Con la nona stagione cala ufficialmente il sipario su una delle serie tv più amate dal pubblico. Suits è intelligente, sofisticato, impertinente e divertente, un lavoro solido che apre a vari percorsi di trame. Peccato per l’ultimo capitolo che non rende giustizia agli sforzi fatti negli anni.
Netflix ha reso disponibile l’ultima stagione di Suits il 6 gennaio, regalando al pubblico un finale di stagione frettoloso e agrodolce, ma che comunque non ha rovinato il bel ricordo che questa serie, tra i suoi alti e bassi, ha generato a chi l’ha vista. Se c’è una cosa positiva della lunga serialità è proprio quella di accettare quello che ti viene offerto, anche se non lo condividi, perché tanto è l’affetto per i personaggi che non puoi fare a meno che incassare e portare a casa. Magari ci rimugini su, ti sfoghi qua e là, ma poi finisci a ripensare a tutte le cose belle che ti ha dato negli anni e allora chiudi tutto con un sorriso di gratitudine.
Suits è un legal drama avvincente e di grande successo, andato in onda in tutto il mondo, dove in Italia ha fatto la sue entrata in scena nel 2012, quando Mike Ross (Patrick J. Adams) entrò nella suite dell’hotel dove Harvey Specter (Gabriel Macht) stava selezionando dei giovani avvocati usciti da Harvard. E proprio lì è scattata la scintilla, si è percepita la chimica istantanea tra Harvey e Mike, che si è evoluta in bromance, una fratellanza che ancora oggi, nonostante le ultime due stagioni, rimane il cuore pulsante di Suits.
Nel corso delle stagioni siamo stati testimoni dell’arroganza seducente di Harvey Specter e dell’intelligenza sfacciatamente attraente di Mike Ross. Abbiamo amato la dirigenza feroce di Jessica Pearson (Gina Torres), l’impazienza di potere di Louis Litt (Rick Hoffman), l’intuitività e il guardaroba di Donna Paulsen (Sarah Rafferty) e la determinazione di Rachel Zane (Meghan Markle). Questa è la squadra di personaggi che hanno avuto la capacità di ammaliare il pubblico, creando affascinanti sottotrame. Il resto, come si suol dire, è storia.
Una storia che, effettivamente, aveva fatto il suo corso già alla settima stagione, con l’uscita di scena di Rachel e Mike, ma che non ha avuto la forza ed il coraggio di chiudere i battenti. E allora ci siamo ritrovati a seguire lo scontro tra Samantha Wheeler (Katherine Heigl) e Faye Richardson (Denise Crosby), intenti a risolvere i loro screzi e le loro questioni personali; ma anche la storia d’amore tra Louis e Sheila Sazs (Rachael Harris) e la storia professionale tra Louis e la fedele Katrina Bennett (Amanda Schull).
Otto anni e nove stagioni dopo, mentre salutiamo l’ufficio legale che abbiamo fatto nostro e ha visto susseguirsi molti, moltissimi, nomi – Pearson Hardman, Pearson, Pearson Darby, Pearson Darby Spectre, Pearson Spectre, Pearson Spectre Litt, Spectre Litt, Zane Spectre Litt, Zane Spectre Litt Wheeler Williams, Spectre Litt Wheeler Williams e Spectre Litt Williams Bennett – è incredibile vedere e pensare come questi personaggi si siano evoluti con l’intera trama di Suits.
Da ognuno di loro abbiamo imparato tanto.
Harvey ci ha insegnato a uscire vincitori anche quando si perde e ad avere coraggio; Mike a cogliere l’attimo, carpe diem, e a prendere le conseguenze delle proprie scelte; Donna ci ha insegnato il dono della pazienza e che essere perfette non è un difetto; Rachel ad essere ambiziose e che la vita per noi ha in serbo cose meravigliose, anche se non le vediamo; Louis ci ha insegnato che l’esuberanza è una caratteristica da non insabbiare e la fedeltà a se stessi è carta vincente;
Jessica ci ha insegnato che alle donne non è precluso niente, nemmeno il gradino più alto; Sheila ci ha insegnato che le cose belle arrivano quanto meno te le aspetti e Katrina che la lealtà è la migliore qualità sul lavoro e che si può essere donne indipendenti; Alex e Samantha che in guerra non c’è mai un vincitore, ci sono solo vinti o vincenti.
