Little Fires Everywhere è una serie televisiva americana lanciata dalla piattaforma Hulu ed ora disponibile su Amazon Prime Video.
Tratta dall’omonimo romanzo di Celeste Ng, che è anche tra le produttrici della trasposizione, è ambientata negli anni ‘90 e ha come protagoniste due donne di opposta estrazione sociale ed economica.
Per otto puntate della durata di un’ora circa viene esplorato il rapporto tra le due protagoniste, agli opposti l’una dall’altra e che quindi spesso si scontrano, da qui il titolo Little Fires Everywhere, il tutto in un contorno sociale utopico e già ben delineato che verrebbe irrimediabilmente destabilizzato da una outsider.
Le vicende sono ambientate a Shaker Heights, in Ohio, un’idilliaca cittadina fondata sui principi irrealizzabili di armonia e ordine.
A dispetto dell’usanza ricorrente di ambientare le serie tv in cittadine fittizie, Shaker Heights è reale, tra l’altro nota per essere stata oggetto in passato di un esperimento antropologico.
Nata inizialmente come una white suburban city, dove le case sono tutte maniacalmente uguali e i prati tagliati in maniera rigorosa, negli anni ’60 ha subito un afflusso di massa di gente di origini afroamericane che ha spinto i precedenti abitanti a trasferirsi altrove.
Nonostante il tentativo di apparire come una comunità integralista, dietro le apparenze spesso si nascondono ipocrisie e falsità.
Quando le vite perfette della famiglia Richardson sono sconvolte dal misterioso arrivo dell’artista Mia Warren e di sua figlia Pearl non resta che restare a guardare perché la miccia ormai è accesa.
Ad interpretare Elena Richardson, la vera capofamiglia, è una straordinaria Reese Witherspoon che si è interessata in prima persona al progetto. L’attrice non è estranea a ruoli del genere. L’abbiamo infatti già ampiamente apprezzata per la sua performance in Big Little Lies.
Ed è proprio con questa serie che Little Fires Everywhere ha tante assonanze, anche se c’è da dire che risulta più sofisticata, avvincente e destabilizzante. Per essere infatti una serie tutta al femminile, non c’è alcun accenno alla solidarietà tra donne.
Il modo in cui reagiscono, ciò in cui credono, e ciò che desiderano nel profondo della loro anima fanno delle due protagoniste l’incarnazione di stereotipi diametralmente opposti. Lìunica cosa che hanno in comune è la sensazione di sentirsi in prigione, l’una in una vita artefatta che le è stata imposta e l’altra sopraffatta dai tanti segreti e bugie.
Elena è una giornalista part-time, madre di quattro figli, una donna fortemente impegnata per la sua comunità. Ma è anche una maniaca del controllo che decide di aiutare Mia per fare una buona azione, un’azione guidata dai suoi sensi di colpa e dall’esigenza di apparire perfetta.
Il marito ombra di Elena, Bill, è interpretato da Joshua Jackson, il Pacey di Dawson’s Creek. Il suo però è soltanto un personaggio secondario, che resta sempre sullo sfondo e che non ingaggia mai un dialogo che sia profondo ed interessante.
Interpretata da Kerry Washington, la Olivia Pope di Scandal, Mia Warren non potrebbe somigliarle di meno. Donna fiera, ribelle, artista indipendente, di colore e single con una figlia a carico, Pearl (Lexi Underwood).
Mia è un’artista che si sposta spesso, cosa che però non è molto apprezzata dalla figlia Pearl che è stanca di seguirla in tutto e per tutto senza avere degli amici ed un tetto fisso sulla testa. Sua madre decide allora di accettare la proposta di Elena di lavorare come governante a casa sua. Pearl comincia a frequentare i suoi figli, in modo particolare Moody (Gavin Lewis).
La sorella minore Isabelle (Megan Stott) è la pecora nera della famiglia che, un tentativo di ribellione dopo l’altro, tenta di far capire a sua madre di voler essere libera di essere sé stessa senza sentirsi in dovere di rispettare le convinzioni sociali.
Lexie (Jade Pettyjohn) è invece figlia di sua madre. Costruita a sua immagine e somiglianza, con gli stessi obiettivi e le stesse aspirazioni. Per ultimo Trip (Jordan Elsass)che incarna il classico stereotipo dell’atleta popolare che non deve faticare troppo per ottenere le cose.
Mentre Moody e Pearl approfondiscono la loro amicizia, Elena decide di indagare nel passato di Mia, preoccupata da una referenza sbagliata. Mia intanto fa amicizia con una sua collega immigrata, Bebe Chow, che le confessa un segreto.
I preparativi per la festa del primo compleanno di Mirabelle McCullough sono in corso. Durante il Ballo del Raduno, Moody fa capire a Pearl che vorrebbe approfondire il loro rapporto, e lei ne rimane piuttosto sorpresa.
Moody è invidioso dell’amicizia tra Pearl e Lexie, che ha iniziato a fare sesso con il suo ragazzo. La stessa Pearl, ispirata da Lexie, esplora la sua sessualità in erba e mette gli occhi su Trip. Mia ed Elena sono ai ferri corti a causa di Mirabelle, il che porterà a una resa dei conti epica e all’inizio di una battaglia legale.
Bill Richardson decide di rappresentare i McCullough nella causa per la custodia, e Isabelle resta visibilmente scossa dalla cosa. Lexie scopre una cosa sconvolgente e chiede aiuto a Pearl. Nel frattempo, Elena, sentendosi responsabile per aver dato il via alla battaglia sull’affidamento, va a New York per cercare indizi sul passato di Mia e chiede aiuto ad una vecchia conoscenza.
Il sesto episodio è una sorta di viaggio sul viale dei ricordi.
Nel 1981, la giovane Mia inizia a studiare alla Scuola delle Arti Visive di New York City, dove incontra l’affascinante fotografa Pauline Hawthorne. Non avendo i soldi per pagare le tasse scolastiche, Mia prende una decisione che le cambierà la vita. Nel frattempo, in Ohio, la giovane Elena mette in discussione le sue scelte passate mentre e cerca di adattarsi ai cambiamenti.
Mia, Bebe e l’avvocato Ed Lan preparano il caso contro i McCullough. Izzy si avvicina a Mia per un’esperienza condivisa mentre la sua relazione con Elena raggiunge la saturazione. Il matrimonio di Bill ed Elena viene messo alla prova. Trip e Pearl continuano la loro relazione, mentre Lexie e Brian pongono fine alla loro.
La notizia bomba rivelata a Pearl da Elena minaccia di danneggiare per sempre il rapporto tra Pearl e sua madre. Moody si sente tradito quando scopre il segreto di Trip e Pearl. Il verdetto di divisione della giuria innesca una serie di eventi catastrofici che portano tre dei nostri personaggi a lasciare definitivamente Shaker Heights.
Little Fires Everywhere è una serie che comincia piano e che non esplode veramente fino all’ultimo episodio, analizzando con la lente d’ingrandimento quelli che sono gli eventi scatenanti del fuoco dentro ognuno dei personaggi che poi viene rilasciato all’esterno.
Little Fires Everywhere esplora però anche tematiche importanti. Il bisogno di soddisfare le aspettative altrui fino ad eclissare sé stessi, riconoscere quando la verità fa più male che bene e fino a che punto le bugie possono proteggerci, cos’è che rende una madre degna di considerarsi tale.
La disparità sociale, il razzismo, l’omosessualità sono soltanto tre due buoni motivi per aggiungere Little Fires Everywhere alla lista delle serie da vedere quest’anno.
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