Portare al cinema una pellicola interamente dedicata al Joker sembrava una missione impossibile. Evidentemente Warner Bros., Todd Philipps, Joaquin Phoenix e il resto della produzione non erano d’accordo, e alla fine l’hanno avuta vinta. Joker, in Italia dal 3 Ottobre, è un successo già scritto, a cui resta l’ultimo test, quello del botteghino. Un test che sembra decisamente in discesa, grazie alla grande attesa che il film porta con sé.
Come se già non bastasse il nome Joker a portare molta attenzione da parte del pubblico (la campagna promozionale di Suicide Squad, del 2016, ne sa decisamente qualcosa), il casting di Joaquin Phoenix ha contribuito ad alzare la posta in gioco, a cui sono seguite le prime e controverse immagini, e il primo trailer, presentando al pubblico una pellicola decisamente distante da quanto ci avevano preparato i cinecomics fino a quel momento. L’impressione era quella di un film in grado di travalicare il mondo dei supereroi, mostrando gli anfratti più oscuri dell’animo umano. E chi, meglio del principe della follia, la nemesi dell’ordinario Batman, il demiurgo del caos Joker?
Venezia e la sua Mostra del Cinema sono stato il primo vero banco di prova, semplicemente sbaragliato: non solo standing ovation, ma anche il premio come Miglior Film. La critica? Molte voci elogianti, qualche critica (celebre la stroncatura del New York Times), ma il tutto ha contribuito nel generare un’attenzione mediatica a dir poco incredibile.
Arriva così al cinema una nuova incarnazione di Joker. Tra cinema e serie tv abbiamo avuto modo di vedere il personaggio interpretato e rivisitato in molti modi, alcuni più efficaci di altri. Ricordarli tutti occuperebbe un articolo a parte, ma vanno sicuramente menzionati: Heath Ledger, morto tragicamente prima di poter reclamare la statuetta vinta agli Oscar proprio nel Joker visto in The Dark Knight, di Christopher Nolan; Mark Hamill, noto per il ruolo di Luke Skywalker nella saga cinematografica di Star Wars, doppiatore di un carismatico Joker nella serie animata degli anni ’90, di Paul Dini e Bruce Timm; Jack Nicholson, interprete di Joker nel primo Batman di Tim Burton.
Ognuna delle tante interpretazioni di Joker ha portato sullo schermo, grande o piccolo che fosse, diverse sfaccettature del personaggio. Chi ha mostrato un crudele gangster, chi un folle figlio del disordine, chi un comico criminale. E Joaquin Phoenix che Joker porterà in scena?
Il mito cresce e si rinnova, fino a ottenere il risultato di rappresentare una realtà crudele e deludente attraverso un personaggio nato nel 1940, figlio di un’epoca in cui alla grande crisi del ’29 seguì la Seconda Guerra Mondiale. Sono passati quasi ottant’anni dalla nascita di Joker, eppure il folle clown è ancora qui, pronto a indossare la sua maschera, vestendo i panni in cui la società lo ha costretto, facendo scelte per certi versi coraggiosi. Joker interpreta le peggiori pulsioni umane, affascinando quell’uomo comune che vede in lui la liberazione di quelle stesse pulsioni tenute a freno dalla morale e dalle regole di una società perversa. Davvero Joker è in ognuno di noi? O forse ognuno di noi è in Joker?
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