In una calda giornata di mezza estate, il mondo dello spettacolo italiano è sconvolto dalla notizia della morte di Libero De Rienzo. Una morte improvvisa e quindi ancor più scioccante; infatti l’attore è stato stroncato da un infarto nella sua casa romana, a soli quarantaquattro anni.
Nato a Napoli il 24 febbraio 1977, sceneggiatore e regista, oltre che attore tra i più interessanti della sua generazione, Libero ha dato prova del suo talento in numerosi film, sia per il cinema, sia per la televisione.
Figlio di Fiore De Rienzo, che era stato sceneggiatore per il grande Citto Maselli, debutta sul grande schermo a fine anni ’90. La popolarità arriva con il film del 2001 Santa Maradona di Marco Ponti, grazie al quale vince il David di Donatello come Miglior Attore non Protagonista, il premio al Festival internazionale del cinema di Mar del Plata e ottiene la candidatura al Nastro D’Argento. Negli anni successivi, Libero De Rienzo, lavora per numerose produzioni sia cinematografiche, sia televisive.
Tra queste le più significative sono sicuramente Fortàpasc, per la regia di Marco Risi, in cui interpreta con grande naturalezza e credibilità il giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra a Napoli nel 1985. Per questa notevole prova attoriale, viene candidato come Miglior Attore Protagonista sia ai David di Donatello, sia ai Nastri D’Argento. Non vince, ma il riconoscimento di pubblico e critica è unanime.
Tra le interpretazioni più significative degli anni successivi, non possiamo non menzionare quel piccolo gioiellino che è La kryptonite nella borsa (film del 2011 con la regia di Ivan Cotroneo) e uno dei progetti cinematografici più iconici e rappresentativi dell’attuale situazione lavorativa italiana; “saga” di Sydney Sibilia: Smetto quando voglio (2014), Smetto quando voglio– Masterclass e Smetto quando voglio- Ad honorem, entrambi del 2017.
In un’intervista a NRCINEMANEWS Libero De Rienzo aveva dichiarato :
“Il cinema è la mia passione, non credo che abbia senso fare una distinzione tra “comico”, “drammatico”, penso sia come per un giornalista, tu devi raccontare una storia triste e la sai raccontare, una storia allegra e la sai raccontare… È un bel lavoro, sono un privilegiato, sono fiero e orgoglioso“.
(fonte: Il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2021).
Una delle più belle affermazioni che un attore possa fare, testimonianza di una passione totale e di un grande impegno per il suo lavoro.
Tante le manifestazioni di dolore tra amici e colleghi da Andrea Purgatori ad Edoardo Leo che lo ha ricordato con queste parole:
Ora mi viene in mente solo quanto mi hai fatto ridere e divertire. Nient’altro. È l’unica cosa a cui penso. A quante risate irresistibili ci siamo fatti insieme. Riposa in pace Picchio. È stato bello fare un lungo pezzo di strada con te.
Noi invece vogliamo ricordalo riproponendo una scena del suo film più famoso, Fortàpasc.
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