Il 2020 per la musica è stato un anno terribile a detta di tutti. Lo stop alle attività live ha inferto un colpo durissimo ad un mondo che già viveva un equilibrio precario per fragilità strutturali di vecchia data. I ritardi del governo a predisporre degli ammortizzatori sociali per la categoria degli artisti ha contribuito a indebolire e mortificare ulteriormente questo settore.
Per questo motivo molti artisti hanno tentennato a pubblicare nuova musica non potendola portare in giro con i live, altri invece, nonostante tutto hanno dato alle stampe i loro album. Il dato interessante è che a dispetto delle difficoltà questo anno ha registrato, almeno in Campania, un considerevole numero di album nuovi degni di nota.
Nella usuale classifica di fine anno abbiamo selezionati dodici album campani, uno per ogni mese di questo anno funesto capace di generare nonostante tutto musica nuova molto valida.
Settembre – Grattacieli di Basilico
I Settembre sono un duo a metà fra l’Indie, il Brasile e la canzone d’autore italiana. Formatisi a Londra nel 2015 vivono oggi in Italia a Teggiano in provincia di Salerno. A Settembre 2020 è uscito il loro primo disco Grattacieli di Basilico che spazia dalla bossa nova al cantautorato. Uno stile il loro davvero sofisticato, capace di alzare l’asticella della qualità senza rincorrere le mode musicali del momento.
Malmö – Rotazione Rivoluzione
I Malmö sono una band casertana post rock che si è fatta le ossa a partire da altre formazioni negli anni 90 fino a definire un sound ed un’estetica ben precisa. Rotazione e Rivoluzione è il loro secondo album che, pubblicato agli inizi del 2020, ha riscosso subito l’apprezzamento della critica musicale di settore non solo regionale ma anche nazionale. Il rock dei Malmö è onirico e poetico, le chitarre ed il basso scavano solchi nell’anima di chi si avvicina alla loro musica.
LUK – Nove Sigarette
LUK, al secolo Enzo Colursi, è uno dei nomi che a Napoli circolavano già da anni nei circuiti underground. Voce graffiata e intensità da vendere, Nove Sigarette è l’esordio di LUK che riesce a fondere, spontaneità, urgenza compositiva, passione e dolore tutte in un album prodotto dalle sapienti mani di Massimo De Vita. Il cantautorato della nuova generazione che cerca nuove forme di espressione, come crepe da cui far uscire non solo la luce ma anche le ombre.
Libera Velo – A Sguarrona
Libera Velo è una delle artiste napoletane con più storia alle spalle in città. La sua musica non è relegata ai semplici confini della tradizione ma spazia in tutto il mondo. Le sue canzoni sono militanza e viaggio, impegno e racconto. A Sguarrona è il suo ultimo album uscito proprio alla fine di questo anno e riesce a restituire l’immagine di un’artista a tutto tondo in equilibrio tra sperimentazione ed tradizione.
Flo – 31Salvitutti
Quella di Flo è l’ennesima conferma del talento di un’artista in costante crescita. Lo dimostra il suo ultimo album, frutto anche della vittoria del bando PerChiCrea della SIAE che ha promosso alcuni tra i progetti più importanti del nostro paese. L’uso poliedrico del dialetto e delle lingue straniere conferisce alla musica di Flo un respiro assolutamente internazionale. 31Salvitutti ci porta in viaggio dal Mediterraneo al Sud America senza dimenticare la vecchia Europa, cosmopolitismo musicale capace di affrontare anche battaglie importanti in brani come L’uomo normale, il singolo di lancio del disco.
Maldestro – EgoSistema
Maldestro ha saputo, album dopo anno, costruire una carriera in costante ascesa. Dai palchi della sua città fino a quello di Sanremo, passando per gli spettacoli musicali misti ai reading quella di Antonio è una carriera perfettamente inserita nella migliore tradizione cantautoriale italiana. Le sotire della sua città ma non solo, una riflessione sul proprio modo di stare al mondo rendono il suo ultimo album un tassello importante del suo percorso artistico.
Roberto Colella – Isolamente
Il 2020 ha segnato, come detto, in modo epocale il mondo della musica. Da questi mesi fatti di quarantena e tempo perduto alcuni artisti come Roberto Colella hanno saputo trarre spunti di riflessione artistica. Isolamente è un riassunto di questi mesi difficili, un album scaturito dalla musica suonata in casa, quella per farsi e fare compagnia in momenti in cui la distanza si colmava con ogni strumento possibile. L’album in pochi giorni è subito andato sold-out confermando quanto la figura di Roberto sia sempre più centrale nel panorama musicale napoletano e non solo.
PeppOh – Mood Street
Mood Street di PeppOh è l’ennesimo passo di una produzione a cavallo tra hip hop vecchia scuola e r’nb. I toni di questo album sono crepuscolari, come un gruppo di canzoni raccolte all’incrocio dell’Area Nord di Napoli. PeppOh e DjCioppi si concedono stavolta qualche momento melodico in più con contaminazioni pop restando però sempre nella loro zona di competenza. Una voce, quelle di PeppOh, sempre carica di tensioni, le stesse tensioni risolte con la musica senza lasciar spazio ai rimpianti o alla rabbia.
Coma Berenices – Archetype
Le Coma Berenices sono una realtà anomala nella musica campana, hanno scelto infatti la strada coraggiosa e poco battuta della musica strumentale. In uno scenario musicale dove le parole nascondo quasi completamente la musica i loro album sono sempre una boccata d’ossigeno. Archetype è il secondo lavoro di questo gruppo guidati da Antonella e Daniela, capaci di scrivere musica che si insinua come un balsamo nella testa degli ascoltatori.
Tonia Cestari – Senza Destinazione
Tonia è una delle artiste campane che da più tempo calca i palchi della regione e non solo. Una musicista che ha saputo fare la classica gavetta senza nessuna scorciatoia, più volte i suoi brani anche in versione di autrice hanno varcato i confini regionali fino al momento in cui nel suo album d’esordio ha saputo riassumere tutte le esperienze degli anni precedenti. Un punto di partenza che lascia ben sperare per il suo prosieguo discografico.
Rosa – Acqua di sale
Acqua di sale è stato un album che ha saputo farsi largo col passaparola tra gli addetti ai lavori prima e poi nel pubblico più attento. Rosa è il nome di un progetto musicale che rispetto ad altri non aveva un pregresso che aspettasse questo disco, proprio per questo il successo di questo album è un piccolo miracolo. Si va ad inserire nel filone aperto dai Fitness Forever e dai Nu Guinea rinverdendo la tradizione del funk anni 80. L’uso del napoletano è la ciliegina sulla torta.
Pellegrino/Zodyaco – Morphé
Il nuovo disco di Pellegrino e Zodyaco è probabilmente uno degli album migliori usciti in questo 2020 non soltanto in Campania ma in tutto il paese. Porta con sé la mutevolezza annunciata nel titolo, dal funk alla italodisco, l’uso del napoletano e la bellezza di suoni che sfociano a tratti nel tropicalismo. Dalla tradizione dei Napoli Centrale e Pino Daniele fino all’elettronica questo album rappresenta una realtà della New Wave che tanto deve ad artisti come Enzo Carella e che oggi con dischi come Morphé riesce a rinverdire quella vena compositiva così prolifica che fino a poco fa sembrava quasi dimenticata.
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