Torna la serie televisiva statunitense, creata da Jon Hurwitz, Hayden Schlossberg e Josh Heald. Cobra Kai riprende il racconto da dove ci aveva lasciato con l’ultima stagione, con il dojo guidato ormai da Silver pronto a spopolare in tutta la Valley. Il numero degli episodi è sempre di dieci, con una durata che varia dai 35 ai 45 minuti.
Cobra Kai continua a raccontare rivalità mai sopite del tutto.
La trama di questa quinta stagione riprende dalla fine dell’ultima, Kreese è in galera poiché incastrato da Silver che ha preso il controllo di Cobra Kai. Miguel è in Messico per cercare il padre, mentre Johnny e Robby si mettono sulle sue tracce.
Tory non riesce ad accettare il fatto che Silver abbia pagato l’arbitro per farle vincere l’All Valley, prova così a confrontarcisi ma senza ottenere risultati. Nel frattempo Daniel si prepara ad affrontare il nuovo sensei di Cobra Kai con l’aiuto di un vecchio rivale/amico ritrovato Chozen.
Come se non bastasse tra i ragazzi non scorre affatto buon sangue, gli allievi di Cobra Kai sono sempre pronti a combattere con i rivali, i quali però si ritrovano senza sensei o dojo visto la sconfitta alla fine della stagione precedente.
Insomma per la Valley non sembra esserci pace, anzi si prefigura uno scontro senza esclusione di colpi tra studenti ma soprattutto maestri, che sono pronti a sfoderare l’ascia da guerra.
Questa quinta stagione di Cobra Kai si prende il suo tempo.
Questa nuova tornata di episodi si prende delle libertà rispetto al passato andando a cambiare un elemento fondamentale nelle stagioni precedenti: il ritmo. Ogni ciclo diverso di episodi aveva più o meno sempre il solito schema: i ragazzi si affrontano in varie risse da strade con un gruppo che fa da bulli e l’altro che tende a difendersi, il tutto va avanti con poi anche i maestri che si affrontano fino a decidere poi tutto con uno scontro finale.
Questa nuova stagione invece inizia molto più lentamente, per i primi 4 episodi si hanno soltanto risvolti di trama e crescita dei personaggi, salvo per qualche piccolo combattimento che non può comunque mancare.
Sia perché questa stagione più delle altre sembra mettere al centro di nuovo Daniel e Johnny, ma tutti gli adulti in generale. I veri protagonisti così come gli antagonisti vanno infatti ricercati tra i sensei in questo nuovo ciclo di episodi.
Questo non vuol dire ovviamente che i ragazzi scompaiano dalla trama, anzi diciamo che le rivalità lasciate in sospeso nelle altre quattro stagioni troveranno qui finalmente una conclusione in un modo o nell’altro. Solo che se prima il protagonista poteva definirsi Miguel in qualche modo, in questi episodi questa linea già labile viene ancora meno.
Ovviamente la scrittura dei personaggi non delude neanche questa volta, si possono apprezzare gli idoli di una saga degli anni 80 mostrati però come umani, non più solo in bianco e nero come andava di moda allora, ma tutti dotati di un background e delle motivazioni accettabili: non si è o del tutto buoni o del tutto cattivi.
Cobra Kai è una serie d’azione con una vena drammatica/comica accattivante.
Tecnicamente questa serie rimane quel che è: una storia di adulti e ragazzi che si combattono a colpi di karate. I combattimenti risultano come sempre ben fatti ma strizzano sempre l’occhio ad un’azione propria degli anni della serie originale, diciamo che non tutti i colpi risultano effettivamente dannosi come dovrebbero.
La fotografia della serie rimane pressochè invariata, con uno speciale occhio per i vari colori delle divise dei ragazzi che risultano in qualche modo sempre presenti ovunque essi vadano. La regia non regala particolari guizzi se non una divertente citazioni a Top Gun.
Questa quinta stagione di Cobra Kai è sicuramente da vedere per chi ha apprezzato le precedenti, per chi invece non l’ha mai viste non si aspettasse una serie capolavoro o evento, è una serie pensata per i nostalgici e per riportare in vita una saga che si era fermata per oltre trent’anni.
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