Senza Destinazione di Tonia Cestari-Recensione

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È forse il momento in cui ci si sente persi quello in cui si comincia davvero il viaggio. Il viaggio di Tonia Cestari è cominciato già tanto tempo fa nonostante la sua giovane età. Una delle artiste casertane più attive sul territorio locale e nazionale che può vantare presenze nei maggiori festival nazionali ed a programmi come il Barone Rosso di Red Ronnie oltre al Cet di Mogol. Finalmente nel 2020 ha dato alle stampe il suo album di debutto, Senza Destinazione, registrato al Soundinside basament studio con la produzione e direzione artistica di Jex Sagristano e Katres e gli arrangiamenti di Carmine Scialla, e della stessa Tonia Cestari. Insieme a Tonia nel disco alcuni dei musicisti che da sempre l’hanno accompagnata come Rossella Scialla, e la violinista Ilaria Venuto.

Senza Destinazione di Tonia Cestari-Recensione 1

Senza Destinazione riesce con i suoi brani a restituire la leggerezza di una musica che va oltre il pop. Tonia Cestari infatti ha sempre saputo trovare una terza via tra cantautorato e musica pop, Capate nel muro, il suo primissimo singolo ne è uno degli esempi più chiari. La musica della cantautrice casertana, che ha saputo anche essere autrice per altri artisti, si connota per la sua apparente leggerezza, una voce femminile che mancava nel panorama musicale campano, capace di smarcarsi dai temi spesso abusati come ad esempio le canzoni d’amore che forse ci si aspetterebbe da un’artista del genere. Tonia invece fa dell’ironia la sua arma principale, leggi alla voce Faccia d’ebete, capace di non dare punti di riferimento. Il disco però sa andare anche oltre, celando tra le righe la ricerca della propria identità prima personale e di conseguenza musicale.

Senza Destinazione è un disco di debutto che racconta già di una trasformazione, vedi Pigmalione o Non c’è tempo di rinascere, è la forza della musica che arriva in un momento e quello dopo è già a fotografia del passato, come capita sempre a chi non riesce a smettere di scrivere canzoni in continuazione. Da Capate nel muro e Vuoimi bene alla title track è passato del tempo e nella scrittura la traccia di questa evoluzione è rimasta, lasciando la grande curiosità di continuare ad ascoltare la crescita di Tonia.

Raffaele Calvanese
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