Si è spenta all’eta di 61 anni Marie Fredriksson, la voce del duo svedese Roxette, dopo una lunga malattia durata oltre 17 anni
Ogni volta che muore un artista, un attore o un cantante che in un modo o in un altro ha fatto parte della mia vita, in un certo senso, se ne va anche una parte di me. Quella parte intrisa di eventi, di persone, di gioie, di dolori, di colori, di sbagli. Ed è proprio quello il tempo in cui devo fare i conti con la nostalgia. Quella nostalgia che alla fine è un misto di tristezza dei tempi andati, di ricordi da tener stretti, qualunque essi siano, affinché non passino mai, non si stacchino mai. Quella nostalgia la sto provando proprio adesso, mentre sto scrivendo questo articolo che avrei rimandato volentieri. Perché i Roxette hanno, ed avranno per sempre, un posto speciale nella mia playlist. Perché Marie Fredriksson, con la sua voce magnetica, energetica e dolce allo stesso tempo, è stata una parte fondamentale del mio percorso di vita e della mia cultura musicale.
Marie Fredriksson, che ha combattuto fino alla fine contro quel c***o di male incurabile che si sta portando via troppe persone, era forte, emancipata, sensuale, assertiva. La cantante, oltre ad aver formato il duo pop-rock Roxette con Per Gessle, ha avuto anche una carriera da solista. Tuttavia, è con il gruppo che ha raggiunto la piena notorietà tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, riuscendo così a diventare il primo gruppo musicale svedese a conquistare il mercato statunitense. Tantissimi i singoli che hanno girato il mondo: Listen to Your Heart – una delle canzoni per me più belle in assoluto, con la quale ci sono cresciuta e che, ancora oggi, ascolto – e The Look, dall’album del 1988 Look Sharp!, che portarono i Roxette al meritato successo europeo ed internazionale. Pensate che negli Stati Uniti entrambe le canzoni furono numero uno nella classifica di Billboard, insieme a It Must Have Been Love, riarrangiata nel 1990 per la colonna sonora del film cult Pretty Woman. Se chiudo gli occhi e ripenso alla scena in cui Julia Roberts lascia Richard Gere e se ne va dal lussuosissimo hotel a bordo di una limousine è come se ascoltassi il brano, tutt’ora popolarissimo. Questa è la prova che alcune canzoni non passano mai. Non finiranno mai.
Il successo dei Roxette arriva tra il 1991 e il 1992, con l’album Joyride, i singoli estratti, ed il tour mondiale Join the Joyride World Tour – Join the Joyride 1991-92. Continuano ad avere successo, soprattutto in Europa, con i singoli Sleeping in My Car, Crash! Boom! Bang! e Run to You, tratti dal quinto album, del 1994, Crash! Boom! Bang!, con il tour mondiale che ne segue, tra il 1994 e il 1995, e l’uscita della prima raccolta del gruppo, Don’t Bore Us – Get To The Chorus!, in particolare con un brano dei quattro inediti presenti, You Don’t Understand Me, scritto insieme a Desmond Child, ed estratto come primo singolo. In seguito per il duo è tempo di una pausa di quasi cinque anni, per poi ritornare e confermare il proprio successo, con i singoli Wish I Could Fly e Anyone, tratti dall’album del 1999 Have a Nice Day.
Il pop-rock da manuale dei Roxette ha portato il duo ad avere un posto esclusivo nella storia della musica internazionale. Perché alla fine i grandi artisti, non muoiono mai. Marie vivrà per sempre nei ricordi delle nostre esperienze, passate e future.
Leggi anche
- Diamanti di Özpetek è un manifesto d’amore per il cinema e le donne - Dicembre 13, 2024
- Premio David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars | I sei vincitori della seconda edizione - Dicembre 13, 2024
- The Bad Guy 2, il meraviglioso e dissacrante crime comedy italiano - Dicembre 4, 2024