L’imprevedibile viaggio di Harold Fry | Recensione

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E’ uscito lo scorso 5 ottobre L’imprevedibile viaggio di Harold Fry, distribuito in Italia da BIM.

Diretta da Hattie McDonald, nota soprattutto per essere la regista della serie tv Normal People, la pellicola è l’adattamento del romanzo omonimo scritto da Rachel Joyce, qui in veste di sceneggiatrice.

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è la storia di un uomo comune residente in un piccolo villaggio del Devonshire in Inghilterra che vive una vita piatta e incolore, fino a quando scosso dalla notizia della malattia della sua vecchia amica Queenie, decide di andare a trovarla, intraprendendo un lungo viaggio a piedi come segno di speranza e fiducia. Durante il viaggio Harold verrà a contatto con la più svariata umanità e catturerà l’attenzione anche dei media, ricevendo il supporto di tanti. Con il procedere della storia scopriamo che l’anonimo Harold ha avuto una vita alquanto complicata, segnata dalla depressione e dalla tossicodipendenza del figlio. L’assenza di un lieto fine a questa drammatica vicenda ha segnato, inevitabilmente, anche il matrimonio con Maureen che ne ha risentito.

Vera commistione di generi, la pellicola è sia commedia sia dramma, oltre ad inserirsi nella migliore tradizione del road movie. Il viaggio del protagonista, infatti, è soprattutto un viaggio dentro sé stesso e alla scoperta degli altri. E’ una riflessione sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda.

Un ambiente, quello dell’Inghilterra del post Brexit, che sembra non aver ancora assimilato i cambiamenti derivanti dall’uscita dall’Unione Europea. Il tutto raccontato con toni che ricordano quelli delle opere di Ken Loach, pur senza arrivare alla stessa profondità.

Ciò che, invece, costituisce un valore aggiunto è la poetica interpretazione di Jim Broadbent. Se mai ce ne fosse stato bisogno, l’indimenticabile interprete di Iris- Un Amore Vero (per il quale ottenne l’Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 2002) e di Moulin Rouge, da prova del suo meraviglioso talento ancora una volta.

Broadbent porta le emozioni, i sentimenti del suo personaggio con lo schermo soprattutto con la forza dello sguardo. In quello sguardo c’è tutta la storia di Harold, soprattutto il rimpianto, la frustrazione, il dolore, ma anche la fiducia e la voglia di riscatto.

Sentimenti che in fondo attraversano la vita di tutti noi.

Questa frase a mio avviso è quella che più rispecchia l’anima del protagonista:

Sto attraversando l’Inghilterra per salvare un’amica. Non ho potuto salvare mio figlio

Concludo col dire che ritengo, che al netto di alcune pecche nella sceneggiatura e ravvisabili nei dialoghi, questo sia uno dei più riusciti racconti sull’uomo mite e comune del Cinema Europeo degli ultimi tempi.

L’imprevedibile viaggio di Harold Fry – CLIP “Aspettami” – Dal 5 Ottobre al cinema – YouTube

Maria Ascolese Iodice
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