La terza serata della settantunesima edizione del Festival di Sanremo è stata dedicata interamente alla canzone d’autore italiana: i 26 big in gara hanno re-interpretato, da soli o accompagnati da ospiti speciali, alcuni dei brani che hanno fatto la storia della musica nostrana.
“Perché Sanremo è Sanremo”: su il sipario sulle note dell’inconfondibile sigla della kermesse canora composta dal maestro Pippo Caruso. La terza serata di questa edizione del Festival coincide con una data troppo importante per non essere celebrata, quel 4 marzo che nel 1943 ha dato i natali a uno degli artisti più influenti, Lucio Dalla, tributato egregiamente dai primi ospiti della serata, i Negramaro, che eseguono l’intramontabile “4/3/1943” del cantautore bolognese. Prima di lasciare spazio alla competizione, Giuliano Sangiorgi & Co. regalano la loro riuscitissima versione di “Meraviglioso” di Domenico Modugno.
Ad aprire la gara delle cover è Noemi, accompagnata da Neffa nell’esecuzione di “Prima di andare via” dello stesso artista scafatese, una versione abbastanza fedele all’originale. Ritmo spedito in queste prime battute, tocca subito al polistrumentista Fulminacci, eccezionalmente alla batteria per l’intro di “Penso Positivo” (Jovanotti): il promettente cantautore romano ha scelto la tromba di Roy Paci e l’ironia di Valerio Lundini e il risultato finale ottenuto è più che positivo: chapeau!
Ad affiancare la coppia di mattatori Amadeus-Fiorello questa sera è la giovanissima modella Vittoria Ceretti, la quale annuncia il terzo big Francesco Renga, in duo con la vincitrice dell’ultima edizione di X Factor – Casadilego – per l’esecuzione di “C’è una ragione di più”, storico brano di Ornella Vanoni. Seguono gli Extraliscio & Davide Toffolo, i quali insieme a Peter Pichler trasformano il palco dell’Ariston in una balera con il Medley “Rosamunda” (Gabriella Ferri): è qui la festa!
Da un medley all’altro, la competizione subisce una brevissima battuta d’arresto quando irrompe sulla scena Fiorello, che s’imbatte in un divertente mash-up di alcuni dei brani più famosi di due colonne portanti della musica italiana, ovvero Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Problemi tecnici durante l’esibizione di Fasma (microfono non funzionante) e Nesli, i due interpretano “La fine”, brano firmato dallo stesso fratello minore di Fabri Fibra e portato al successo da Tiziano Ferro.
Sesto big in gara è Bugo, il quale anche stasera (la sua “E invece sì” ricorda “Il mio canto libero”) omaggia Lucio Battisti, re-interpretando “Un’avventura” con i Pinguini Tattici Nucleari, che tornano al Teatro Ariston a distanza di poco più di un anno dal terzo posto conquistato nella scorsa edizione della kermesse. “E allora felicità”, questo è il titolo scelto da Francesca Michielin (al piano) e Fedez per il super medley composto da “Del verde” (Calcutta), “Le cose in comune” (Daniele Silvestri), “Felicità” (Albano e Romina) e “Non Amarmi” (Baldi & Alotta).
Prosegue l’avventura di Irama a Sanremo: così come accaduto ieri, anche questa sera Amadeus manda in onda la sua prova generale di “Cyrano” di Francesco Guccini. A questo punto il rock si prende la scena durante godibilissima esibizione dei Maneskin affiancati da Manuelone Agnelli in “Amandoti” (CCCP di Giovanni Lindo Ferretti). Ancora Jovanotti protagonista, stavolta tocca a “Ragazzo fortunato” essere coverizzata da Random e i The Kolors.
Dal rock al cantautorato di un certo livello, Willie Peyote ospita proprio Samuele Bersani per la poetica “Giudizi universali”: giù il cappello! Secondo ospite della serata è l’attrice Valeria Fabrizi, la quale presenta la dodicesima artista in gara Orietta Berti, accompagnata dal quartetto tutto al femminile Le Deva nell’omaggio a Sergio Endrigo sulle note dell’evergreen “Io che amo solo te”.
Che piaccia o no, questo è anche il Festival di Zlatan Ibrahimovic, arrivato in ritardo all’Ariston a causa di un incidente che ha mandato il traffico autostradale in tilt, ma per sua (e nostra?) fortuna un motociclista, rigorosamente milanista, si è gentilmente offerto di accompagnarlo a Sanremo. Al giro di boa Gio Evan re-interpreta “Gli anni” (883) con il vincitore Erminio Sinni e gli altri tre finalisti del talent The Voice Senior.
