La domanda è più che lecita: è possibile, nel 2019, creare un nuovo e soddisfacente capitolo di una saga arrivata nelle sale nel 1984? Terminator Destino Oscuro prova a dare una possibile quanto contrastante risposta.
Il film, nelle sale italiane dal prossimo 31 ottobre, vede il ritorno di due storici interpreti quali Arnold Swarzenegger e Linda Hamilton, cancellando gli eventi degli ultimi tre capitoli e riprendendo proprio dal finale di Terminator 2. Alla regia Tim Miller, mentre James Cameron, regista dei primi due capitoli, torna in veste di produttore.
Come detto poco fa, cancellate dalla vostra memoria tutto ciò che non siano i primi due capitoli, perché la trama prende il via proprio da lì: Skynet è stata sconfitta, l’apocalittico futuro predetto nel primo Terminator non è avvenuto, e non avverrà. Nonostante ciò, una delle macchine inviate da Skynet riesce a raggiungere Sarah Connor e suo figlio John, ancora bambino, che muore ucciso dal sicario meccanico con le fattezze dello storico T-800.
La scena si sposta più di due decenni dopo, nella nostra epoca, stavolta a Città del Messico, dove una nuova versione di Terminator dà la caccia a Dani Ramos, ragazza da cui dipende il futuro dell’umanità, distrutta da una minaccia cibernetica diversa da Skynet, dal nome Legion. A difenderla Grace, un essere umano potenziato, Sarah Connor, invecchiata ma agguerrita come non mai, e un inaspettato alleato. Riusciranno a salvare presente e futuro?
La trama non è così diversa dai classici, trattandosi per certi versi di una unione di diversi cliché e temi ricorrenti dei primi due capitoli. Manca una vera e propria innovazione, ma probabilmente è questa l’intenzione della produzione: portare sullo schermo un Terminator che sappia attualizzare tematiche sviluppate decenni fa, in una nuova veste estetica, ma riprendendo quella che è diventata una vera e propria mitologia. Fa piacere il ritorno degli interpreti originali, pienamente a loro agio nella parte, mentre il nuovo cast dimostra buone capacità interpretative, senza risultare delle opache copie di un mito ancora vivo. Menzione d’onore per Gabriel Luna, nuovo interprete del Terminator, che riesce a portare in scena una versione credibile nonostante la differenza totale con la fisicità di Swarzenegger, diventata una vera e propria icona per i fan e non solo.
Registicamente, quello di Tim Miller è un buon lavoro, tutt’altro che semplice, riuscendo a non rendere il film noioso, ma piuttosto giocando su un ritmo serrato che non rende ripetitiva la fuga dei personaggi attraverso le più di due ore di proiezione, ed è un qualcosa tutt’altro che scontato. Buono come giochi su una particolare enfasi nel rivelare i vari personaggi che si uniscono al gruppo, soprattutto nell’evocare figure leggendarie come Sarah e il T-800.
Interessante come il film esplori diverse tematiche, un risultato piuttosto inatteso. Vero che la saga ha portato avanti un’idea di personaggio femminile molto forte fin dagli albori, ma in questo film vediamo un gruppo di donne, diverse tra loro, a fronteggiare una minaccia terribile, in un rafforzamento dell’immagine femminile notevole. A ciò si aggiunge la presenza del famigerato confine Messico – USA e dei campi di detenzione oltre il confine, portando, all’interno di un action movie all’apparenza senza particolari pretese, immagini politicamente forti e in grado di colpire l’opinione pubblica statunitense.
Concludendo, Terminator Destino Oscuro è un ottimo seguito dei capitoli originali, cancellando dalla continuity gli altri film e proseguendo su una linea in grado di farne non solo il seguito ideale, ma anche una sorta di reboot della saga, seppur con le dovute differenze. L’invito è di scoprire al cinema come questa saga, 35 anni dopo il primo capitolo, sappia ancora convincere!
Terminator Destino Oscuro sarà al cinema dal 31 Ottobre.
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