31 Salvatutti, il ritorno di Flo

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31Salvatutti è l’album che segna il ritorno di Flo. A due anni di distanza da La mentirosa, album che le aperto le porte dell’Europa e del Sud America, la cantante napoletana ritorna con un album che conferma quanto di buono fatto negli anni passati.

Quando, alcuni mesi fa, leggemmo il suo nome tra i vincitori del bando Per Chi Crea l’attesa cominciò a crescere, perché Flo è sempre stata una delle voci più originali della scena musicale non solo campana ma nazionale. Il suo sound caldo e polveroso, intriso dei Sud del mondo e della malinconia tipica dei popoli meridiani è cresciuto album dopo album.

Flo infatti ha trovato, insieme ai suoi musicisti, la chiave di volta per tenere insieme nella sua architettura musicale la sua lingua natale, il napoletano, con il portoghese, lo spagnolo ed il francese. A dimostrazione della sua capacità di viaggiare con la voce, il cuore e lo spirito, l’album si apre con due brani dal sapore diverso: 31Salvatutti e Oui Oui Sauvage che mettono insieme atmosfere diverse e lontane tra loro che però nei dischi di Flo hanno perfettamente senso insieme. Stesso discorso per l’omaggio alla sua città natale con Radio Volkan che cita anche Anna Maria Ortese.

Hemingway diceva: non descrivere un’emozione, falla accadere, ed è ciò che fa Floriana in brani come Marte 27, Accussì, che confermano come sappia parlare d’amore in un modo molto diverso e originale rispetto alla tradizione pop da classifica. Nelle classifiche di artisti come Flo entrano musiche diverse e lontane dalle orecchie di molti, strade meno conosciute ma non per questo isolate, popolate anzi da persone che fanno del calore e dell’intensità i loro marchi di fabbrica.

31 salvatutti flo recensione

L’album si muove su ritmi tambureggianti che rispecchiano l’anima metropolitana che Flo voleva imprimere in questo terzo lavoro, la produzione artistica è firmata dal francese Sebastien Martel, grande esperto di World Music Europea, capace di fondere in questo album il sound del meltin pot parigino e della musica africana, mescolando le banlieue francesi, a quello di Napoli, il grigio della periferia, al blu del mare. Assieme al compositore francese l’album vede la partecipazione di Michele Maione alle percussioni, Davide Costigliola al basso e Marcello Giannini alla chitarra.

L’uomo normale, il singolo che ha anticipato l’album e Fai di me raccontano di come si possa leggere la realtà trovando le increspature nel pensiero comune, di come dietro ai benpensanti possano nascondersi individui incapaci di leggere i conflitti di cui la nostra realtà si compone. La musica di Flo è un po’ la sintesi di questa voglia di non accontentarsi della semplificazioni dei discorsi che finisce sempre per tradire la realtà, quella che Flo è riuscita anche in questo album a fotografare alla sua maniera elegante e intensa.

Raffaele Calvanese
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