Ribelle, anticonformista, geniale. In poche parole crudele. Emma Stone eredita il testimone da Glenn Close e fa sua l’interpretazione della cattiva per eccellenza del mondo Disney, Crudelia de Vil.
Diretto da Craig Gillespie e basato sul romanzo di Dodie Smith La carica dei 101, il live action di Crudelia si prospetta uno dei film più attesi del 2021 (nonché uno dei migliori) forte anche del fatto che non si tratta di un copia e incolla dell’originale del 1996 ma che invece racconta le origini del personaggio di Crudelia de Mon, qui in originale Crudelia de Vil, prima di diventare una pericolosa criminale ossessionata dalle pellicce di dalmata.
Sarebbe stato difficile reggere il confronto con un’altra colonna portante del cinema, Glenn Close, che peraltro figura tra i produttori esecutivi e che ci aveva regalato la perfetta interpretazione della più perfida dei personaggi Disney nel film del 1996. Eppure Emma Stone ci è riuscita alla perfezione.
Senza ulteriori indugi, ecco la nostra recensione di Crudelia.
Attenzione, possibili spoiler. Se non avete ancora visto il film non proseguite nella lettura.
Fin da quando era piccola, Estella dimostra di avere tutte le carte per non essere come tutte le altre bambine. Con una vena crudele e anticonformista espressa dai suoi capelli metà bianchi e metà neri, fa fatica ad integrarsi fino ad essere espulsa dalla scuola. La madre di Estella, Catherine (Emily Beecham), decide che è arrivato il momento di trasferirsi a Londra ma durante il viaggio si ferma ad una sontuosa villa di proprietà della Baronessa von Hellman (Emma Thompson) per chiedere un sostegno economico.
Non solo quest’ultimo le viene negato ma Catherine viene spinta giù dalla scogliera dagli stessi dalmata della Baronessa. Una incredula Estella assiste così alla morte della madre, soffrendo anche sensi di colpa pensando la sua disobbedienza all’ordine datole dalla madre di non farsi notare sia il vero motivo. Estella, ormai orfana, fugge e raggiunge Londra su un mezzo di fortuna. Qui incontra due ladruncoli, Jasper (Joel Fry) e Horace (Paul Walter Hauser) che la prendono con loro. Per non farsi trovare però Estella decide di tingersi i capelli di rosso.
Dieci anni dopo, Estella vive di audaci furti insieme ai suoi fratelli adottivi con elaborati travestimenti che le permettono di affinare il suo talento per la moda. Per il suo compleanno Jasper e Horace le trovano un lavoro come donna delle pulizie ai grandi magazzini Liberty, il massimo della moda nella Londra degli anni ’70. Il lavoro però non è particolarmente soddisfacente e così una sera Estella dà sfogo alla sua creatività e ricrea una delle vetrine attirando così l’attenzione della stessa Baronessa, famosa designer di haute couture nota anche per la sua autorevolezza, che le offre un lavoro nella sua maison.
Grazie al suo talento, Estella si guadagna ben presto la fiducia della Baronessa e avvicinandosi a lei scopre un terribile segreto: al suo collo c’è il ciondolo che da bambina sua madre le affidò e quando chiede spiegazioni la Baronessa le racconta di quando una sua dipendente provò a rubargliela e di come quest’ultima provò a trascinarla con sé giù dalla scogliera. Estella così collega i fili e decide di vendicarsi.
Estella rinuncia così alla finzione di brava ragazza e tornando al suo colore di capelli naturale, si riprende la sua vera identità, quella di Crudelia. Iniziano così una serie di sabotaggi: prima le ruba la scena presentandosi con un vestito rosso al ballo in bianco e nero organizzato dalla Baronessa, poi si presenta a tutti i suoi raduni per metterla in ombra con abiti appariscenti che le permettono di guadagnare anche una certa fama grazie alla pubblicità che le offrono i giornali, tra cui la rubrica di gossip curata dalla sua unica amica d’infanzia, Anita Darling (Kirby Howell-Baptiste). Il corpo di grazia si realizza con una sfilata di moda a Regent’s Park che oscura la collezione primaverile della Baronessa.
Quella stessa sera però la Baronessa realizza che Estella e Crudelia sono la stessa persona e tenta così di ucciderla appiccando un incendio: viene però salvata dal fedele valletto della Baronessa, John (Mark Strong). Quest’ultimo le rivela di averla salvata da morte certa già 20 anni prima: la Baronessa è infatti la madre biologica di Crudelia, di natura narcisista e anaffettiva, gli aveva ordinato di sbarazzarsi di lei, ma John si rifiutò di uccidere una bambina e la affidò a Catherine, all’epoca una delle domestiche della Baronessa.
Venuta a patti con la realtà e con l’aiuto di Jasper e Horace, Crudelia mette in atto la sua vendetta. Si presenta al ballo di beneficenza vestita da Estella e fa appello all’istinto materno della Baronessa che però la spinge nel dirupo, ignara dei suoi ospiti testimoni dell’omicidio. Crudelia sopravvive alla caduta usando un paracadute ed assiste all’arresto Baronessa di cui eredita la fortuna in quanto unica erede in vita.
Crudelia, a metà strada tra Biancaneve e Il Diavolo veste Prada
Crudelia ha alcuni punti in comune con un altro classico della Disney, Biancaneve. Da una condizione di povertà finisce per ereditare una fortuna e il suo legittimo posto nel mondo. Poi così come Biancaneve anche Crudelia è stata relegata dalla sua matrigna, figura che qui possiamo facilmente associare alla Baronessa, per paura di essere superata in bellezza e in bravura.
Un altro paragone è possibile farlo con un altro evergreen del cinema americano, Il Diavolo veste Prada. La Baronessa è infatti una moderna Miranda Priestly, che con quell’aria di superiorità e con i suoi vestiti di alta moda è una sorta di guru inarrivabile per cui tutte le ragazze ucciderebbero pur di lavorare con lei. L’unica sottile seppur importante differenza è che quella di Miranda è solo una corazza mentre il narcisismo della Baronessa è la sua essenza.
D’altra parte Estella è la nuova Andy Sachs. La prima desiderosa di lavorare con la Baronessa e di diventare una stilista di altrettanto successo se non addirittura maggiore, che parte dal basso; la seconda vede invece nell’opportunità di lavorare con l’opinione più importante nel campo della moda come il trampolino di lancio per la sua carriera come giornalista.
Quando anche musiche e costumi fanno la differenza
Successo meritato al box office per Crudelia anche grazie agli straordinari abiti creati dalla costumista Jenny Beavan, già vincitrice del Premio Oscar ai migliori costumi per Camera con vista (1987) e Mad Max: Fury Road (2016).
Anche la colonna sonora vanta alcuni classici intramontabili: canzoni come Feeling Good di Nina Simone, Stone Cold Crazy dei Queen, One Way or Another dei Blondie e Should I Stay or Should I Go dei The Clash. Nei titoli di coda poi appare la canzone originale Call Me Cruella eseguita dai Florence and the Machine. Persino i Maneskin, vincitori dell’Eurovision Song Contest 2021, hanno contribuito alla colonna sonora italiana del film realizzando una cover del brano I Wanna Be Your Dog dei The Stooges.
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