Resident Evil sbarca su Netflix con la stagione 1

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Resident Evil è una serie televisiva statunitense del 2022 creata da Andrew Dabb e basata sull’omonima serie di videogiochi di casa Capcom. L’opera conta un totale di otto episodi dalla durata di cinquanta minuti ciascuno.

Resident Evil

Resident Evil racconta la storia di due sorelle e del genere umano per sopravvivere.

La serie si sviluppa attorno a due linee temporali distinte. La prima di queste coinvolge due sorelle di 14 anni, Jade e Billie Wesker, che dopo essersi trasferite a New Raccoon City per via del lavoro del padre, si ritrovano invischiate in un complotto ordito dalla multinazionale Umbrella Corporation.

Le due ragazze cominciano così ad indagare sulla compagnia e sul passato di loro padre, che sembra nascondere molto di più di quello che non dà a vedere. Jade e Billie cominciano così la loro personale campagna per smascherare gli oscuri segreti della Umbrella.

La seconda linea temporale si svolge nel 2036: qui una Jade adulta si ritrova a combatter per sopravvivere in un mondo ormai decimato dal rinomato virus T (un nome familiare per i fan di Resident Evil). Jade è ricercata dalla Umbrella e sembra intenzionata a trovare un modo per guarire o quantomeno contenere i non-morti (qui chiamati zero).

Inoltre la ragazza è ormai diventata una donna ed ha anche una figlia ed un marito, mentre invece non c’è traccia della sorella Billie o del padre Albert. Jade sembra intenzionata a tutto pur di rimediare agli errori del passato che sembrano aver portato la razza umana sull’orlo dell’estinzione.

Resident Evil sbarca su Netflix con la stagione 1 1

Resident Evil reinventa le origini del mito a modo suo.

Chi è fan della saga di videogiochi horror potrebbe trovarsi spiazzato durante la visione della serie tv targata Netflix. A prescindere dal cambio di etnia di Albert Wesker che qui diventa un uomo di colore, la serie si prende molte altre libertà creative che per chi conosce la storia risulteranno sicuramente stranianti.

Le due protagoniste tra l’altro sono alla prima apparizione nella saga, in nessun videogioco vengono mai mostrate o menzionate e questo porta sia dei vantaggi che degli svantaggi.

Questa serie è sicuramente una ventata d’aria fresca per un brand che ha trattato le sue origini (Racoon City per intenderci) veramente troppe volte, però rimane un problema di fondo molto grande: non ha osato abbastanza.

Si perché è vero che prende le distanze dai videogiochi ma non lo fa mai del tutto, quindi lo spettatore si ritrova in una sorta di limbo, dove tutto sembra familiare ma comunque straniante. Ci sono i personaggi ma pochi e spesso hanno ruoli diversi, i luoghi iconici della saga vengono menzionati ma la storia è stata modificata per poter permettere a questa serie di esistere.

insomma Resident Evil risulta una via di mezzo tra i videogiochi così amati ed i film così aspramente odiati, andando a creare un prodotto che non risulta sicuramente un fallimento ma che può migliorare sotto molti punti di vista.

Resident Evil sbarca su Netflix con la stagione 1 2

Dal punto di vista tecnico Resident Evil è un prodotto ben fatto ma che non stupisce in nessun momento.

La regia della è veramente semplice e scolastica, nelle scene d’azione il tutto è sempre ben chiaro ma non ci si lascia mai veramente andare ad una scena degna di memoria. La fotografia è cupa e con una patina rossa a voler richiamare appunto i videogiochi (specialmente il secondo ed il primo capitolo).

Oltre che sulla trama questa serie sembra voler spingere poco anche sotto il punto di vista dell’horror: in tutti gli episodi non è presente nemmeno un momento che si può definire al cardiopalma. Il sangue è presente ma in modo decisamente inferiore a come avrebbe dovuto, insomma questo prodotto dà l’idea che ci prova ma non ci riesce mai veramente.

Gli effetti speciali della serie sono ben fatti ma non sono al livello di altri prodotti che sono sbarcati sul piccolo schermo di recente. Sicuramente però i Licker hanno avuto una migliore giustizia rispetto all’ultimo film uscito al cinema.

Nota positiva per il cast di attori della serie che sicuramente risulta come un valore aggiunto, andando a donare linfa vitale ad un serie che di strabiliante non ha veramente nulla. Ovviamente non sto parlando di interpretazioni stellari ma almeno risultano credibili.

Insomma Resident Evil alla fine è una serie d’azione basata sulla saga di videogiochi che però non riesce a lasciare il segno, sia chiaro che non è un inferno come la saga di film degli anni passati ma non riesce comunque a rendere onore alla magnifica controparte videoludica.

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Gianmarco Mei
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