Quello che ho sempre apprezzato di Suits è l’avere dialoghi intelligenti, brillanti, spontanei e pungenti al punto giusto. Gli sceneggiatori hanno fatto un gran lavoro nel cercare di rendere sempre tutto naturale e non banalizzare nessun personaggio, regalando quel pizzico di dramma mai esagerato. Il ritmo che è stato dato al legal drama – soprattutto nelle prime stagioni, perché poi si è andato via via affievolendo – è veloce e calzante.
Sicuramente siamo tutti d’accordo che Suits meritava un finale migliore, che avremmo meritato di sapere il rituale dell’apriscatole di Harvey e Donna, soprattutto per quanto ci hanno fatto sudare, e che su quella porta dovevano esserci i nomi Specter e Ross. Anche perché riuscite a immaginare un mondo in cui Rachel non va al matrimonio di Donna? Inverosimile. Ma poi mi fermo un attimo e penso che qualsiasi sforzo sarebbe stato vano, che Meghan Markle non sarebbe mai tornata ad indossare i panni di Rachel. E penso che va bene così.
Che poi quello che vuole un fan è vedere i suoi protagonisti sistemati, e questo Aaron Korsch lo ha fatto alla grande. Perché se c’è una cosa che ho apprezzato nella nona stagione di Suits è che tutte le storie hanno avuto il loro finale. Ma anche che per uno spettacolo che parla del mondo spietato del diritto societario, Suits è riuscito in qualche modo a sottolineare con forza, per ogni singola stagione, le idee di amicizia, lealtà e famiglia. E questo non era scontato affatto.
Nonostante tutto è impossibile non versare una lacrima durante la sequenza finale con i ricordi che scorrono via, Louis che prende la mano di Donna e Viva La Vida come colonna sonora.
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Non potevi che riassumere al meglio il tutto.
Una serie fantastica, non ti nego che ho pianto in varie occasioni, poi il finale booom..
Avevo il magone, dopo questa lettura mi sento meglio. GRAZIE
Ottima recensione… io e la
Mia compagna ci siamo gustati la serie tra dicembre e gennaio… centellinandola puntata per puntata, e l’abbiamo talmente amata che ogni tanto quando non sappiamo cosa guardare, immancabilmente uno dei due se ne esce con la frase “ci riguardiamo Suites?”… Ma pensare ad un sequel no?!🤔
Ho visto l’ultima puntata ed ho la pelle d’oca ormai da delle ore. Non riesco a non smettere di pensare a quanto sia stato emozionante. Sebbene non avrei mai voluto che finisse, l’ultima puntata è stata da fuochi d’artificio. Da alzarmi in piedi dal divano ed applaudire.
La tenacia e la grinta nel lavoro espressa dai personaggi è stata per me, fonte di ispirazione nei giorni più stancanti della mia vita. Spero in cuor mio che continuino a girare magari in un altra “city”…
Peccato sia finita! Una super serie e gli attori tutti super !
Meraviglioso avvincente entusiasmante qualcosa di unico….vorrei tanto un’altra stagione
Condivido l’analisi. Aggiungo che le sorti di Suits, essendo una famiglia, sono dipese dalla vita reale(in tutti i sensi) di Meghan. Nel momento in cui è uscita dal cast, è iniziato il conto alla rovescia finale, in quanto legata a doppio filo a Mike e lui come un domino ad Harvey e agli altri. Dalla settimana stagione non è stato più lo stesso:sarebbe potuta essere quella conclusiva.
Mi rimane solo il dubbio , leggendo le date, se Meghan ha abbandonato prima o dopo aver iniziato la storia con Harry. Sembra prima, ma a me sembra strano.
Luca
GIUSEPPE :
Emozionante, davvero una serie fatta di continue sorprese, bei personaggi, bello anche l’ambiente , panorami mozzafiato della bella new york .
SPERIAMO IN UNA NUOVA SERIE