Potenza e passione: “Aequilibrium” dei Noveria [Recensione]

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Ci sono vicende, eventi, episodi nella vita che ci fanno capire come tutto sia appeso a un filo sottile e come basti un niente per rompere questo delicato equilibrio.

Questo è il tema centrale del nuovo album dei Noveria che si intitola appunto Aequilibrium. Una delle band più fresche e talentuose proposte dalla fucina infernale della Scarlet Records giunge, dopo tre anni di distanza, alla terza pubblicazione, realizzando un autentico capolavoro.

La passione che è all’origine di questo prodotto nasce da un evento tragico avvenuto nel 2016, che ha segnato la vita non solo dei membri della band, ma del nostro stesso Paese.

Si tratta infatti della violenta serie di scosse sismiche che hanno devastato il Centro Italia e in maniera particolare la città di Amatrice. Proprio a questo episodio fanno riferimento il videoclip di Broken e la voce narrante dell’attore e regista Kai Ephron nella opener Waves.

Questo brano è il perfetto punto di partenza di Aequilibrium. Un album che racchiude in sé un’opera profondamente matura, pregna di pathos e di energia, gestiti in maniera assolutamente impeccabile. Merito dei vari componenti dei Noveria che riescono a dare tanto, tantissimo, senza mai strafare. Qui vi è il perfetto connubio tra la potenza e la cattiveria del debutto Risen con la malinconia e l’emotività della seconda uscita Forsaken. Con Aequilibrium la band riesce a fare un notevole salto di qualità, convogliando le energie esecutive e le idee compositive in qualcosa di più grande.

Infatti si va a scoprire in questo modo l’inesorabilità del destino e l’insignificanza dell’azione umana di fronte ad esso.

I Noveria fanno loro questa visione disillusa della vita, affrontandola come sull’orlo dell’abisso e della disperazione. In questo frangente rende moltissimo la voce di Francesco Corigliano, che offre una lezione non solo di tecnica, ma anche di emotività. Ma la vera forza di questo album è la completa miscela che si crea tra tutti i componenti della band.

La furia, la rabbia, la volontà di non arrendersi mai nemmeno di fronte all’inevitabile è resa magnificamente dal poderoso comparto ritmico costituito da Andrea Arcangeli al basso e Omar Campitelli alla batteria. Il loro amalgama è perfettamente incisivo, ma anche variegato, fornendo all’intera tracklist un contributo fondamentale. Ad accompagnarli in questo lavoro “sporco” ci pensa la chitarra di Francesco Mattei, esecutore di riff assolutamente micidiali, come nelle già citate Waveso Broken, ma anche in The Awakening, Blind e Collide, solo per citarne alcune. Ma il suo operato  vola anche attraverso pregevoli assoli, in una sfida di splendida fattura col tastierista Julien Spreutels, e alcuni delicati e splendidi arpeggi (come nell’intro di New Born).

Aequilibrium

Proprio quest’ultima canzone è rivelatrice di uno degli elementi di novità e di maturità di Aequilibrium. Il brano infatti nasce attraverso una sezione molto ariosa, quasi ambient, vicina per certi aspetti a band come TesseracT e Skyharbor. Lo sviluppo del brano invece segue un approccio più aggressivo, ma comunque aperto, diventando a tutti gli effetti uno dei brani più rappresentativi della novità che quest’album rappresenta. E non solo per i Noveria, ma anche per il Metal italiano.

Notevole è poi il lavoro compositivo per quanto riguarda lo sfruttamento dei tempi dispari, elemento tipico del Progressive.

La band evita la complicazione artificiosa e priva di cuore. Piuttosto preferisce inserire questi sottili e quasi impercettibili accenti che vanno ad impreziosire i brani senza snaturarli. Si tratta di un tocco di classe e di bravura da musicisti veramente raffinati.

Aequilibrium si snoda quindi tra momenti aggressivi e delicati, collegati tra loro da un’atmosfera creepy e misteriosa, oltre che dalla storia che raccontano e a cui si ispirano.

Pur non ascoltando un concept album canonico, si ha modo di avere una visione coerente lungo un susseguirsi di sfumature delle emozioni umane di fronte alla tragedia. Si tratta di un’operazione realizzata con estrema cura, permettendo allo stesso tempo di fare un piacevolissimo ascolto e un lavoro di introspezione. A prescindere dall’evento da cui l’album trae ispirazione, i Noveria forniscono i mezzi per esplorare noi stessi, per scavare nella profondità del nostro ego, delle nostre vicissitudini, dei nostri traumi, per affrontarli con determinazione.

Questo lavoro è probabilmente uno dei migliori album Progressive Metal da molti anni a questa parte, sicuramente uno dei migliori prodotti targati Scarlet Records e tra i migliori in assoluto del Metal italiano. Si potrebbe anche osare e uscire dai confini del nostro Paese: Aequilibrium regge tranquillamente la sfida con altri titoli ben più blasonati. I Noveria realizzano quindi un altro grande passo nella loro carriera, affermandosi definitivamente come una delle realtà più importanti di questi anni.

Daniele Carlo
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