Materia (Prisma), il nuovo album di Marco Mengoni ci restituisce le infinite sfaccettature della sua musica

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Dopo la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo e lo straordinario successo di critica ottenuto sul palco dell’Eurovision, è in uscita oggi Materia (Prisma), il terzo ed ultimo capitolo del progetto discografico Materia.

Il 2023 sarà sicuramente un anno da incorniciare per Marco Mengoni. Materia (Prisma) è l’ultima parte di un viaggio alla ricerca di sé e di nuove sonorità iniziato a dicembre 2021 con Materia (Terra) – in cui il cantante ha esplorato le proprie origini e le proprie radici – e proseguito con Materia (Pelle), in cui a fare da protagonista è stata la ricerca di suoni e contaminazioni provenienti da tutto il mondo.

Ho pensato, vissuto e scritto questo album analizzando stati d’animo e comportamenti, cercando di mostrare una visione filtrata di quel che la natura umana mi ha mostrato. – spiega il cantautore – Il prisma ha la capacità di scomporre la luce e mostrare i colori che la compongono. Dicono sia fisica, per me invece è pura magia. L’uomo è un prisma: ha la capacità di assorbire esperienze, filtrarle e scomporle per analizzare ogni possibilità e ogni significato… Esiste solo una differenza: l’uomo ha una coscienza, il prisma no.

È così che Materia (Prisma), a chiusura di tutto, ci permette di avere uno sguardo sulla realtà attraverso diversi punti di vista e prospettive, svelando e abbracciando in questo modo un mondo di sfumature nascoste ed uniche.

La copertina di Materia (Prisma)

Materia (Prisma)

Il prisma, almeno in copertina, non c’è. Sul volto di Marco Mengoni c’è la luce scomposta in un arcobaleno di colori. Al primo impatto è quasi impossibile non pensare ad una delle copertine più famose della storia della musica: quella di The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd. Anche se Materia (Prisma), di dark, non ha praticamente nulla. Questo album infatti può considerarsi un filtro che racchiude le influenze e le esperienze collezionate da Marco Mengoni in 34 anni di vita e 13 di carriera.

Del resto, quell’arcobaleno lo avevamo già visto in occasione dell’Eurovision Song Contest. La scelta di Marco di portare sul palco la Flag Parade – oltre, ovviamente, a quella italiana – è stata oggetto di alcune critiche. Non è però la prima volta che l’artista si schiera a favore dell’inclusività e al fianco di chi ogni giorno lotta per ottenere diritti uguali per tutti.

Nella mia carriera, nei miei dischi e nei miei concerti ho sempre cercato di trasmettere dei messaggi importanti che sono poi quasi sempre gli stessi perché la nostra società non sta facendo tanti passi in avanti. Anzi, ho paura che ne stia facendo indietro. Ecco perché bisogna urlare più forte, anche a costo di fare i conti con commenti negativi.

Materia (Prisma) è disponibile in quattro versioni: CD Green Box Plastic Free 100% che comprende di Materia (Terra) e Materia (Pelle) – anche autografato in esclusiva su Amazon – LP Colorato Bianco 140 gr. e LP Verde Trasparente Autografato, disponibile sullo store online di Sony Music.

Materia (Prisma)

Materia (Prisma) è disponibile in quattro versioni: CD Green Box Plastic Free 100% che comprende di Materia (Terra) e Materia (Pelle) – anche autografato in esclusiva su Amazon – LP Colorato Bianco 140 gr. e LP Verde Trasparente Autografato, disponibile sullo store online di Sony Music.

La tracklist di Materia (Prisma)

Materia (Prisma)

In questo disco ho cercato di dare dei colori diversi alla mia voce, passando per la prima volta in plug-in che non avevo mai sperimentato prima.

Marco Mengoni racconta Materia (Prisma)

Il brano di apertura non ha certo bisogno di presentazioni: Due Vite è il pezzo con cui Marco si è presentato in gara all’ultimo Festival di Sanremo prima e all’Eurovision poi, dove peraltro si è classificato al quarto posto, portandosi a casa un risultato ben oltre le aspettative.

Come i suoi predecessori, anche in Materia (Prisma) Marco Mengoni si è aperto a collaborazioni più o meno prevedibili: la prima è quella con Ernia, con cui aveva già duettato in Tutti hanno paura. Penso che abbia scritto uno degli album più belli degli ultimi dieci anni. Fiori d’orgoglio nasce come pezzo totalmente mio – infatti nel disco è presente in una doppia versione – ma volevo che la seconda parte la cantasse uno che mastica di più il rap rispetto a me.

La terza traccia, Pazza musica, è la già annunciata – e tanto attesa – “folle” collaborazione tra Marco ed Elodie. Avevamo già in mente di fare qualcosa insieme ed è nato questo pezzo che è anche un po’ un augurio per noi stessi: sorvolare, scivolare sopra le paure e l’ansia. Scritto da Paolo Antonacci, Davide Petrella, Davide Simonetta e Stefano Tognini (Zef) e prodotto da E.D.D., Simonetta e Zef, il brano è un inno alla libertà e – nonostante sia in controtendenza rispetto ai ritmi estivi a cui siamo abituati – si candida ad essere tra i tormentoni dell’estate 2023.

E poi in Lasciami indietro ritorna il gospel di Materia (Terra), in Un’Altra Storia invece c’è il Marco di 10 anni fa – quello di L’essenziale per intenderci – e anche la sperimentazione di Materia (Pelle).

Un’altra costante della trilogia di Materia sono gli appunti: stavolta in Appunto 5: Non Sono Questo, scritto insieme a Daniele Magro, Marco esprime la necessità di essere se stesso.

Forte di una nuova consapevolezza, in Materia (Prisma) Marco Mengoni, ha le idee molto più chiare su chi vuole essere e in quale società vorrebbe vivere. Questa presa di coscienza emerge soprattutto nel brano The damned of the earth, scritto insieme a Fabio Ilacqua.

La canzone si ispira all’omonimo saggio di Frantz Fanon e riflette sugli errori del passato e su quanta strada ancora c’è da fare per raggiungere l’uguaglianza per tutti. Non è un caso infatti che la sua intensità sia quasi “martellante”, così come – almeno secondo il cantautore – dovrebbe essere la forza da impiegare nella tutela dei diritti umani.

A chiudere il disco – non a caso – è Due nuvole, frutto della collaborazione (inaspettata) con Calcutta.

E allora è vero che Materia (Prisma) ci restituisce le infinite sfaccettature della musica di Marco, che finalmente può dirsi soddisfatto.

L’estate si preannuncia piuttosto intensa per Marco Mengoni. L’artista infatti sarà impegnato nel suo primo tour nei principali stadi italiani in gran parte già sold out. È atteso infatti a Bibione (17 giugno), Padova (20 giugno), Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno), Bologna (1 luglio), Torino (5 luglio) e Milano (8 luglio) prima del gran finale previsto per il 15 luglio al Circo Massimo. Infine in autunno ad attenderlo ci sarà mezza Europa.

Tamara Santoro
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