Goffredo Mameli è la rockstar del Risorgimento nella miniserie Rai con Riccardo de Rinaldis

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Una storia italiana poco conosciuta quella di Goffredo Mameli, autore dell’inno d’Italia, poeta ed eroe del Risorgimento, raccontata nella miniserie evento Mameli – il ragazzo che sognò l’Italia. La fiction, in onda lunedì 12 e martedì 13 febbraio in prima visione su Rai 1, racconta in chiave popolare uno dei momenti fondanti della storia del nostro Paese attraverso lo sguardo di un ragazzo del 1847, che a 19 anni scrisse quello che 170 anni dopo sarebbe diventato l’Inno nazionale della Repubblica Italiana e che morì a poco meno di 22 per l’ideale di un’Italia unita.

Genova, quartiere Oregina, 10 dicembre 1847. Più di 30 mila patrioti, fingendo di partecipare ad una manifestazione religiosa, intonano per la prima volta le prime quattro strofe del Canto degli italiani scritte da Goffredo Mameli che con le sue parole ha saputo raccontare un’intera generazione e smuovere gli animi del popolo. La sua vita, breve e bruciante come quella delle rockstar più amate è quella di un giovane studente nutre un profondo amore per la libertà, la giustizia e la politica alla quale dedicherà ogni energia fino alla prematura ed eroica morte.

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Goffredo Mameli (Riccardo de Rinaldis) alla testa del corteo del 10 dicembre 1847. (© Ufficio stampa Rai)

Nel cast di Mameli – il ragazzo che sognò l’Italia, accanto ai ben più noti Neri Marcorè, Luca Ward, Sebastiano Somma, Maurizio Lastrico e Ricky Memphis, sono numerosi i volti nuovi: da Gianluca Zaccaria a Giovanni Crozza Signoris, da Riccardo Maria Manera a Domenico Pinelli.

Ad interpretare il giovane Mameli, invece, troviamo Riccardo de Rinaldis. Dopo aver partecipato a diverse fiction Rai come Non mentire, Don Matteo e Doc – Nelle tue mani dopo ha interpretato un giovane Riccardo Bonvegna, De Rinaldis si è fatto conoscere al grande pubblico per il suo ruolo nella fiction di Canale 5 Luce dei tuoi occhi. Di recente lo abbiamo visto anche nella miniserie La lunga notte, ma quello di Goffredo Mameli è il suo primo, vero ruolo da protagonista.

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Riccardo De Rinaldis, Riccardo Maria Manera e Amedeo Gullà in una scena di Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia. (© Ufficio stampa Rai)

Mameli sfrutta la sua fama per gli altri e non per un tornaconto personale – afferma il giovane attore – Scrisse Il canto degli italiani (questo infatti il titolo iniziale dell’inno) per far capire alla gente che non erano sole. Goffredo era un ragazzo che credeva nell’amicizia, nell’uguaglianza e nella libertà.

Mameli sente la necessità di scrivere l’inno – racconta Ago Panini uno dei registi di Mameli – il ragazzo che sognò l’Italia insieme a Luca Lucini – studia le persone e intercetta e esigenza delle persone come farebbe un moderno rapper, che lo cantano tutti insieme quasi come fossero in un flashmob. Da quel momento in poi il canto, musicato da Michele Novaro, complice la sua semplicità e universalità, si diffonde in tutta Italia.

Girata principalmente tra Genova, Roma e Torino, la miniserie racconta due anni di lotte, sotterfugi, incontri e dibattiti politici ma soprattutto di un gruppo di amici – Nino Bixio, Geronima Ferretti e Adele Baroffio – animati dalla passione, dall’energia e dalla voglia di cambiare il mondo che contraddistinguevano il giovane Mameli.

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Riccardo De Rinaldis e Barbara Venturato. (© Ufficio stampa Rai)

In Mameli – il ragazzo che sognò l’Italia, prodotta da Pepito Produzioni, in collaborazione con Rai Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura, ci sono Mazzini e Garibaldi, la prima Guerra d’Indipendenza e la neonata Repubblica Romana, l’incontro e l’amicizia con un altro grande genovese, Nino Bixio. Insomma, la storia. A volte, però, i libri non riescono a raccontarla nella sua totalità, partire dal ruolo che ebbero le donne, fondamentali nella vita di Goffredo Mameli: dalla madre (Isabella Briganti) che l’ha educato secondo gli ideali mazziniani, a Geronima Ferretti (Barbara Venturato) e Adele Baroffio (Chiara Celotto), i suoi due grandi amori che lo spingono ad andare oltre.

La prima è una donna dal carattere forte, imprigionata in un contesto patriarcale e conservatore, ma sarà proprio questo a spingerla a lottare per la libertà – racconta Venturato – Il suo e quello di Goffredo sono spiriti affini però le viene impedito di amarlo perché è un giovane che non può garantirle un futuro.

Adele è una guerriera che ha anche un lato fragile e romantico – spiega Celotto – Una vera rivoluzionaria, che ha lottato per i diritti di noi donne.

Tamara Santoro
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