Lina Wertmüller, addio alla regina della commedia all’italiana

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È morta all’età di 93 anni Lina Wertmüller, la prima donna ad aver ottenuto una nomination come miglior regista agli Academy Awards.

Allergica alle mode culturali, capace come pochi di leggere la realtà attraverso il filtro unico del grottesco. Un talento ribelle, ironico, messo a disposizione per il suo impegno politico e sociale. A modo suo ha scattato una fotografia della nostra storia.

La morte di Lina Wertmüller è stata data questa mattina da un amico della cineasta, la sceneggiatrice e regista è morta “pacificamente a casa, accanto a sua figlia e ai suoi cari”. Nata a Roma, Wertmüller ha affermato di essere stata espulsa da dozzine di scuole cattoliche da bambina, a causa della sua personalità ed un carattere autoritario.

Inoltre ha sviluppato un precoce amore per i fumetti (in particolare “Flash Gordon”) e il teatro sovietico. Attraverso gli amici, è stata presentata al leggendario regista Federico Fellini che è diventato rapidamente il suo mentore. Il regista ha assunto Wertmüller come assistente alla regia nella pellicola nel 1963, lo stesso anno in cui ha fatto il suo debutto alla regia con “I basilischi”, che le è valso il suo primo premio come miglior regista al Festival di Locarno.

Nel 1972 debutta a Cannes con “La seduzione di Mimi”, una satira della libido maschile, tornando l’anno successivo con “Amore e anarchia”. Nel 1975, ha presentato in anteprima il suo film “Swept Away”, che è stato rifatto 27 anni dopo da Guy Ritchie e Madonna. Mentre l’originale di Lina Wertmüller ha ricevuto il plauso della critica, vincendo una serie di premi tra cui uno per il miglior regista del New York Film Critics Circle, il remake è stato stroncato dalla critica e ha avuto un flop al botteghino.

Prima donna ad ottenere la candidatura all’Osca

Lina Wertmüller, addio alla regina della commedia all'italiana

La sua candidatura all’Oscar è presto seguita per il suo film “Pasqualino Settebellezze”, sull’esperienza di un soldato italiano durante la seconda guerra mondiale. Anche se ha perso contro John G. Avildsen per “Rocky”, la sua nomination ha fatto la storia e ha aperto la strada a eventuali vincitrici come Kathryn Bigelow, che ha vinto nel 2010 per “The Hurt Locker”, e Chloe Zhao, che ha vinto nel 2021 per “Nomadland”.

L’ultimo lungometraggio di Wertmüller come regista è stato “Too Much Romance… It’s Time for Stuffed Peppers” del 2004. Nel 2019, è stata premiata con una stella sulla Hollywood Walk of Fame e ha ricevuto un Oscar alla Carriera per i suoi successi nel cinema.

Isabella Insolia
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