Chi è Patrick Zaki? Cosa c’entra Scarlett Johansson?
Torniamo a parlare di Egitto, quando si avvicina il quinto anniversario della scomparsa di Giulio Regeni. Da diversi mesi, infatti, prosegue una situazione davvero problematica, che si è aggravata nelle scorse settimane. Andiamo con ordine.
A Febbraio, senza specificare i motivi del suo arresto, il ricercatore egiziano Patrick Zaki, dell’Università di Bologna, è stato fermato e preso in custodia all’aeroporto di Il Cairo. Da quel 7 febbraio Patrick, di 29 anni, è tenuto prigioniero, e nelle occasioni in cui ha avuto modo di comunicare con l’esterno ha affermato di essere stato torturato in diversi modi. La sua storia non può non farci pensare alla storia di Giulio Regeni: seppur senza essere imprigionato dal governo egiziano, le condizioni in cui è stato ritrovato il ragazzo non possono non far pensare a somiglianze e parallelismi che, speriamo, non culminino nella stessa tragedia.
Patrick Zaki non è l’unico in una situazione del genere: il giovane studente collaborava infatti con l’associazione Eipr, una organizzazione non governativa il cui acronimo significa Iniziativa egiziana per i diritti personali, i cui vertici sono stati arrestati durante il mese di novembre. Parliamo del direttore esecutivo, Gasser Razek, il direttore per la giustizia penale, Karim Ennarah, e il responsabile amministrativo, Mohamed Basheer.
L’attenzione mediatica è così aumentata in seguito a questi arresti, fino al video pubblicato su Youtube da Scarlett Johansson, e che pubblichiamo di seguito.
L’intervento di Scarlett Johansson
L’attrice, in questo video, si presenta in maniera molto seria, evitando fronzoli del mondo delle celebrità, e utilizzando la propria notorietà per portare ulteriore attenzione su quanto sta avvenendo in Egitto.
Nel suo discorso, l’attrice prende la parola affermando di come sia pericoloso far sentire la propria voce in Egitto, in questi giorni, e di come i quattro uomini che abbiamo citato poco fa, siano ingiustamente tenuti prigionieri dalle autorità egiziane. Li chiama per nome e cognome, parla di loro in maniera specifica, del lavoro che facevano a favore dei diritti in Egitto.
Chiede la loro liberazione, e parla di ciò che ognuno di loro sta passando, comprese le torture subite da Patrick.
In ciò, come si comporterà la comunità internazionale? Avvenimenti di questo genere portano grande attenzione su una situazione politica difficile, che negli ultimi anni ha portato a situazione piuttosto grigie. La speranza è che, con una attenzione mediatica simile, al punto da coinvolgere una delle attrici più note di Hollywood, la sorte dei quattro prigionieri possa prendere una strada migliore.
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