La bella stagione è il disco d’esordio di Don Antonio. Esce per Santeria e contiene dieci brani che rappresentano altrettanti piccoli viaggi.
Racchiudere l’album di Antonio Gramentieri in queste poche righe però è riduttivo perché La bella stagione è un progetto che va oltre la semplice scrittura e produzione di brani musicali. Proprio la scrittura è il fulcro di un progetto che sconfina dal disco per approdare anche alla carta stampata.
Oltre al disco infatti il concept del lavoro di Don Antonio comprende anche la pubblicazione di un libro di racconti brevi dallo stesso titolo dell’album ed in cui viene allegato un mini disco con cinque brani.
Se infatti La bella stagione è l’esordio da solista sotto lo pseudonimo di Don Antoio, Gramentieri alle sue spalle ha una carriera di tutto rispetto per lo più cresciuta oltre i confini del nostro paese. con Sacri Cuori prima, Antonio Gramentieri ha suonato nei principali festival e club fra Stati Uniti, Inghilterra, Australia, Europa, Scandinavia e Balcani. Ha suonato suoi brani dal vivo al Tiny Desk di NPR, alla BBC1 a Londra, alla CBS a New York, alla radio e televisione nazionale svedese, australiana, olandese.
La bella stagione si caratterizza per la varietà della produzione che unisce il cantautorato in senso classico a brani in cui sembra di viaggiare con racconti à la Vasco Brondi, ma il disco sa anche smuovere il corpo oltre lo spirito con sapienti accelerazioni, vedi alla voce Ponente e Ancora di me.
La title track cantata a due voci con Arianna Pasini è il colpo da maestro, l’album è stato registrato allo studio L’Amor Mio Non Muore con Roberto Villa al basso e chitarre, Nicola Peruch a pianoforti, synth e organo e Dani Marzi alla batteria. Il missaggio è stato curato da Ivano Giovedì e Roberto Villa, la masterizzazioneda Jim DeMain a Nashville.Il progetto grafico è di Sara Paioncini su foto di Cesare Gramentieri.
La bella stagione di Don Antonio è un album pensato e scritto per essere vissuto senza troppe mediazione digitali. Suonato e immaginato con un approccio analogico come molte delle emozioni migliori che riesce a suscitare nell’ascoltatore capace di perdersi nei percorsi disegnati dalla musica polverosa e urgente di Antonio Gramentieri.
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