Gli Skeletoon tornano sulle scene con il loro quarto album, Nemesis. La band italiana si presenta con un album nuovo in molti punti, dal concept alle tante collaborazioni in questo album. Insomma un nuovo capitolo per la storie raccontate dagli Skeletoon.
Gli Skeletoon ci avevano lasciati, un anno fa, con il loro album dedicato al film “The Goonies”, dal titolo Never Say Die. Ma se con l’ultimo album si era in un mondo “pirata”, questa volta la band Nerd Metal (più comunemente chiamato “Happy Metal”), ci porta su tutt’altro “universo”. Infatti con Nemesis la band italiana si presenta sotto una veste più futuristica.
Con Nemesis, infatti, gli Skeletoon, cambiano in tutto, dal concept al sound. Il concept, di base, è la classica “storiella”, del supereroe che salva il mondo, il primo dei tanti che verranno raccontati dalla band, perchè, di fatti, questo album è il primo di una nuova saga, chiamata “Multiverse Superhero”. Invece, a livello di sound, siamo di fronte, appunto, ad un cambiamento totale. La band italiana sceglie delle sonorità più aggressive, seppur sacrificando le orchestrazioni, in un genere in cui sono molto importanti.
Tutto questo nuovo fa sì che gli Skeletoon si trovino davanti ad un nuovo inizio, voluto dalla stessa band. Quindi, su Nemesis, si potrà chiudere un occhio, almeno su certi aspetti.
Sarò sincero, con tutti questi cambiamenti è molto difficile capire se gli Skeletoon siano stati capaci di mantenere “alto” il loro nome. Infondo la band rimane la stessa, ma Nemesis è molto diverso dai precedenti lavori, ed appunto per questo, si dovrà chiudere l’occhio su certi aspetti, ovviamente negativi, dell’album. Ma dall’altra parte, di certo, la band italiana non può essere resa immune alle critiche.
Partiamo con il dire che, per questo “nuovo” inizio, gli Skeletoon si sono affidati ad un power metal più “moderno”, e di certo, in molti casi si rivela per essere ripetitivo (tranne per casi eccezionali). Già dalla prima traccia di Nemesis, ovvero “Brighter Than 1000 Suns”, la band nostrana ci presenta una canzone che riassume la struttura delle altre canzoni: insistenti blast beat con la batteria, intro melodici, cavalcate e la continua di ricerca dell’acuto più alto possibile.
Un pacchetto talmente “ripetitivo” che non mi accorgo che si passi alla secondo traccia, “Will You Save All?”, anzi, sembra quasi non esistere. Per fortuna ad interrompere questo “blackout” ci pensa la title track, “Nemesis”, con cui gli Skeletoon, si buttano nel fare qualcosa di diverso dalle prima due tracce (anzi, dal resto delle tracce). La parte che sicuramente ci fa capire il “diverso” è la strofa, in cui Tomi Fooler si lascia andare in un uso della voce molto più bassa, anche se poi si riprende quella continua ricerca dell’acuto nel ritornello.
Di certo gli Skeletoon non cominciano al meglio questo nuovo capitolo della loro carriera. Nemesis è ripetitivo, e su questo non ci si può chiudere un occhio, ma possiamo comunque, sperare che questo passo falso possa servire per tirare fuori degli album sufficienti.
Dire che Nemesis sia sufficiente sarebbe un grande errore, sarebbe illudere gli Skeletoon di aver fatto qualcosa di giusto. Perchè anche se si è all’inizio di un nuovo capitolo della loro carriera questi errori non sono ignorabili, e neanche passabili, soprattutto se si tratta di ripetitività. Ma in tutto questo, si possono anche capire questi errori, sperando che il secondo album di questa nuova saga possa essere all’altezza.
Non posso parlare del resto delle tracce vista la troppa ripetitività in Nemesis, e purtroppo certe tracce non si salvano, anche se con gli Skeletoon hanno collaborato ospiti d’eccezione. Quindi cosa mi auguro? Beh, che la band italiana possa capire che non è necessario avere un sound “acchiappa ascolti”, perchè se sono arrivati al quarto album, il potenziale c’è, e se non hanno avuto paura di cambiare genere, di ricominciare (in questo caso, male) con nuove sonorità, significa che sono capaci di creare lavori interessanti e potenziali “capolavori”.
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