Una Giornata Particolare, Ettore Scola: amore e poesia

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“Una giornata particolare” presentato, il 19 maggio 1977, al Festival di Cannes, dopo più di quarant’anni, rimane un capolavoro del cinema italiano. Nessuno prima di Scola aveva mai raccontato in modo così poetico l’omosessualità e la femminilità.

La pellicola si concentra sulla giornata particolare del 6 maggio 1938, data della storica visita di Adolf Hitler a Roma, ma anche giorno in cui i due protagonisti Antonietta (Sophia Loren) e Gabriele (Marcello Mastroianni) si conoscono. Antonietta è una casalinga, madre di sei figli, spostata con un uomo tipicamente fascista, sola e rassegnata alla sua vita. Il personaggio ci viene presentato con uno dei piani sequenza più lunghi e famosi della storia del cinema, che introduce lo spettatore nella quotidianità della donna, grazie alla peculiarità di far coincidere il tempo cinematografico al tempo reale: la camera entra nell’appartamento e segue la Loren mentre si aggira per le stanze di casa con una tazzina di caffè in mano e dei panni stirati, svegliando qua e là i figli e il marito. Inoltre il regista, mantenendo sempre come punto di vista quello di Antonietta, permette al pubblico di immedesimarsi nella sua fatica e nella sua sofferenza. Gabriele è invece un ex radiocronista dell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche), al momento disoccupato.

Tutti sono alla parata e nel deserto, o quasi, dei casermoni popolari, i palazzi Federici di Viale XXI Aprile, i due si incontrano perché Antonietta, in difficoltà con la cattura del merlo indiano scappato dal balcone, chiede aiuto al dirimpettaio Gabriele, che accorre nonostante fino a qualche secondo prima stesse meditando il suicidio. Da subito lei rimane rapita dal fascino discreto, ma carismatico, ed entrambi iniziano a cercarsi e a ricercarsi, corteggiandosi. E così trasportati da una passione fortemente poetica i due protagonisti si ritrovano sul tetto a raccogliere i panni stesi e nel momento in cui Antonietta confessa il suo amore, invitando Gabriele ad andare via, lui le confessa che non è né uomo, né marito e né soldato. 

A scandire le battute del celebre dialogo è proprio la radiocronaca della parata in onore al Führer, colonna sonora costante e continua dell’interno del film.

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Una giornata particolare racconta l’amore tra due mondi diversi, ma vicini perché uniti dall’infelicità e dalla solitudine, è l’amore di due emarginati e dimenticati. Un amore fugace, che però riesce in pochi attimi a travolgere e trasformare la vita dei protagonisti, o almeno quella di Antonietta, visto che Gabriele verrà condotto al confino proprio quella stessa sera per via della sua omosessualità.

È proprio con un piano sequenza che Ettore Scola decide di concludere il film per raccontare la “nuova Antonietta”, che non è più né solo una donna né solo una madre, ma che scopre di essere qualcuno al di là del suo ruolo familiare.

Claudia Mustillo

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