Ancora un medley “L’essere infinito“: “Le ragazze”, “Donne” (Zucchero), “Acqua e sapone” (Stadio) e “La canzone del sole” (Lucio Battisti), un vero e proprio tributo alla figura femminile quello realizzato da Ghemon insieme ai Neri Per Caso. Giusto il tempo di una breve gag, con Fiorello che si fa radere i baffi da Amadeus, ed ecco il terzo ospite Sinisa Mihajlovic: dopo un immancabile siparietto con Ibra, anche l’allenatore ed ex-calciatore fornisce il suo contributo canoro alla serata dedicata alle cover e intona (si fa per dire) “Io vagabondo” de I Nomadi con Amadeus, Fiorello e Zlatan (lui un po’ meno), formando così gli “Abbadeus”.
La competizione riprende da La Rappresentante di Lista, il duo è accompagnato proprio da Donatella Rettore per “Splendido splendente”, mentre Arisa insieme a Michele Bravi interpreta “Quando”, capolavoro di Pino Daniele (e un po’ anche di Massimo Troisi). Arriva il momento di Achille Lauro e del suo terzo quadro: dopo il Glam Rock e il Rock and Roll tocca al tanto vituperato Pop, a detta sua “il genere più incompreso della storia”. A duettare con lui sulle note di “Penelope” c’è Emma Marrone.
Diciassettesima artista in gara è Madame, che interpreta magistralmente Adriano Celentano e la sua “Prisencolinensinainciusol”. Segue Lo Stato Sociale con la cover “Non è per sempre” degli Afterhours e, soprattutto, l’importante messaggio di vicinanza ai lavoratori dello spettacolo con la partecipazione di Francesco Pannofino ed Emanuela Fanelli. Si procede a grandi falcate verso l’epilogo, “La musica è finita” (Ornella Vanoni) è il brano scelto per l’occasione da Annalisa, accompagnata dalla chitarra elettrica di Federico Poggipollini, mentre Gaia si affida a Lous And The Yakuza per “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco.
Nessun ospite, invece, con Colapesce Dimartino, ma la presenza della voce inedita del loro conterraneo Franco Battiato per la commovente “Povera Patria”. Coppia non solo sul palco, ma anche nella vita, i Coma_Cose propongono la loro versione de “Il mio canto libero” con Alberto Radius e i Mamakass. Giunti quasi agli sgoccioli, c’è ancora tempo per un ulteriore medley (fuori concorso) dei Negramaro con i due singoli “Contatto” e “La cura del tempo” estratti dall’ultimo album della band pugliese.
Riparte la competizione, Malika Ayane omaggia Caterina Caselli interpretando “Insieme a te non ci sto più”. Ventiquattresimo protagonista in gara, Max Gazzè divide il palco di Sanremo con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band per l’esecuzione di “Del mondo” (CSI di Giovanni Lindo Ferretti). Mancano pochi minuti alle due quando si esibisce Ermal Meta in “Caruso” (Lucio Dalla), impreziosita dalla Napoli Mandolin Orchestra. Chiude la serata cover Aiello, affiancato dal rapper Vegas Jones, con “Gianna” di Rino Gaetano.
Vince la serata cover Ermal Meta con “Caruso“!
Classifica terza serata Sanremo 2021 (Orchestra):
1. Ermal Meta – Caruso
2. Orietta Berti – Io che amo solo te
3. Extraliscio con Davide Toffolo – Medley Rosamunda
4. Willie Peyote – Giudizi universali
5. Arisa – Quando
6. Maneskin – Amandoti
7. Annalisa – La musica è finita
8. Max Gazzè – Del mondo
9. La rappresentante di lista – Splendido splendente
10. Ghemon – L’essere infinito
11. Lo Stato Sociale – Non è per sempre
12. Gaia – Mi sono innamorato di te
13. Irama – Cyrano
14. Colapesce Dimartino – Povera Patria
15. Fulminacci – Penso positivo
16. Malika Ayane – Insieme a te non ci sto più
17. Noemi – Prima di andare via
18. Madame – Prisencolinensinainciusol
19. Francesco Renga – Una ragione di più
20. Fasma – La fine
21. Francesca Michielin e Fedez – E allora felicità
22. Aiello – Gianna
23. Bugo – Un’avventura
24. Gio Evan – Gli anni
25. Random – Ragazzo fortunato
26. Coma_Cose – Il mio canto libero
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