Fernanda Wittgens, uno straordinario esempio di resilienza e di Resistenza

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L’arte è una delle più alte forme di difesa dell’umano. A ricordarcelo è la storia di Fernanda Wittgens, la prima direttrice della Pinacoteca di Brera e tra le prime donne in Europa a ricoprire un ruolo così prestigioso.

Fernanda Wittgens non è stata solo una donna “diversa” e come tale osteggiata dal clima sociale e politico dell’epoca – tra gli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso – ma anche una donna che ha dovuto prendere decisioni coraggiose e rischiose, che l’hanno trasformata, suo malgrado, in un’eroina. Perché a volte capita di sentirsi impotenti di fronte a grandi eventi della vita ma in realtà il singolo può fare veramente grandi cose.

Durante gli anni della guerra Fernanda ha contribuito a far espatriare in Svizzera centinaia di ebrei destinati al campo di concentramento. A fermarla soltanto il tradimento di un giovane collaborazionista e il conseguente arresto. Sarebbe troppo bello essere intellettuali in tempi pacifici, e diventare codardi, o anche semplicemente neutri, quando c’è un pericolo, scrive la stessa Fernanda in una lettera alla madre, rivelando la sua scelta etica.

Fernanda

Il film tv, diretto da Maurizio Zaccaro e coprodotto da Rai Fiction e Red Film che andrà in onda stasera, in prima serata, su Rai 1 rappresenta un’occasione per raccontare arte e bellezza come uniche armi possibili contro guerre insensate, orribili stragi e devastazioni.

Fernanda è il simbolo scelto dalla Rai per ricordare il Giorno della Memoria. Era una eroina di altri tempi, una grande donna che ha pensato di salvare un mondo che era nella catastrofe e nel buio – sottolinea la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, che svela – Il titolo è solo il primo di una collezione incentrata sulle grandi donne come Tina Anselmi e Margherita Hack. Insieme a Michele Zatta (dirigente di Rai Fiction, N.d.R.) abbiamo in cantiere altri progetti sull’Olocausto.

Abbiamo voluto raccontare la biografia di una giovane donna che è finita in carcere e ha rischiato la deportazione. Fernanda Wittgens era molto coraggiosa e non si è mai fermata, sono le parole di Mario Rossini, tra i produttori del film.  

Sapevamo tutto del lavoro della protagonista, ma non abbiamo mai avuto informazioni in merito alla sua sfera privata – come spesso accade per artisti e personaggi pubblici – L’unica cosa di cui avevamo conoscenza era il fatto che, da bambina, andava sempre alla Pinacoteca con il padre. In fase di scrittura abbiamo scelto di partire dall’infanzia. Aveva sette fratelli e non è cresciuta in una famiglia benestante. Nella trama c’è tanta arte, anche perché abbiamo girato all’interno della Pinacoteca. La narrazione è poggiata un po’ sulla realtà e un po’ sulla finzione, afferma il regista Maurizio Zaccaro.

Ad essere certi sono il suo impegno, la sua caparbietà, la sua determinazione, la volontà di andare oltre pregiudizi e luoghi comuni e l’amore per l’arte che hanno permesso a Fernanda Wittgens di diventare, in un mondo riservato agli uomini, una figura fondamentale per la cultura italiana e per la Resistenza, per il lavoro che ha fatto e per il ruolo che ha svolto e per cui nel 2014 è stata nominata Giusta tra le nazioni.

Per certi versi la storia di Fernanda mi ricorda quella dei Monuments Men, una speciale unità militare composta da donne e uomini, esperti e amanti dell’arte, istituita dal presidente Roosevelt con lo scopo di mettere in salvo le opere trafugate da Hitler durante il conflitto.  

È a Fernanda e al suo coraggio, infatti, che si deve la sopravvivenza dei capolavori ospitati nella galleria milanese, del Cenacolo Vinciano e, soprattutto, la salvezza di molti ebrei e perseguitati dal regime nazifascista.

Fernanda
Matilde Gioli è Fernanda Wittgens in Fernanda.

Ad interpretarla è Matilde Gioli, un volto fresco, giovane, nuovo – come l’ha definita la direttrice di Rai Fiction – che si è fatta conoscere al grande pubblico nel film Il capitale umano di Virzì ed apprezzare, soprattutto dai giovani, per la sua interpretazione di Giulia Giordano nella fiction campione di ascolti Doc – Nelle tue mani.

È la prima volta che mi capita di interpretare un personaggio realmente esistito, afferma l’attrice milanese. È stato impegnativo dare vita a una donna così importante, un’eroina del ‘900 che non è rimasta ferma a guardare ma è intervenuta in prima persona per salvare l’arte e gli ebrei.

Ad affiancare Matilde Gioli è Eduardo Valdarnini che nel film tv interpreta Giovanni, un operaio che lavora alla Pinacoteca e che grazie a Fernanda capisce il valore della bellezza, acquisendo una nuova consapevolezza sull’arte.

Nel cast anche Sergio Albelli, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio, Christoph Hülsen e Lavinia Guglielman.

Tamara Santoro
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