I Jinjer tornano sulle scene con Macro. Album che mette gli ucraini davanti alla sfida del convincere il grande pubblico, con cui hanno già un bel rapporto, anche con chi non riesce ad accettare band del loro genere nella scena metal.
L’arrivo dei Jinjer sulla “grande scena” non è stato facile, o meglio, sono una delle tante ma poche band che riescono ad arrivare in alto senza troppi aiuti e senza troppo adattarsi alla scena metal odierna. Insomma hanno fatto quello che ogni musicista dovrebbe fare, suonare senza pensare ad altro, e quando poi arriverà il tuo momento potrai un minimo distrarti dal suonare solamente. Ed ecco quindi i Jinjer che per me erano già conosciuti, ma per molti ascoltatori no. Mi è bastato girarmi un attimo e me li sono ritrovati ovunque, tanti tour, articoli su di loro ovunque, gente che li osannava (anche chi non è proprio amante del loro genere si è ritrovato ad osannarli).
Possiamo dire che Macro per loro sia un nuovo inizio, un album con cui si sono dovuti presentare al grande pubblico, ma che contemporaneamente è servito per dare quel buon album a chi già li conoscesse. Di certo questo non è il loro miglior album, non è definibile capolavoro, almeno per me e tanta altra gente che era già a conoscenza della band, ma di certo è quell’album perfetto per farsi conoscere. Ha la giusta dose del sound classico dei Jinjer per coloro a cui si presentavano e la giusta dose di novità per chi li segue già da tempo. Canzoni come “On The Top”, “Pausing Death” e “Home Back” sono canzoni perfette per quello che deve essere il farsi conoscere a chi li sente per la prima volta, mentre quell’aria di novità è portata da canzoni come “Judgement (& Punishment)” e “Retrospection”, canzone scritta nella loro lingua madre, l’ucraino, anche se non è la prima volta che si cimentano in questo esperimento.
Come ho detto Macro non è l’album perfetto, ma è comunque soddisfacente, riesce comunque a tenerli vivi. Un album che corrisponde all’arrivo sulla grande scena, un grande passo per loro. Ora la band dovrà concentrarsi sul rimanere sulle grandi scene, continuando però a fare quello con cui sono arrivati fino a qui, cioè suonare.
TRACKLIST:
- On The Top
- Pit of Consciousness
- Judgement (& Punishment)
- Retrospection
- Pausing Death
- Noah
- Home Back
- The Prophecy
- IainnereP
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