Artico Festival, il racconto del 25 giugno

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Post Nebbia, Laila Al Habash e Joan Thiele nella line-up del 25 giugno della rassegna musicale di Artico Festival!

Ma quanto è bello andare ai concerti? Se poi ci metti un parco immerso nel verde, come quello in cui si svolge Artico Festival, adagiato su un ermo colle che sovrasta la città, diventa tutto più dannatamente figo!

Arriviamo, io e la mia fidata amica Stefania, ai Giardini della Rocca, in quel di Bra (CN) e siamo subito accolti da un senso di ristorante benessere. L’ombra, il fresco, il clima gioviale, le birrette, paninozzo (il metro di kebab, le patatine, i bestfrendz, il fil… ah, no!): what else?!

Dicevamo: organizzazione super simpatica. Ai ragazzi di Artico Festival (rassegna arrivata alla VI edizione) va fatto un super applauso per quello che hanno, ancora una volta, messo su: G.G.!!!

Il live inizia: c’è ancora luce ed è subito presa bene. I Post-Nebbia sono un gruppazzo veneto, di Padova (n.d.r. vicino l’Islanda), super giovane, centratissimo, con delle sonorità che riportano in UK, riverberi e psichedelia, de “La Tempesta Dischi”.

Le teste ciondolano sui ritmi ipnotici guidati dal frontman Carlo Corbellini (classe ‘99). Qualcuno porta il ritmo seguendo i movimenti del batterista (io, per esempio): tutti gasati, felici. BIG UP!

Nel frattempo il sole è lentamento calato, la tenue arsura pomeridiana lascia spazio alla notte e sul palco sale un uragano: Laila Al Habash! Portentosa e super energica, candida e travolgente. Ventidue anni, italo-palestinese: è la dimostrazione che si può far muovere il culo e dire al contempo qualcosa.

Trio iper collaudato: bomba! La temperatura è ormai alta, il pubblico è preso benissimo, balla sulle note dei NuGenea (scelta azzeccata per tenere alto lo spirito durante il cambio) e sul palco non si aspetta altro salga l’head liner della serata.

Posso dire che mi sono innamorato? Presenza scenica, super vocalità, testi da urlo, band veramente veramente cool. Joan Thiele è una pangea vivente, un miscuglio di etnie, esempio fulgido di quanto abbracciarsi possa essere bello.

Nasce a Desenzano del Garda ma è figlia del mondo (scorre anche sangue partenopeo nelle sue vene). Forza della natura che prende a schiaffi tutti a colpi di rnb, soul e blackpowah!

erso completamente nel suo live, mi allontano dalle braci del sotto palco, per godermi in disparte il concerto. Anche da lontano il messagio è chiaro, luminoso e forte: Joan spacca!

Artico, ci ribecchiamo!

Pietro Annibale
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