Dopo essere stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Il conte di Montecristo, la serie evento diretta dal regista premio Oscar Bille August andrà in onda a partire da lunedì 13 gennaio per quattro serate in prima visione su Rai 1.
Coprodotta da Palomar in collaborazione con Rai Fiction, France Télévisions, Mediawan Rights e Entourage Media, la serie è ispirata al capolavoro di Alexandre Dumas. Protagonista è Sam Claflin, già noto al grande pubblico per Pirati dei Caraibi, Hunger Games e Daisy Jones & the Six.
Per interpretare il conte di Montecristo Sam si è sottoposto ad una straordinaria trasformazione fisica, per cui si sono rese necessarie ore di trucco, ma soprattutto emotiva. Non è stato facile immedesimarsi in un ruolo che allo stesso tempo richiedeva forza e sensibilità – spiega l’attore inglese – Non posso fare a meno di ammirare la dedizione e la concentrazione di Edmond nel battersi per ciò che credeva fosse giusto. È stata un’esperienza che mi ha lasciato un segno profondo e che mi ha spinto a guardare la mia vita in modo diverso.
La trama de Il conte di Montecristo
Francia, 1815. Edmond Dantès è un giovane marinaio ad un passo dall’ottenere tutto ciò che ha sempre desiderato: è appena stato promosso a capitano del Pharaon ed è in procinto di sposarsi con Mercedes (Ana Girardot), l’amore della sua vita. Non può neanche immaginare che i suoi nemici, invidiosi del suo successo, stiano tramando alle sue spalle per privarlo della felicità.
Alla vigilia delle nozze, Edmond viene arrestato con l’accusa di essere un bonapartista e di aver cospirato contro il re – un crimine che, ovviamente, non ha mai commesso – e rinchiuso senza giusto processo nelle segrete del Castello d’If, una fortezza inespugnabile al largo delle coste di Marsiglia.
Con il passare degli anni Edmond è sul punto di perdere ogni speranza di ottenere giustizia fin quando, un giorno, un altro prigioniero compare nella sua cella: è l’Abate Faria, interpretato dall’attore premio Oscar Jeremy Irons. L’abate è un uomo colto e illuminato che condivide il suo sapere con Edmond e lo convince ad aiutarlo a scavare un tunnel sotterraneo, offrendogli un’inaspettata occasione per fuggire.
Prima di morire Faria rivela a Edmond l’esatta ubicazione del tesoro del conte Spada, situato sull’isola di Montecristo. E così, dopo quindici anni di prigionia, Edmond è finalmente libero e pronto a mettere in atto il geniale piano che ha elaborato per vendicarsi di coloro che lo hanno derubato di tutto ciò che aveva di più caro, servendosi di una nuova identità, quella del carismatico conte di Montecristo.
Quando si prepara la vendetta è meglio scavare prima la propria fossa.
Il conte di Montecristo è una delle più grandi storie di vendetta mai raccontate, ed è il motivo per cui questo romanzo è ancora credibile e più che mai attuale. Edmond si è lasciato consumare dalla rabbia, dall’odio e dal rancore che serba nei confronti di coloro che gli hanno distrutto la vita – Fernand (Harry Taurasi), che è riuscito nell’intento di sposare sua cugina Mercedes, il procuratore di Marsiglia Gèrard de Villefort (Mikkel Boe Følsgaard) e il ricco e potente banchiere Danglars (Blake Ritson) – e intende ripagarli con la stessa moneta.
Sceglie di farlo nel mondo più sofisticato: Edmond non si limita semplicemente ad uccidere i suoi nemici ma intende punirli senza che se ne accorgano, infliggendo una pena pari alla colpa e al dolore che ha dovuto sopportare. Ma per mettere in atto un piano così intricato, il Conte ha bisogno di aiuto. Il suo braccio destro è Jacopo, un contrabbandiere italiano. Sul set si è creato un clima particolarmente magico – dichiara Michele Riondino – Lavorare indossando un costume dell’epoca mi ha permesso di creare una certa distanza dal personaggio, è stata un’esperienza nuova.
Lino Guanciale, invece, interpreta Vampa, un eccentrico brigante che diventa il partner in crime del conte di Montecristo. Vampa è un criminale, che appartiene apparentemente alla cosiddetta “marginalità malevola” stabilita dalle regole precostituite della società però è a lui che il Conte si rivolge quando deve fare spesa di lealtà – afferma l’attore, che presto rivedremo nella terza stagione de Il commissario Ricciardi – In un mondo in cui tutto va al contrario di come dovrebbe, i criminali sono gli unici che rispettano un codice morale.
A incarnare il frutto del bene e del male è Nicolas Maupas. Il suo personaggio, Albert de Morcerf, è infatti figlio di Mercedes – il grande amore del conte di Montecristo – e di Fernand – uno dei suoi acerrimi nemici. È stato molto interessante e stimolante interpretare un ruolo così complesso – sostiene il giovane e promettente talento della televisione italiana – Albert è sicuramente vittima del contesto sociale in cui si trova dove i vertici sembrano essere tutti corrotti ma è anche affascinato dal carisma e dal potere esercitato dal Conte a tal punto che non si rende conto del marcio che lo circonda.
Questo ruolo gli ha anche dato modo di poter esprimere le sue origini italo-francesi. Avere l’occasione di lavorare in Francia all’inizio è stato strano. Però poi, proprio per il clima di focolare che si è creato sul set, mi sono ritrovato in mezzo ad attori di grande esperienza ed effettivamente ho sentito un grande incontro tra la mia doppia natura italo-francese ed è stato meraviglioso farlo con loro, aggiungel’attore di Mare Fuori e Un professore.
A completare il cast Gabriella Pession. Hermine è una donna intelligente e avida, che ha interessi che vanno oltre il mettere le perle e andare a vedere l’opera. Cerca di portare una ventata di modernità, seguendo il lavoro del marito da vicino, ma deve stare al suo posto e questa cosa le va stretta, conclude l’attrice.
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