Nasce “Live Drive In”, progetto che garantirebbe il “regolare” svolgimento di concerti nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19: è realmente l’unica strada percorribile?
Tra i settori che hanno subito un duro colpo a causa dell’emergenza Coronavirus figurano senz’alcun dubbio quelli della musica, in particolar modo dal vivo, e dello spettacolo in generale: l’esigenza di mantenere la distanza sociale ha reso praticamente impossibile l’organizzazione di concerti, costringendo la chiusura di cinema, teatri e l’annullamento di un’intera stagione di musica live.
Adesso si pensa alla cosiddetta Fase 2 e diverse associazioni stanno vagliando alcune ipotesi al fine di rilanciare tale settore e consentire il “normale” svolgimento di spettacoli e concerti, rispettando le regole anti-contagio da Coronavirus, su tutte la distanza di sicurezza.
In tal senso, un gruppo di addetti ai lavori del mondo dello spettacolo ha lanciato la proposta di individuare aree sufficientemente estese e trasformarle in spettacolari arene drive-in attrezzate di palco e maxischermi. Il pubblico potrà “godersi” la performance live “comodamente” dalle proprie automobili.
“L’obiettivo- spiegano in una nota gli ideatori del progetto (Utopia Srl, Zoo Srl, Italstage e 3D Unfold, aziende leader nella produzione, allestimento e progettazione di eventi) – è anche e soprattutto quello di sostenere tutta la filiera di cinema, teatro e musica live, ad oggi in ginocchio con più di 300 mila lavoratori stimati in disoccupazione e perdite per decine di milioni di euro ogni settimana”.
Il format, dunque, è quello dei drive-in, popolarissimi soprattutto negli Stati Uniti per ciò che riguarda la fruizione del cinema in arene all’aperto, ma che sarà ovviamente adattato alla musica live e rimodulato in una nuova declinazione ad impatto zero grazie all’utilizzo di generatori ad energia rinnovabile, bagni auto-igienizzanti e materiali ecosostenibili.
Il concerto si terrebbe, ad esempio, in un grande parcheggio e potrebbe ospitare dai 1500 ai 2000 spettatori. Ci sarebbero posti in prima fila riservati ai motorini e pedane nelle ultime file per garantire una buona veduta del palco a tutti. Inoltre, l’audio potrebbe arrivare direttamente nell’autoradio della vettura attraverso un canale FM locale.
Anche se recuperare un’intera stagione di concerti risulterà un’impresa piuttosto ardua, sono già venti (Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto e Palermo) le città che hanno aderito al progetto.
Non mancano, però, i dubbi in merito a una sua concreta realizzazione del format. Mancano ancora le disposizioni ufficiali del Governo per la Fase 2, in modo da capire se il “Live Drive In” è studiato nel rispetto di tutte le norme. Le logiche del mercato discografico consentiranno, almeno in un primo momento, soltanto ai musicisti di maggior successo di tornare a calcare nuovamente un palco.
Il rischio, dunque, è quello di tagliare fuori una buona percentuale di artisti, tra cui gli indipendenti che fino a ieri avevano riempito i club di tutto il bel paese, senza dimenticare le tante figure professionali che dietro le quinte rendono ancor più indimenticabile un concerto: non tutti i luoghi della nostra amata penisola dispongono di aree attrezzate per l’organizzazione di tali eventi, così una buona fetta di addetti ai lavori non avrebbe la possibilità di tornare a operare.
Infine, ma non certo per importanza, anzi probabilmente il principale tra i contro elencati: il fattore emotivo. L’atmosfera di assistere a un live (magari anche del tuo cantante preferito) dalla propria auto non sarà mai magica quanto quella di uno show reale, di cui emozioni cui abbracci, pogo e urla al cielo ne costituiscono parte non solo integrante, ma fondamentale.
Non è forse meglio aspettare tempi migliori in attesa di assistere a uno spettacolo che ha tutti i connotati di un concerto vero e proprio?
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