Natalie Portman e il destino della Regina di Naboo

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Nel giorno del compleanno di Natalie Portman, alla quale faccio i migliori auguri, ho cominciato a divagare mentalmente su uno dei suoi personaggi più iconici interpretati nel mondo cinematrografico. La Regina Padmè Amidala nella trilogia prequel di Star Wars.

Ogni trilogia della saga di George Lucas presenta personaggi femminili fondamentali per lo svolgimento delle vicende. La trilogia classica aveva la Principessa Leia Organa, che assieme a Luke Skywalker e Han Solo viveva le trame principali della storia. La trilogia prequel la già citata regina, conditio sine qua non dello sviluppo del personaggio di Anakin. La trilogia sequel ha Rey, indiscussa protagonista principale delle vicende più importanti.

Natalie Portman
Personaggi femminili importanti e molto diversi tra loro.

In particolare, proprio il personaggio di Natalie Portman spicca per un insieme di aspetti che la distingue dalle altre due colleghe. La Regina di Naboo, nonché membro del Senato Galattico, è un personaggio molto più distante dalle azioni di guerra rispetto agli altri due. Mentre Leia Organa dirige la ribellione contro l’Impero (nella trilogia classica) e contro il Primo Ordine (nella trilogia sequel) e Rey decide le sorti della galassia combattendo in prima persona, Padmè è un personaggio più diplomatico.

Certo, non mancano scene in cui imbraccia un’arma e spara contro un po’ di droidi, come avviene nei primi due film della trilogia. Tuttavia è un membro della politica e fa delle parole e delle decisioni le sue armi principali. Del resto, è un personaggio di una serie di film molto più incentrati sulla burocrazia e sui sotterfugi di palazzo rispetto alle altre trilogie, zeppe di scontri, battaglie e guerre. Ed è perciò più che normale che il suo personaggio sia molto più quieto rispetto a Leia e Rey.

Tuttavia, la sua importanza non è da meno e proprio la semplice esistenza di Padmè sconvolge il destino della galassia.

Mi sono spesso domandato come sarebbe diventato Anakin se non avesse conosciuto Padmè. Perché è chiaro che l’amore per lei lo porta a una sete di potere smisurata per la quale è disposto a perdere tutto. Anakin rinuncia all’amicizia di Obi Wan, all’Ordine dei Jedi, alla conservazione della democrazia, alla sua stessa umanità, in nome di un potere smisurato che comunque non gli consente di avere ciò che vuole, ossia salvare Padmè.

Se lei non fosse mai entrata nella bottega di Tatooine in cui Anakin lavorava…? Se i due non si fossero mai conosciuti in giovane età, creando un’intimità che a lungo termine si sarebbe rivelata devastante?

Ciò che mi ha sempre sorpreso è come il personaggio di Natalie Portman sia riuscito a demolire il corso della storia. Il destino era già segnato: un prescelto avrebbe epurato la galassia dai Sith, stabilendo l’equilibrio. Era scritto che distruggessi i Sith, diceva Obi Wan a un Anakin in fin di vita. Eppure Padmè ha riscritto quella storia.

La famosa scena del bacio tra lei e Anakin nei palazzi di Naboo è il punto di svolta definitivo. Da quel momento lo Jedi è destinato al Lato Oscuro e Padmè alla morte. E se qualcosa si fosse frapposto? Se qualcuno si fosse offerto al posto di Anakin per scortare la Regina?

Ma il bello di Star Wars è proprio in questo. Mostra come anche il più piccolo dettaglio possa cambiare il destino delle cose, in una sorta di effetto-farfalla di portata cosmisca.

Gli esempi di tanti piccoli gesti che portano al lieto fine riempiono l’intera saga. Tuttavia la trilogia prequel ha un fondo estremamente drammatico: qui piuttosto ci si perde nel contare tutti quei piccoli gesti che hanno portato alla distruzione. Se nei primi minuti de La Minaccia Fantasma Qui-Gon e Obi Wan fossero riusciti a trattare con i rappresentanti della Federazione dei Mercanti… Chissà, magari non ci sarebbe mai stata la nascita dell’Impero e l’ascesa dei Sith, tanto per fare un esempio.

Il personaggio di Natalie Portman racchiude in sé molte di questi piccoli gesti che non dovevano accadere, ma sono accaduti. Ogni passaggio della sua storia è un insieme di “teoricamente non si può, ma per stavolta lasciamo correre”. Non doveva accompagnare Qui-Gon su Tatooine, eppure l’ha fatto. Non doveva baciare Anakin, eppure l’ha baciato. Non doveva seguirlo su Geonosis, ma a sprezzo del pericolo ci è andata, rischiando la vita e legandosi profondamente, anima e corpo, a lui.

Natalie Portman
Tante cose non dovevano andare come sono andate e ci hanno regalato una delle saghe cinematografiche più coinvolgenti di sempre.

Dentro di noi ci portiamo il ricordo di personaggi illustri, importanti, carismatici. Un posticino riserviamolo anche alla giovane e ingenua Padmè, il cui ricordo viene cancellato nelle trilogie successive, cadendo in un triste oblio. E ringraziamo Natalie Portman per averle dato vita. Del resto, è da lei che nascono gli Skywalker a cui siamo tutti affezionati!

Daniele Carlo
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