Dal cinema alla fotografia: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore si racconta

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Giuseppe Tornatore non ha certo bisogno di presentazioni: tra i registi italiani più acclamati e premiati di sempre, nel corso della sua straordinaria carriera ha diretto, tra gli altri, opere di straordinaria bellezza come Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano, Baarìa, e La migliore offerta.

Ospite della 22^ edizione del FLA – Festival di Libri e Altrecose il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore si racconta nell’insolita veste di fotografo per svelare i retroscena dei suoi capolavori che hanno fatto la storia del cinema nazionale ed internazionale.

Sul palco del Teatro Massimo di Pescara Giuseppe Tornatore è stato protagonista di un talk durante il quale ha parlato della sua esperienza come fotografo, che ha in qualche modo influenzato la sua cifra stilistica.

La sintesi di una fotografia è per certi versi più forte di quella del cinema – sostiene il regista – attrae la tua attenzione, ti suggerisce l’immagine di qualcuno ma il finale della storia sta a te inventarlo. Tornatore ha sempre associato la libertà creativa alla fotografia e all’arte del documentario, tant’è che una volta diventato un regista affermato ha sempre cercato di ritagliarsi dei momenti per riprendere fiato, per rigenerarsi e riconquistare nuova energia per portare avanti quella macchina complessa che è il cinema. Ed è proprio in quelle pause dal set che Tornatore ha realizzato alcuni degli scatti più interessanti del suo repertorio.

A fare da sfondo al racconto per immagini una serie di aneddoti curiosi e divertenti come di quella volta in cui, mentre si trovava in Francia per il tour promozionale di Stanno tutti bene, suo padre Peppino Tornatore rilasciò un’intervista al posto suo.

Tornatore ha voluto condividere con il pubblico presente in sala anche un particolare ricordo legato al film La leggenda del pianista sull’oceano. Sul set, allestito su una nave al largo del porto di Odessa, erano presenti 700 comparse che, dopo aver ricevuto la paga doppia oltre ai pasti per tutto il periodo di lavoro, l’ultimo giorno di riprese si sono messe in fila per stringergli la mano e ringraziarlo. Non avrei mai immaginato che quegli scenari sarebbero tornati ad essere scenari di guerra, dice commosso.

Il sodalizio con Ennio Morricone

Tornatore
Giuseppe Tornatore racconta del rapporto con Ennio Morricone a Stefano Schirato al pubblico del Teatro Massimo di Pescara nella quarta giornata del del FLA – Festival di Libri e Altrecose.

“Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita”, diceva Paulo Coelho. E di personalità illustri della cultura e dello spettacolo con cui Tornatore ha lavorato ce ne sono tante ma una si staglia tra gli altri in modo particolare: si tratta di Ennio Morricone.

Il sodalizio artistico tra il regista e il compositore è durato oltre trent’anni e dopo la scomparsa del suo storico amico e collaboratore, Tornatore ha deciso di rendergli omaggio raccogliendo le testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui in un documentario.

Talvolta l’amicizia impoverisce un rapporto professionale ma con Ennio questo non è mai successo – afferma Tornatore – Aveva la capacità di eleggere gli spettatori ad amici e le persone si sentivano fortunate ad essere depositaria dei segreti del suo mestiere.

Il Giuseppe Tornatore “fotografo” che non ti aspetti

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Una delle fotografie realizzate da Giuseppe Tornatore in Sicilia, tra il 1967 e il 1977, esposta all’interno della mostra Indiscrezioni allestita presso la Fondazione La Rocca.

Fin da giovane Tornatore, affascinato dal modo in cui la pellicola proiettava le immagini sul grande schermo, inizia a manifestare un forte interesse per il mondo del cinema e dell’immagine. Ad avvicinarlo alla fotografia è il proiezionista Mimmo Pintacuda – che ha ispirato il personaggio di Alfredo, interpretato da Philippe Noiret in Nuovo Cinema Paradiso – che convinse il padre a regalargli la sua prima macchina fotografica professionale quando aveva solo 10 anni.

È così che, “armato” di una Rolleicord, Tornatore inizia a esplorare la sua città natale, Bagheria – che ha dato i natali ad altri personaggi illustri come Renato Guttuso, Ignazio Buttitta, Ferdinando Scianna – e ad immortalare istanti di vita quotidiana che riflettono la profonda connessione che lo lega alla sua terra natale. Credo che i luoghi della mia infanzia abbiano ipotecato il mio modo di vedere le cose, dichiara.

Fino al 20 dicembre alcuni di questi scatti saranno esposti all’interno della prima sala della Fondazione La Rocca di Pescara che ospita la mostra Indiscrezioni, prodotta e organizzata da Mood Photography. La retrospettiva è composta da 28 immagini, selezionate personalmente da Stefano Schirato – che ha collaborato più volte con il regista come fotografo di scena – e si divide in due sezioni: una panoramica intima e personale dedicata alla sua amata Sicilia a cui si affianca il reportage commissionato da Italgas che Tornatore fece in Siberia nel 1999 durante il quale ha immortalato gli abitanti del villaggio di Novij Urengoi.

Tamara Santoro
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