenalina e scariche elettriche (‘Fire, Fire’, ‘Bad Luck Blues’ e ‘Freaking Out Loud’) con riff che pescano dal passato (AC/DC), riletti in chiave moderna (Black Stone Cherry), con un tocco di femminilità alla Shery Crow.  Laura Cox, come la nostrana Eliana Cargnelutti, sono esempi da seguire da parte dei ragazzi e ragazze più giovani: lasciate perdere i talent, imbracciate una chitarra e offrite la vostra anima al diavolo.

Tracklist:

  1. Fire, Fire
  2. Bad Luck Blues
  3. Last Breakdown
  4. Looking Upside Down
  5. Just Another Game
  6. Here´s To War
  7. Freaking Out Loud
  8. As I Am
  9. River
  10. Letters To The Other Side

A cura di Stefano Giacometti

Beatrice Sacco
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