Formula 1 d’autore: pagelle del GP di Monaco

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A Monaco va in scena una gara di Formula 1 piena di colpi di scena ma in questo caso non produce spettacolo. Normale tra le strade del principato, ma forse oggi tra cattiva gestione della gara e posizioni forse troppo congelate, c’è stata una cattivissima pubblicità per la Formula 1.

Che non sarebbe stato un gran premio facile lo si era capito già dal rinvio della partenza della gara, arrivata un’ora dopo rispetto all’orario originale (alle 16 invece che alle 15), in seguito, a causa di un brutto incidente che ha visto coinvolto Mick Schumacher (il pilota ne è uscito illeso) la gara è andata sotto regime di bandiera rossa causando la diminuzione della gara di sei giri. Posizioni congelate ma con distacchi minimi come da tradizione a Monaco. Anche con le nuove macchine la storia non cambia, un grande problema per una pista che è già a rischio di uscita dal calendario.

A vincere la gara è, incredibilmente, Sergio Perez su Red Bull, seguito da Sainz e Verstappen, solo quarto Charles Leclerc a causa di un errore di strategia troppo da principianti per una Ferrari che punta al titolo

Sergio Perez (Red Bull) – Ed il tempo crea eroi (Vasco Rossi): il pilota messicano Sergio Perez non è di certo uno di quelli abituati a stare sul gradino più alto del podio, ma quando vince rende fiera un’intera nazione. E’ alla sua terza vittoria in carriera, dopo quella in Bahrain nel 2020 e a Baku nel 2021 vince a Monaco, che è forse la più bella, anzi, la più desiderata da parte di ogni pilota. Continua ad essere un eroe per il suo Messico.

Formula 1

Carlos Sainz (Ferrari) – I fought the law (The Clash): il fatto che sia il pilota a “decidere” la strategia durante la gara non è una novità in Formula 1, ma in certi casi, purtroppo, crea enormi problemi. Non è il caso di Carlos Sainz però, che indovina la strategia del passare dalle gomme da bagnato a quelle asciutte senza fare il salto di mettere quelle intermedie, ma il muretto rovina tutto calcolando male i tempi di rientro ed uscita dai box. Gli strateghi in Ferrari si può che dire che abbiano voluto sfidare le leggi della F1 e che esse, purtroppo, abbiano vinto.

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Charles Leclerc (Ferrari) – Non è per sempre (Afterhours): anche se non sembra, visto che riesce a finire la sua prima gara in carriera a Monaco, la maledizione del GP di casa per Leclerc continua. Perchè quest’anno, dopo il giro perfetto sabato che lo aveva portato ad avere la pole position, la seconda nel circuito di casa, il pilota monegasco vede sfumarsi la vittoria, per l’ennesima volta, a causa di episodi a suo sfavore. La strategia gestita male da parte del muretto Ferrari, lo penalizza, ed anche tanto, rilegandolo fuori dal podio. Per il secondo GP di seguito il mondiale di Charles Leclerc riceve una brutta battuta d’arresto.

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Sebastian Vettel (Aston Martin) – Eye of the tiger (Survivor): il “vecchio” Sebastian Vettel mette in scena un remake della sua gara dello scorso anno a Monaco. Una qualifica perfetta, una gara ancora meglio in cui riesce a portare la sua Aston Martin a punti, in una stagione che, proprio come lo scorso anno, si sta rivelando molto difficile. E’ un leone, anzi, una tigre, ed è uno dei migliori che ha occhio per i circuiti cittadini. In Formula 1 c’è ancora bisogno di lui.

Prossima gara tra due settimane, a Baku, in cui per la Ferrari sarà d’obbligo la vittoria. Tutti gli errori possibili sono stati fatti, ora non si deve ripeterli. Il mondiale è ancora aperto in ogni caso.

Marco Mancinelli
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