Il remake di Karate Kid per abbracciare un cinese

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Con il remake di Karate Kid uscito nel 2010, noi di Shockwave vogliamo unirci alla campagna di sensibilizzazione “#Abbracciauncinese”, lanciata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, dopo i tanti episodi di razzismo verso i cittadini di cinesi dovuti al Coronavirus.

La saga di Karate Kid è sicuramente una delle più amate nella storia e negli anni ’80 la combo azione e kung-fu fu micidiale. Ed ecco che quindi si pensò bene di fare un remake, ambientato in Cina, a differenza dell’originale che fu ambientato in California. L’allievo in questo caso si chiama Dre Parker (interpretato da Jaden Smith) invece il maestro è Mr. Han (interpretato da Jackie Chan). A livello di trama, ovviamente siamo molto vicini al film originale, almeno di base.

Abbiamo il ragazzo, Dre Parker; vittima dei bulli che incontra casualmente quello che sarà il suo maestro, Mr. Han. Per molti aspetti il film non può essere considerato parte della saga, a partire dal cambio dell’arte marziale, ma soprattutto della scena storica del colpo vincente durante il torneo, che diventa un calcio con una capriola a 360 gradi, a differenza del film originale, dove il colpo vincente fu il celebre “colpo della gru”.

Karate Kid

All’inizio del film del film, il regista Harald Zwart, vuole concentrarsi sulle difficoltà di Dre di ambientarsi nella nuova città, Pechino. Difficoltà principalmente nel parlare la nuova lingua e nel relazionarsi con nuovi ragazzi della sua età. Ed è proprio da quest’ultima difficoltà che Dre Parker viene preso di mira da bulli, “grazie” alla più classica delle giustificazione, ovvero innamorandosi della “ragazza” sbagliata.

Quindi i tanti, primi minuti del film, si focalizzano sul protagonista continuo bersaglio degli atti di bullismo, mentre continua comunque a frequentare questa ragazza. Il punto di svolta arriva quando Dre Parker si ritrova circondato dai sei bulli che lo tormentano, ma quest’ultimi dopo averlo buttato a terra si ritrovano davanti Mr. Han, e come in ogni film con Jackie Chan, comincia una rissa, sei contro uno, da lì in poi il film mostrerà le fasi dell’allenamento di Dre, condite da varie scene di vita quotidiana del ragazzo, fino ad arrivare al torneo.

Un film che non potrà di certo essere amato da chi ha visto l’originale, soprattutto per i tanti cambiamenti fatti. Invece per chi si ha conosciuto la saga grazie al remake di “The Karate Kid” è sicuramente un buono inizio per capire cos’è e cos’è stata questa saga, ma diciamo che una visione dell’originale è d’obbligale, soprattutto per capire la morale del sacrificio che viene portata avanti tramite il percorso di “addestramento” di Dre Parker e del sacrificio fatto dal maestro Han nel ri-cominciare ad insegnare il Karate.

Marco Mancinelli
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