Il Rimpiazzo è liberamente tratto da “Il Sostituto” di David Nicholls, di Giulia Fiume. Regia Federico Le Pera con Kabir Tavani, Giulia Fiume, Eugenio Mastrandrea.
Debutta in prima nazionale al Teatro Lo Spazio di Roma, dal 7 al 17 ottobre, inaugurando la stagione, Il Rimpiazzo, spettacolo liberamente tratto dal romanzo “Il Sostituto” di David Nicholls e adattato per la scena da Giulia Fiume con la regia di Federico Le Pera.
Le premesse giovanili sembravano anticipare un futuro radioso ed all’insegna del successo, eppure Steven, festeggiati i 35, si direbbe ancora lontano mille miglia dal raggiungimento di traguardi importanti. Così, tra lavori saltuari, ed umilianti ingaggi televisivi, insiste ancora nel perseguire il suo sogno: diventare una star di Hollywood, come John Harmond. John, al contrario di Steve, è un attore di successo, il più amato d’America e la sua vita avanza alla perfezione: contratti ultra-milionari, loft al centro di Londra (in cui è impegnato nella pièce teatrale del momento), ed una moglie “ideale”, Nina.
Il caso vuole che i loro destini si incrocino. Steve è infatti il sostituto della celebrità, nel caso in cui a quest’ultima dovesse accadere qualcosa di male. Ma cosa? E pensare che gli basterebbe solo un’occasione… Così che tutti sarebbero costretti a ricredersi in merito al suo pronosticato fallimento: la sua ex moglie, sua figlia, lo show-biz in generale.A complicare un intricato effetto domino, un improbabile colpo di fulmine!
Infatti, quando l’occasione sembra finalmente presentarsi, Steve non mancherà d’innamorarsi della persona sbagliata e cioè la moglie del suo acerrimo rivale, Nina. Perché si salvi dal funesto epilogo personale, il nostro eroe necessiterà di un’ imprevedibile colpo di scena. Una racconto avvincente, verosimile, dalle tinte comedy e spunti romantici.
“Nella vita, ciascuno di noi spera, alcuni credono ed altri ancora pregano.E, ad occasione, “Il fine giustifica i mezzi ” , come disse Machiavelli. Affermazione vera, seppur dura e cruda” annota Federico Le Pera.
“Ed anche questa pare valga per tutti, al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato. E proprio attorno a questa considerazione orbitano credenze, religioni, coperture, “mezzucci”, “magie” come dice Cotrone ne “I Giganti della Montagna” di Luigi Pirandello: chi aspira alto, è pronto a tutto. Così i nostri personaggi innescano una realtà che mostra gli aspetti più oscuri e pre-meditatori, ma anche nobili e romantici, dell’ umano.
La storia, il mestiere, la città, il tempo e costumi, sono solo un pretesto per raccontare questa meravigliosa storia, che fa risuonare le parti sensibili di tutti”.
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